Capitolo 1

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Come promesso sono tornata per riprendere, quasi, da dove ci eravamo lasciati. Spero davvero di non deludere le vostre aspettative...


 CAN

Non vedevo l'ora di riportare Sanem ed il piccolo, che avevamo deciso di chiamare Kerem, a casa.

In ospedale erano piuttosto rigidi ed anch'io, pur essendo il padre, dovevo rispettare gli orari di visita, mentre avrei voluto essere sempre lì con loro.

Avevo la sensazione che per ogni minuto trascorso lontano mi perdessi qualcosa.

Fortunatamente il giorno delle dimissioni non si fece attendere a lungo.

Ero elettrizzato. Da lì a poco avremmo iniziato la nostra vita insieme come una vera famiglia!

Quando arrivai, Sanem mi aspettava seduta sul letto con nostro figlio in braccio. Raccolsi le poche cose che aveva portato con sé,  che stavano tutte in un borsone di pelle, e ci avviammo all'uscita.

Durante il tragitto fino a casa nessuno dei due parlò. Bastavano gli sguardi che ci scambiavamo e che poi finivano col cadere sul quel tenero fagotto che dormiva tranquillo.

Avevamo concepito Kerem la notte in cui Sanem mi raggiunse al capanno, una settimana dopo aver scoperto il mio tradimento con Ayca. Sapevo di averla ferita, non solo perché avevo tradito la fiducia che riponeva in me, ma perché l'avevo sminuita nel suo essere e nel suo sentirsi donna.

Ma quella notte non aveva davvero significato nulla per me. Era stato un atto "meccanico" puramente fisico che nemmeno ricordavo.

Sanem aveva, però, ragione. Avevo agito senza pensare minimamente né a lei e tanto meno ad Ayca.

Perché io conoscevo le donne come Ayca. Difficilmente avrebbe voluto un legame che andasse oltre la camera da letto e la riprova è stata che, una volta ottenuto ciò che voleva, non si è più fatta né sentire, né vedere.

Ma Sanem era diversa: per lei non esisteva il sesso senza amore e viceversa. Con lei non c'erano mezze misure o compromessi. Lei voleva tutto o avrebbe preferito il niente!

Finalmente giungemmo a casa.

Avevamo deciso di stabilirci alla tenuta, nella casa che già occupavo. Era il luogo ideale dove crescere dei bambini, con tanto verde attorno e comunque non molto distante dai servizi principali di Istanbul e dalla Friki Harika.

Sanem pareva esausta, così le dissi di entrare con il bambino, che nel frattempo si era svegliato e reclamava la sua poppata, mentre io mi occupavo del bagaglio.

Quando li raggiunsi nella cameretta di Kerem, lui era avidamente attaccato al seno di Sanem e mai quadro mi parve più perfetto di quello!

VENT' ANNI DI NOIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora