La vista andava e veniva. Il mio cervello sembrava martellare contro le tempie e provai la forte voglia di urlare. La mia testa stava praticamente esplodendo ed era tutto sfuocato. Avevo chiuso il mondo fuori e potevo sentire ogni mio respiro pesante, mentre il cuore batteva in modo doloroso facendo eco nelle orecchie. Rimisi a fuoco la scena e fissai le mie mani sporche di sangue, prima di ritirarle velocemente cercando di pulirmi sulla maglietta leggera, senza successo. Restai immobile, con lo sguardo basso e brutti ricordi che passavano per la mia mente incasinata. "Jane!" Era la voce di Braeden. "Jane, devo tamponare la ferita!" Mi prese per i polsi e appoggiò le mie mani direttamente sullo stomaco della persona che era sdraiata a terra, alla mia sinistra, circondata da una pozza di liquido scarlatto. "Braeden-"
"Non parlare e fai quello che ti ho chiesto."
"Baeden!" La donna si girò nella mia direzione con il fucile in mano e un'espressione furiosa sul volto. "È morto, non serve più a niente."
Non mi svegliai bruscamente come capitava di solito. Ormai ero abituata a tutto questo. Aprii semplicemente gli occhi, priva di ogni energia per affrontare la giornata che mi aspettava. Stava per morire qualcuno, di nuovo. Stiles si era già alzato e la sua parte del letto era vuota. Mi faceva male il petto, il mio cuore si stava per spezzare di nuovo. Strinsi il tessuto della maglietta all'altezza del tatuaggio e trattenni le lacrime che stavano chiedendo di uscire. Non volevo. Non doveva più morire nessuno, me lo ero promesso. Eppure i miei sogni non avevano mai sbagliato. Quella era la stessa sensazione di soffocamento che avevo provato dopo l'incubo della morte di Allison.
Ripensai alla terza parola chiave della lista. Qualcuno che doveva ancora morire. Derek stava per perdere la vita, era ovvio che si trattasse di lui. È l'unico per cui Braeden si preoccuperebbe e il resto degli indizi è ovvio. Tutto riconduce a Derek Hale.
Scattai in piedi e corsi in bagno per buttarmi dell'acqua gelata in faccia e lavarmi i denti alla velocità della luce. Mi infilai i vestiti del giorno prima e andai al piano di sotto, dove trovai Stiles impegnato a sorseggiare il suo caffè. Non appena mi vide scendere le scale, mi rivolse un radioso sorriso e mise la sua tazza vuota nel lavandino ancora pieno di stoviglie sporche. "Buongiorno." Era da tanto che non lo vedevo così rilassato. Mi diede un bacio a stampo sulle labbra, dandomi subito dopo le spalle per iniziare a lavare i piatti. Lo fissai per qualche secondo, in religioso silenzio, non capendo cosa mi stesse succedendo. Non volevo dirglielo. Era così felice quella mattina e vedere il suo sorriso mi consolava, in qualche modo.
"Stiles"
"Dimmi." Si voltò verso di me sorridente.
"Credo che andrò al loft. Devo parlare con Derek, sai per risolvere tutta quella storia. Da quando l'ho rifiutato non ci siamo più parlati e-"
"Fai come vuoi. Pensavo solo che oggi avremmo potuto stare da soli noi due."
Merda."Sei ancora geloso, vero?" Fece spallucce e ricominciò a strofinare la spugna su un piatto, forse con troppa violenza. "Stiles, lo sai che sto cercando di risolvere tutto. Mi sento sollevata da quando ho raccontato a Clara ogni cosa, ma mi manca ancora qualcosa. Derek mi ha aiutata tanto dopo la morte di Allison e quella cazzata che mi avevi detto, voglio solo sistemare le cose."
Stiles sospirò e si asciugò le mani con un panno preso a caso dal ripiano della cucina.
Si avvicinò di nuovo a me e mi prese il viso fra le mani. "Poi torni?" Chiese alzando un angolo della bocca. "Certo che torno."
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𝓗𝓲𝓼 𝓕𝓪𝓾𝓵𝓽 //𝓢𝓽𝓲𝓵𝓮𝓼 𝓢𝓽𝓲𝓵𝓲𝓷𝓼𝓴𝓲
FanfictionSequel di "His Eyes" e "His Soul" Season 4 Cosa si prova a perdere tutto in un lasso di tempo cortissimo? Quando le persone che credevi ti amassero, ti voltano le spalle? Il tradimento è una delle esperienze più orribili che una persona possa affron...