23. AL SICURO

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"Abbiamo bisogno di aiuto."

"Sì, in effetti credo di aver bisogno di una psicologa-"

"Non quel tipo di aiuto, Jane."

"Oh."

Scott mi lanciò il suo secondo casco. Odiavo andare in moto con lui, soprattutto se c'era un piano da seguire, quello andava troppo veloce. Liam mi guardò come se fosse un cucciolo di cagnolino appena abbandonato dal suo padrone. "Liam, tu vai a casa, sei bianco come un lenzuolo." Disse Scott dandogli una leggera pacca sulla spalla.

"No, io vengo con voi."

"Tesoro, non ci stiamo in tre su quella cosa." Indicai la moto verde di Scott, parcheggiata davanti al mio giardino. Malia era andata a riposarsi al piano di sopra, Stiles si era volatilizzato e Lydia era andata in centrale, dove avevano appena portato Meredith (Gesù). A quanto pare James era stato avvisato del suo arrivo, per questo non ci aveva accompagnati in aeroporto.

"Ehi sul serio, non sembri stare molto bene. Dov'è Mason?" Domandai notando che anche il suo migliore amico era sparito. Erano così simili a Stiles e Scott da rendermi sicura che solo loro potessero calmarsi a vicenza quando era necessario. 

"Prima mi ha detto che doveva assolutamente tornare a casa." Rispose Kira. Aspetta- ma da dove era spuntata? "Ah!" Esclamai portandomi una mano sul petto trovandola alla mia destra. Come avevo fatto a non sentirla? Era un fantasma? Le kitsune erano in grado di essere silenziose alle orecchie dei lupi mannari come me. Mi sarei informata più tardi. 

"Da quando ho finito Death Note, non ti vedo più con gli stessi occhi. Non hai scritto il mio nome sul quaderno, vero Kira?"  mi fissò impassibile, ma non negò. Io lo sapevo che in realtà ci voleva tutti morti. Ecco cosa si nascondeva dietro al suo sorriso innocente.

"Sul serio sto bene, voglio venire con voi." Tutti e tre guardammo Liam leggermente perplessi. "Solo se mi spieghi che ti prende." Questa volta il mio tono suonò più rassicurante. Ero davvero preoccupata per lui. In fondo, era tutta colpa nostra se era finito in quel casino.

"Non lo so, sono solo stanco. Non vi stufate mai di correre da una parte all'altra della città per salvare tutti? Io non sono come voi, non sono forte." Provo la forte voglia di fargli le coccole. "Voglio dire, come fate ad essere tutti vivi?"

Mi morsi forte il labbro inferiore e guardai prima Scott e poi Kira. Entrambi avevano lo sguardo basso e gli occhi tristi. Probabilmente il loro ricordo non avrebbe mai smesso di farci male. Portai una mano all'altezza del tatuaggio e gli sorrisi. "Non lo siamo. E fidati, tu sei forte Liam, tanto quanto noi, se non di più." Il beta era rimasto sconvolto dalla prima parte della mia risposta, ma non fece domande. Forse aveva paura di essere troppo invadente. "Se vuoi accompagnarci lo capisco, ti porto io con la mia macchina." Disse Kira facendogli segno di seguirla.

"Non ti fidare! Vuole conquistare il mondo. Il suo Death Note è-" Scott mi tappò la bocca e mi trascinò fino alla sua moto, mentre io continuavo a dimenarmi da vera drama queen, fra le sue braccia muscolose.

"A proposito, dove stiamo andando?" Domandai avvolgendo le braccia intorno al suo petto, non appena riuscì a costringermi a salire su quella roba. "Alla clinica veterinaria. Siamo riusciti a trovare i membri rimanenti del branco di Satomi."

Mi andò di traverso la saliva. Branco di Satomi significava anche Brett, e Brett era il ragazzo che qualche settimana prima mi aveva chiamata per nome senza nemmeno avermi mai vista. Con tutto quello che era successo dopo l'arrivo di Clara, me ne ero completamente scordata.
"Ehm, non credo che dovremmo-"
Non finii di parlare, perché Scott azionò il motore e i miei organi interni iniziarono a fare le capriole.

𝓗𝓲𝓼 𝓕𝓪𝓾𝓵𝓽 //𝓢𝓽𝓲𝓵𝓮𝓼 𝓢𝓽𝓲𝓵𝓲𝓷𝓼𝓴𝓲Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora