8. CORAGGIO

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ATTENZIONE RAGA
Da come potete leggere in alto, questo è il capitolo otto. Dopo il casino che c'è stato su wattpad in questi giorni, sono piena, e presumo anche voi, di bug. Ci sono persone che vedono i capitoli nell'ordine giusto, mentre qualcuno lo trova per secondo o terzo. Ho già provato di tutto e ho paura che se provo a pubblicarlo di nuovo lo perdo, così ho deciso di lasciare tutto così.
Ovviamente se vedete questo capitolo dopo il secondo o dopo il terzo, saltatelo e una volta arrivati al capitolo sette tornate a leggere qui. È snervante e scomodo, lo so. Sto cercando di risolvere.
Se avete altri problemi scrivete.

"Stiles!" Era almeno la quinta volta che lo chiamavo. Avevo i gomiti appoggiati al davanzale della finestra ed un'espressione assonnata sul volto. Non ero più riuscita a dormire dopo quello che ci eravamo detti. E così mi ero ritrovata a rimuginare nel mio letto cercando di addormentarmi.

Avevo anche provato ad abbracciare il cuscino, ma non era proprio la stessa cosa. Nemmeno Stiles doveva essere in una situazione migliore, visto che stava guardando il computer con delle occhiaie da paura e le cuffie sulle orecchie, da almeno due lunghissime ore.

Lo faceva spesso da quando non stavamo più insieme ed ogni sera cercavo di sentire le canzoni che andavano in produzione casuale dal suo telefono. E mi divertiva anche scoprire quanto i nostri gusti musicali fossero simili, ma quella sera stavo impazzendo.

"Ehi tu! Ho capito che sei un directioner e tutto, ma sarà tipo la quarta volta che ascolti Best song ever!" Anche quella volta non mi sentì. Mi domandai seriamente se tutto quel volume non facesse male al suo indifeso udito da umano.

Finalmente la canzone finì e lui non la fece ripartire da capo come aveva già fatto le ultime tre volte. Quando riconobbi l'inizio di 18, non potei trattenermi dall'afferrare una ciabatta e lanciarla dritta nella sua finestra.
"Questa mi fa piangere, bastardo!"

Lo colpii in piena faccia e cadde sul pavimento nella stessa posizione di una foca spiaggiata. Mi portai una mano alla bocca. Non era proprio quello che volevo ottenere, ma almeno si era tolto le cuffie.

"Spera per te di non avermi rotto il naso!"
Mi minacciò tenendo una mano sul viso e una ad indicarmi. In quel momento realizzai che fossero le tre di notte e che, se potevo dire che James fosse in servizio, non ero sicura che lo sceriffo fosse con lui. Sperai solo di non aver svegliato nessuno.

"Ho avuto un'idea!" Esclamai esaltata nonostante mi venisse difficile discutere con ancora la canzone che andava. "E non potevi dirmelo domani? Avanti sono le tre di notte, sono indietro con la ricerca di Storia e-"

"Ricominciamo."

Si bloccò e lentamente si tolse la mano dal viso scoprendo gli occhi sgranati e la bocca aperta. "C-cosa?" Sorrisi e mi sporsi leggermente in avanti porgendogli la mano. "Piacere mi chiamo Jane Montgomery e mi sono appena trasferita a Beacon Hills, credo di averti già visto qualche minuto fa mentre arrivavo."

Rimase qualche secondo immobile a guardarmi come se gli avessi appena fatto il regalo più bello mai ricevuto. Una lacrima scese dal suo occhio sinistro ed esitai per paura di aver detto o fatto qualcosa di sbagliato.

Si mise in ginocchio e allungò anche lui il braccio destro fino a raggiungere la mia mano, che strinse per fare le presentazioni. "Mi chiamo Stiles Stilinski piacere di conoscerti. In ogni caso sì, ci siamo visti poco fa, io e i miei amici abbiamo avuto un incidente con un cervo. Niente di strano alla fine."

𝓗𝓲𝓼 𝓕𝓪𝓾𝓵𝓽 //𝓢𝓽𝓲𝓵𝓮𝓼 𝓢𝓽𝓲𝓵𝓲𝓷𝓼𝓴𝓲Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora