22. NON ASPETTARMI

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"Non avremmo dovuto fare il bagno"
Era la quinta volta che ripeteva la stessa frase, eppure non si era ancora alzato per uscire dalla vasca piena di bollicine. "Se non ti va esci." Risposi facendo la finta offesa, mentre mi sistemavo della schiuma sotto il mento per fare finta di essere Babbo Natale. Io e Stiles eravamo seduti entrambi dalla parte opposta della vasca e le nostre gambe erano intrecciate sott'acqua.

"Sì, che mi va, ma sul serio, fra poche ore dobbiamo essere in aeroporto e- Perché stai creando un cosplay di Albus Silente?"

"Dovrei essere Babbo Natale, ma la prospettiva di Silente è migliore."

"Ma Silente muore."

"Esatto."

Stiles mi schizzò l'acqua in faccia e la mia finta barba si sciolse.

"Sporco mezzosangue!" Urlai lanciandogli un flacone di shampoo, che sorprendentemente prese al volo "Ora mi laverai i capelli perché questa mattina mi hai buttata giù dal letto, per poi usare un vecchio (a parer mio, superato) metodo di tortura e buttarmi dell'acqua gelida in faccia per svegliarmi."

"Parolina magica?" Sorrise innocente, mentre si metteva un po' di sapone sul palmo di una mano.

"Imperio?"

Si lasciò andare in una piccola risata. Le sue guance erano tinte di rosso a causa del calore nella stanza e aveva i capelli completamente bagnati, che ricadevano sulla sua fronte. Spostai una ciocca che gli copriva un occhio. Mi voltai dandogli le spalle e cercai di rilassarmi e non pensare alla giornata pesante che mi aspettava. Piegai le ginocchia e ci appoggiai sopra il mento.

"Come è andata ieri ad Eichen House?"
Domandai abbassando le palpebre. Le dita di Stiles si muovevano dolcemente sulla mia cute. Sospirai e rilassai tutti i muscoli.

"È successo un casino, volevo aspettare di essere soli per parlarne."

"Beh ora siamo soli."

Sbuffò e portò le mani sulla mia nuca, prendendosi cura di me meglio del parrucchiere in fondo alla strada, da cui in realtà ero andata solo una volta per farmi spuntate la frangia. "Avevo ragione quando dicevo che Brunski mi faceva paura." Disse, per poi sciacquarsi le mani immergendole nell'acqua. "Lui ha causato tutte le morti della lista che avete decifrato con Lydia."

Alzai le sopracciglia sorpresa, ma non troppo. "Per fortuna è arrivato Parrish e ci ha salvato il culo." Mi raddrizzai con la schiena, fiera di aver chiesto quel favore a Jordan. "Non vorrei dirti che te lo avevo detto, ma te lo avevo detto." Risposi ricordandomi del giorno prima e di come avessi cercato di convincerlo a non andare, senza essere ascoltata. Ovviamente.

"Abbiamo scoperto chi è il benefattore."

Girai velocemente il capo nella sua direzione e feci anche uscire della schiuma dalla vasca.

"Sarò felice di saperlo o morirò sul colpo?"

Stiles sorrise e afferrò il doccino aspettando per qualche secondo che l'acqua si scaldasse. Mi fece segno di girarmi ancora e misi il broncio. Perché ogni volta doveva lasciarmi sulle spine? Volevo sapere chi fosse il mostro crudele che mi voleva morta.

Mi sciacquò i capelli stando attento a togliere ogni piccolo residuo di shampoo. Ma questa volta non riuscii a rilassarmi nel frattempo. C'eravamo quasi, mancava poco alla fine di quell'avventura poco voluta. Era bello sapere che ci stavamo avvicinando al traguardo, mi piaceva quel tipo di soddisfazione ed era talmente raro provarla che mi venne quasi da piangere per la liberazione.

Stiles fermò l'acqua e mi circondò le spalle con le braccia facendomi accomodare sul suo petto. "Meredith Walker." Sussurrò leggermente incerto, senza mai allentare la presa.

𝓗𝓲𝓼 𝓕𝓪𝓾𝓵𝓽 //𝓢𝓽𝓲𝓵𝓮𝓼 𝓢𝓽𝓲𝓵𝓲𝓷𝓼𝓴𝓲Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora