"Sei una gran nuotatrice. A proposito, buona l'acqua?"
Axel e Patrick sono seduti davanti a noi, ormai sembra essere diventata la prassi.
Il professore di filosofia non è ancora arrivato, ed Em mi scruta con gli occhi socchiusi come un corvo indagatore.
Non le ho più risposto ai messaggi dopo venerdì sera, ma il punto è che sono rimasta abbastanza scossa da quello che è successo fra me e Patrick.
«Che diavolo è successo? Visto che non ti sei fatta più sentire», ci tiene a farmi presente la mia amica. Dalla voce capisco che è un po' delusa, ma sa anche che io sono fatta così: quando ho bisogno di rimuginare su qualcosa, devo starmene per i fatti miei.
Mi è sempre appartenuta questa caratteristica. Mi chiudo a riccio e penso. Penso sempre, d'altronde, e talvolta è pure stressante.
Dovrei prendermi una pausa e rilassarmi su una barca in mezzo al mare.
Peccato che fra qualche settimana è halloween e poi arriva già novembre.
Dico "già", perché mi sembra passato pochissimo da quando abbiamo riniziato l'università, ma sono consapevole che ci vorrà ancora un sacco di tempo all'estate e, quindi, alla prossima vacanza.
A meno che i miei non mi paghino come regalo di Natale un hotel a Miami, ma dubito.
«Abbiamo guardato il film, cosa vuoi che sia successo?»
La voce mi esce un po' stridula, e so che Em non se la beve.
«Sì, certo! Ed io sono l'amica fessa della situazione». È offesa, lo so, ma il problema è che io non so da dove iniziare a spiegare.
«Em», scuoto la testa, «è successo un casino venerdì». Lo ammetto, tanto non posso tirarla troppo per le lunghe e neanche voglio farlo.
Lei sgrana gli occhi per poi aggrottare subito la fronte. «Che hai combinato?»
«Cosa? Perché devo aver cominciato sempre io?»
«Perché sei quasi sempre tu quella che si caccia nei casini da sola», mi ricorda, mordendosi il labbro per trattenere una risatina divertita.
Almeno non è arrabbiata con me e questo è un sollievo.
«Quindi?», mi incita a continuare.
Lancio un'occhiata furtiva ai ragazzi davanti a noi e mi assicuro di mantenere un tono di voce molto basso per non farmi sentire.
«Ci siamo quasi baciati».
«Cosa?» Em emette uno strillo che fa girare tutti quanti nella nostra direzione, compresi Axel e Patrick.
Faccio un sorriso tirato per poi rivolgere un'occhiataccia alla mia amica che deve sempre farsi scoprire.
Patrick mi guarda, ma non dice nulla.
Penso che, magari, non ha sentito la conversazione, ma i miei pensieri positivi sono interrotti da un bigliettino.
"A quando il prossimo film, visto che sento che sei impaziente di guardarne un altro."
Em cerca di sbirciare per leggere ciò che mi ha scritto ma nascondo il bigliettino.
«Tu hai già fatto abbastanza», la rimprovero, ottenendo da parte sua una smorfia.
"Quale film? Abbiamo guardato un film?"
Lo provoco, ma lui comincia a giocare meglio di me e quando mi arriva un altro bigliettino, trattengo il respiro.
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Sarà lui la volta buona?
RomancePer Olivia è iniziato l'ultimo anno di università e ancora non riesce a mandare giù il fatto di non aver rivelato i suoi sentimenti a uno dei ragazzi più belli della facoltà: Axel Greco. Ad una lezione di cinema, però, la professoressa espone la nuo...