Capitolo 16

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 SANEM

La gravidanza procedeva bene e finalmente era giunto il momento di fare la prima ecografia.

Ero d'accordo con Can che quel giorno avrei lasciato Kerem da mia madre, poi sarei passata da lui ed insieme saremmo andati in ospedale dove avevo appuntamento nel primo pomeriggio.

Quando giunsi alla Friki Harika notai subito che c'era un gran fermento. Avendo lavorato lì per diverso tempo ne conoscevo le dinamiche e tutto quel chiacchiericcio poteva significare solo che era successo qualcosa. Ne ebbi la prova quando, varcata la porta dell'agenzia, ci fu un fuggi fuggi generale e tutti si zittirono all'istante.

Insospettita andai dritta da Cey Cey che non sapeva tenere un segreto per più di qualche minuto e gli chiesi cosa stesse succedendo. Per tutta risposta lui mi diede una rivista sulla cui copertina in prima pagina troneggiava una foto di Can insieme ad Ayca davanti ad un falò. La didascalia recitava: "Nuovo fuoco della passione per il famoso fotografo Can Divit?"

Non persi tempo a leggere altro, presi la rivista ed andai in ufficio da Can, trovandovi oltre a lui, Ayca ed altri due impiegati.

"Andate fuori tutti" dissi, cercando di assumere un tono autoritario ma calmo, anche se in realtà ribollivo dalla rabbia.

Ottenni, comunque, quello che volevo. Ayca e gli altri si alzarono pronti a lasciare l'ufficio.

"No Ayca, tu rimani" la bloccai

Una volta soli lanciai un'occhiata a Can che era rimasto impietrito e dissi rivolta ad Ayca puntandole il dito contro: "Stammi bene a sentire perché non lo ripeterò ! Esci immediatamente dalle nostre vite o questa volta sarò io a rivolgermi alla stampa accusandoti di aver tentato di sedurre mio marito e non credo proprio che tuo padre ne sarebbe contento, come non credo che ne trarrebbero giovamento le immagini della tua azienda e della Golden Sport!"

Per tutta risposta Ayca mi squadrò da capo a piedi ma io sostenni il suo sguardo e, alla fine, non ottenendo nessun aiuto da parte di Can, se ne andò.

Ero esausta. Quello scontro mi aveva sfinita. Mi accasciai su una sedia e guardai Can che ancora non aveva aperto bocca: " Non voglio sapere nulla su questa faccenda. Mi fido di te, ma fa in modo che io non mi ritrovi più faccia a faccia con quella donna o non risponderò delle mie azioni!" conclusi seria.

CAN

Quando quella mattina arrivando in ufficio Cey Cey mi fece vedere la copertina di quella rivista scandalistica mi sentii mancare la terra da sotto i piedi.

Non poteva essere vero!

Chiamai immediatamente Ayca e convocai in ufficio i ragazzi che ci avevano accompagnato ad Antalya. Volevo capire come fosse successo, come la stampa fosse venuta in possesso di quelle foto dal momento che con noi non c'erano fotografi tranne me. Conoscevo già la risposta ma volevo accertarmene. Dietro tutta quella faccenda c'era lo zampino di Ayca, solo che adesso dovevo spiegarlo a Sanem e sperare che mi credesse.

Ma lei, ancora una volta, mi sorprese. Affrontò Ayca con freddezza e determinazione, come nemmeno io sarei riuscito a fare, minacciandola di spifferare alla stampa la bassezze delle sue azioni. In quel momento ammirai mia moglie che, con poche e semplici parole, era riuscita a mettere a tacere una persona come Ayca.

Ignoravo quel lato del carattere di Sanem e, forse, era sconosciuto anche a lei stessa ma lo trovai alquanto eccitante.

Quando mi disse che si fidava di me e che non voleva sapere nulla rimpiansi di trovarmi nel mio ufficio, che oltre tutto aveva vetrate lungo tutti i lati, perché avrei voluto prenderla lì all'istante.

Mi accontentai, invece, di alzarmi e di andare da lei, che nel frattempo si era seduta e mi osservava seria e, senza dire una parola, la baciai, rimandando il resto alla sera quando saremmo rimasti soli.

SANEM

Ero stata sincera con Can. Gli avevo detto che non volevo sapere nulla di quelle fotografie ed era la verità. Avevo deciso di fidarmi di lui, punto.

Adesso avevo altro di cui occuparmi, in primis la salute del bimbo che portavo in grembo e non volevo farmi coinvolgere in simili ripicche dettate dalla gelosia.

Chiarita una volta per tutte la questione "Ayca", uscimmo per andare in ospedale.

La prima ecografia è una delle più importanti perché verifica lo stato di salute del feto, la data presunta del parto, il flusso sanguigno e così via: in poche parole se tutto procede bene.

Mi distesi sul lettino e mi preparai. Can mi era accanto e mi teneva la mano. A differenza della prima gravidanza ero molto più tranquilla. Avevo imparato ad interpretare i segnali che mi lanciava il mio corpo ed ero certa che tutto andasse per il meglio. Can, invece, era agitatissimo e non riusciva a stare fermo. Il suo sguardo interrogativo passava da me al monitor e infine alla dottoressa, per poi tornare al monitor ed infine a me.

"Allora" chiese ad un certo punto con una nota di esasperazione nella voce "va tutto bene, vero?"

"Apparentemente sì, ma vorrei consultarmi un attimo con un collega" rispose la dottoressa prima di uscire e lasciarci soli.

Io e Can ci guardammo spaventati.

Pochi minuti dopo la dottoressa rientrò accompagnata da un giovane dottore che guardò attentamente il monitor: "E sì" disse "avevi proprio ragione. Qui i feti sono due. Congratulazioni signori Divit, questa volta sono due bei gemelli...anche se ancora non si può dire se siano maschi o femmine..."concluse rivolgendoci un sorriso smagliante.  

VENT' ANNI DI NOIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora