Stiles' point of view
8 anni dopo...
"Amico, non puoi andare dritto al punto?" Riaprii gli occhi, sbattendo le palpebre due o tre volte per accertarmi di essere davvero sveglio. Forse sono morto. Portai una mano sulla guancia e la pizzicai forte, fino a sussurrare un imbarazzante "Ahi".
"Il punto, Bob-"
"Io non mi chiamo Bob."
Alzai la testa dal bancone e guardai il barista accigliato. Ero sicurissimo che si chiamasse Bob, o forse Kevin? Magari Stuart. "Come vuoi." Risposi a voce bassa e offesa, da vero ubriaco. "Il punto è che la mia ragazza mi ha lasciato, ieri sono stato sospeso dal lavoro per aver occultato delle prove, ho ventisei anni e la mia vita non ha più un senso."
Bob mi mise una mano sulla spalla e le diede qualche colpetto. Era ovvio che fosse abituato a consolare ubriaconi notturni con la dipendenza da alcool. Io non ne ero dipendente, ma avevo comunque deciso di smettere del tutto di bere e non lo facevo da un anno intero, però quella era una serata speciale. E per speciale intendevo orribile.
"Versamene un altro, Bob." Spinsi il bicchiere di vetro vuoto e per poco con cadde dalla parte opposta del bancone. "Non credo che sia una buona idea-"
"Da ora in poi li pagherò il doppio." Il ragazzo non ci mise neanche mezzo secondo a riempirmi un altro bicchiere bicchiere whisky. "E perché ti ha lasciato?" Domandò spingendo l'alcool nella mia direzione. I miei riflessi erano ancora abbastanza pronti da permettermi di prenderlo al volo. "Aspetta, devo prima finire tutta la storia."
"Ma è finita, no? Hai detto che siete andati in vacanza a Seattle, Clara ha avuto un'altra ricaduta e Malia è tornata a Beacon Hills con il primo volo disponibile senza dare spiegazioni. Cos'altro potrebbe essere successo?"
"Poi siamo tornati a casa."
"E?"
"Ed è arrivato lo stronzo."
"Lo stronzo?"
"Reacken."
"mh"
Ormai non sentivo più nemmeno la gola bruciare quando mandavo giù il liquido color caramello. Ero consapevole di star raccontando ad uno sconosciuto di troppe cose, con i cacciatori di lupi mannari ancora in libertà. Non era finita bene. Ogni settimana c'era un nuovo omicidio ed io riuscivo ad individuare dalle indagini strane anomalie. Cercavo di nascondere le fonti che avrebbero provato l'esistenza del soprannaturale, ma a quanto pare non ero stato proprio bravo. In più quel coglione di Hale che andava in giro ad ammazzare gli scagnozzi della Monroe con gli artigli, non aiutava.
"Deve starti proprio antipatico."
"Esattamente. Non smetterà mai di starmi sul cazzo, anche se siamo riusciti tutti a perdonarlo. Scott è troppo buono e Liam troppo gay."
Bob ridacchiò. Gli avevo già raccontato della tendenza che aveva il mio migliore amico a fidarsi delle persone sbagliate e di come al suo beta, ormai vero alpha da due anni, piacesse scoparsi Theo dalla mattina alla sera.
"Uf, domani devo anche andare a un matrimonio, sembrerò uno zombie."
"Matrimonio?"
"Fammi spiegare cosa successe il mio ultimo anno di liceo."
"Ma cosa c'entra-"
"Ti pago il doppio Bob, ti pago il doppio."
Il barista, rassegnato si appoggiò con i gomiti al bancone, deciso ad ascoltare la mia storia. Il bar era praticamente vuoto ed io ero stato il primo e l'ultimo cliente della serata. Ero lì da quasi tre ore e avevo passato le prime due a mandare messaggi vocali a Jane, che di sicuro avrei cancellato il giorno dopo senza trovare prima il coraggio di riascoltarli.
STAI LEGGENDO
𝓗𝓲𝓼 𝓕𝓪𝓾𝓵𝓽 //𝓢𝓽𝓲𝓵𝓮𝓼 𝓢𝓽𝓲𝓵𝓲𝓷𝓼𝓴𝓲
FanfictionSequel di "His Eyes" e "His Soul" Season 4 Cosa si prova a perdere tutto in un lasso di tempo cortissimo? Quando le persone che credevi ti amassero, ti voltano le spalle? Il tradimento è una delle esperienze più orribili che una persona possa affron...