16. PROIETTILE

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"Mi avranno chiesto in mille perchè porto una sciarpa con venti gradi all'ombra. Mi viene voglia di rispondere 'Scusa, hai ragione amico, ma la mia ragazza è una sanguisuga'."
Proprio mentre ascoltavo una nota vocale di Stiles, Clara entrò in camera con le sopracciglia alzate e un sorrisetto malizioso sul volto.

"Beh, fallo la prossima volta." Mormorò alzando gli occhi al cielo, mentre si dirigeva verso il mio armadio. Le sorrisi scuotendo la testa e scostai le ciocche della frangetta che mi erano cadute sugli occhi. "Chi lo avrebbe detto? Resterai sempre la mia migliore amica verginella." In risposta le tirai un paio di calzini arrotolati.

"Saresti dovuta andare a scuola oggi." Disse aprendo la valigia per per tirare fuori i vestiti da mettere. "Mi hai appena ricordato che domani dovrò recuperare il test più importante del semestre." Ignorai le sue parole riprendendo il libro e leggendone le frasi colorate da mille evidenziatori diversi. 

"Se vuoi ti aiuto." Lasciò perdere la valigia e si mise seduta al bordo del materasso, ancora con il pigiama rosa addosso. In quel momento non sembrava per niente triste ed era quello ad inquietarmi. I suoi occhi color cielo avevano una strana luce.

"Clara." Sorrise di nuovo e guardò il libro iniziando a leggere l'argomento in modo da capire come aiutarmi. "Cosa è successo dopo?" Lei sapeva a cosa mi riferivo. Come mai era venuta lì? Poteva benissimo restare con Micheal. "Ho mandato tutto a puttane." Detto questo il sorriso sulle sue labbra sparì e mi ignorò per almeno mezz'ora.

Era uscita dalla mia camera per andare a cucinare qualcosa ed era così difficile concentrarsi quando al piano di sotto c'era  un'amica arrabbiata. Anche se non sapevo cosa pretendesse da me. In fin dei conti si era trasferita a casa mia senza preavviso.

Guardai il cellulare che avevo ancora a pochi centimetri da me, fra le coperte. C'era una cosa che potevo fare per ottenere spiegazioni, ma non avrei voluto che Clara tornasse nel momento sbagliato. Alla fine iniziai comunque a scorrere i nomi della rubrica fino alla lettera M.

Mike rispose solo dopo due squilli.

"Jane? Cavolo questo si che è un miracolo!" Esclamò la sua voce entusiasta. Mi mancava così tanto. "Ehi, come stai? Te la spassi anche dopo la fine delle vacanze?"

"Come sempre Jane." Lo immaginai alzare un bicchiere di champagne alla Leonardo DiCaprio.

"Anche senza Clara?" Ci fu almeno un minuto di silenzio. Gli mancava la sua coinquilina. "Nell'ultimo periodo non andavamo molto d'accordo." Lo disse velocemente, come per deviare subito il discorso e passare ad altro, ma prima che potesse parlare cercai di farmi spiegare. "Perchè?" Mike sospirò.

"Ha bisogno di aiuto, Jane. Si è persa."

"Non capisco."

"Guarda nella sua valigia."

Sentii di nuovo dei rumori al piano terra. Clara stava ancora cucinando. E mentre mi chiedevo perchè ci stesse mettendo tanto, il mio battito cardiaco accelerava sempre di più, passo dopo passo. Attraversavo la stanza con il respiro del mio migliore amico nelle orecchie e il mio completamente bloccato.

Mi accovacciai davanti alla valigia con la cerniera aperta per metà. Anche solo il rumore della zip mi faceva tremare. Frugai fra i suoi vestiti fino a toccare qualcosa di vetro. Tante cose di vetro. Il fondo del bagaglio era pieno di bottiglie. "Oh mio Dio..." Richiusi velocemente tutto e tornai sul letto presa dalla solita paura. Lo sapevo. Sapevo che Clara aveva un problema, ma non credevo che questo l'avrebbe portata a perdere tutto.

"I miei l'hanno cacciata quando hanno trovato più o meno settecento dollari spesi sulla loro carta. Inutile dirti per cosa sono stati usati."
Sentivo gli occhi bruciare per le lacrime e uno strano senso di nausea. "Ha tradito Samantha la stessa sera e il giorno dopo è tornata da me implorandomi di ridarle un posto dove dormire. Io l'ho fatto, e sono stato stupido. Il giorno dopo i soldi che tengo sempre per sicurezza nel secondo cassetto della mia scrivania, erano spariti. E così tutta la sua roba. Jane ha bisogno di un aiuto che tu non puoi darle, serve altro."

𝓗𝓲𝓼 𝓕𝓪𝓾𝓵𝓽 //𝓢𝓽𝓲𝓵𝓮𝓼 𝓢𝓽𝓲𝓵𝓲𝓷𝓼𝓴𝓲Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora