"Lo sapevi che tutti ti chiamano diavolo con lo scollo a v?" Domandai appoggiando i piedi sul tavolino in vetro davanti al divano. Presi una patatina e me la portai alla bocca. Avrei preferito qualcos altro, ma la dispensa di Derek sembrava contenere solo snack. "Quel tavolino è italiano." Mi riprese Peter accomodandosi alla mia destra e mettendo la mano nel sacchetto rubando un pugno di cibo
"Ehm e allora?""Credo che dovrebbero chiamarti l'eterno Peter Pan." Dissi facendo un gesto con le mani, come se stessi scrivendo quelle parole nell'aria. "Perché sono un bambinone?" Chiese alzando un sopracciglio, cosa che solo gli Hale sapevano fare così bene. "Perché non muori mai."
"Hai visto Derek in questi giorni?" Domandò con sguardo più preoccupato. In realtà ero andata al loft subito dopo il colloquio con la Smith per parlargli, ma sembrava ancora scomparso. "Stavo per farti la stessa domanda."
"Non risponde alle chiamate." Osservai il registro del mio cellulare. C'erano due chiamate perse da Scott, il resto le avevo fatte tutte io a Derek senza ricevere risposta. "Quando mai Derek risponde alle chiamate?"
Domandò confuso.
"A me rispondeva quando ero Seattle."Sulle labbra di Peter spuntò un sorrisetto davvero inquietante, che mi permisi di far sparire dandogli uno schiaffo sulla fronte. "Siamo solo amici."
"Ogni volta che Derek finisce per farsi degli amici se li porta a letto."
"Io non sono Jennifer -se non mi scopi subito diventi una vittima sacrificale- Blake."
"Tu sei meglio Jane." Non sapevo se sentirmi lusingata o spaventata.
"In ogni caso, ha ben sette anni in più di me."
"L'età è solo un numero Montgomery."
"E la prigione è solo una stanza Hale."
Quando la porta del loft si aprì producendo un rumore quasi infernale, pensando potesse essere Derek, mi alzai in piedi, ma quando vidi entrare Scott e Malia, mi lasciai cadere di nuovo sul divano. Non appena lo sguardo della ragazza cadde sul mio, mi sentii strana. All'inizio non mi guardava così, era più spontanea, inconsapevole.
Ora sembrava quasi combattuta nel vedermi. Sperai soltanto che qualcuno non le avesse parlato di me.
"Non lo so io. Qualcun altro? La regina Elisabetta? Il Papa magari?"
Chiesi incrociando le braccia e buttai la testa all'indietro sbuffando."Peter questa è Malia." Il cuore dello zio di Derek accelerò per qualche secondo ed io non sembravo esser l'unica ad averlo notato. "Cosa vi prende a tutti in questi giorni? Mio Dio prima Stiles che puzza di uova marce e ora voi con i vostri silenzi imbarazzanti?!" Sbottò Malia sedendosi dove poco prima stava Peter.
"Mh perché Stiles puzza di uova marce?" Chiesi con la bocca ancora piena. "Non credo che tu lo voglia sapere."
Ecco a voi la nostra prima conversazione."Hai degli occhi bellissimi, da chi li hai presi?" Domandò Hale avvicinandosi alla coyote, mentre io guardavo il tutto divorando una patatina dopo l'altra. "Ma che cazzo te ne frega?"
Sì, hai molto tatto Jane."Da mia madre..."
Rispose quella inarcando le sopracciglia, facendo formare delle rughe sulla sua fronte. Peter inclinò la testa, sembrava quasi che stesse cercando di memorizzare ogni particolare del viso di Malia."Io sono in debito con lei. Mi ha aiutato in molte situazioni, quindi io ora devo aiutare te"
"Tipo? Che situazioni?"
"Con mia figlia"
"Oh porco cazzo"
Tutti i presenti si voltarono verso di me ed io cercai di nascondermi dietro al pacchetto di patatine. "L'ho detto ad alta voce vero? È che mi sono ricordata che domani ho un compito importante."
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𝓗𝓲𝓼 𝓕𝓪𝓾𝓵𝓽 //𝓢𝓽𝓲𝓵𝓮𝓼 𝓢𝓽𝓲𝓵𝓲𝓷𝓼𝓴𝓲
FanfictionSequel di "His Eyes" e "His Soul" Season 4 Cosa si prova a perdere tutto in un lasso di tempo cortissimo? Quando le persone che credevi ti amassero, ti voltano le spalle? Il tradimento è una delle esperienze più orribili che una persona possa affron...