Capitolo 50

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24 Luglio 2023
La mia vita è cambiata rispetto a quando ero solo una ragazzina, ho perso così tante cose in questi anni e allo stesso tempo sono cresciuta, ho smesso di odiare Josh e Amith, ho lavorato tanto su me stessa, sulla mia impulsività e le mie dispersioni di emozioni, ho commesso errori e ho abbandonato le persone che amavo perché avevo paura, come Sofia e Giorgia che ad oggi sono così lontane da me, o Paola e Rosalia con cui ho perso i rapporti con il passare del tempo, sono stata licenziata varie volte perché ero troppo distratta, e la mia confusione era dovuta ad uno sbaglio in particolare, quello più grande che potessi mai fare, ho lasciato andare il mio lui, l'unico che mi rendeva felice, lui che mi ha fatto buttare le armi e mi ha insegnato a divertirmi, solo con Cristian ho lasciato che fosse il cuore a trasportarmi, ho smesso per poco di avere paura prima che questa mi divorasse nuovamente, io e il biondo abbiamo corso sotto la pioggia e dipinto con le mani, ho condiviso una parte di me e lui ha fatto lo stesso, fino a quando ho permesso alle circostanze di decidere per me e l'ho perso, perdendo di conseguenza, anche me stessa, ora non so più chi sono o quello che voglio, sono bloccata in un loop temporale, seduta sulla stessa panchina del 24 luglio aspetto la sua musica e il suo rumore per tornare a vivere, ma sono passati anni e sono ancora qui, nel mentre il vuoto nel petto comincia a pesare così tanto che a stento riesco a respirare, vorrei urlargli che lo amo e che voglio stare con lui, però non posso più e questo mi fa cadere a pezzi.

Mi alzo stropicciandomi gli occhi e controllo la data con il cuore che vibra, rispondo al telefono e mi sale un brivido rendendomi conto che è la stessa che ho tatuata sul braccio, <<buongiorno principessa>> pronuncia con tranquillità il moro mentre io sono ancora persa a riflettere sul 24 Luglio, <<pronta per un nuovo giorno di lavoro?>>, continua lui distogliendomi dai miei pensieri, <<prontissima!>> rispondo euforica, poi mi dirigo in cucina,  mi faccio un caffè e  prendo una brioche integrale dallo scaffale, scrollo la galleria del cellulare e sorrido rivedendo quei occhi blu cielo, dopodiché corro a vestirmi, do un bacio a mia mamma ed esco in tutta fretta di casa con un sorriso a 32 denti, ora che sono riuscita ad aprire il mio negozio sto provando a  ritrovare la voglia di ricominciare a lottare, ho realizzato il mio sogno di poter essere una fotografa e ogni volta che scatto una foto a quei visi sorridenti ritrovo la bellezza della vita in quelle persone, ho il potere di rendere gli attimi eterni e di poter donare ricordi alla gente, <<Buongiorno Lorenzo>> saluto il mio dipendente, lavora con me da quando ho aperto l'attività, è un amico di Marco, anche lui mi aiuta con le consegne e a volte resta in cassa, <<hanno lasciato delle foto per te>> mi informa dandomi la cartelletta gialla, <<come per me?>> domando dubbiosa, <<un ragazzo ha chiesto di far stampare queste foto e poi ha detto che erano destinate alla proprietaria del negozio>> prosegue ed io lo scruto con tensione, <<per caso, era biondo? occhi azzurri e di media statura?>> chiedo con la voce piegata, <<si, esatto!>> risponde con entusiasmo, prendo le foto di tutta corsa mentre l'ansia sembra divorarmi, ci sono panorami bellissimi e in alcuni scatti posso vedere il biondo di spalle, è proprio lui, sono incredula, le mani mi tremano facendomi cadere tutte le stampe a terra, lui è venuto qui ed io non l'ho visto- penso tra me e me.

Mi affretto ad uscire dal negozio, <<Anna, cosa succede?>> mi urla Lorenzo alle spalle, però io lo ignoro, faccio una passeggiata cercando di respirare con tranquillità, ma vengo sopraffatta da un attacco di panico, mi sento soffocare e ho un peso sul petto che aumenta ogni secondo di più, mi dirigo verso la panchina e intravedo in lontananza qualcuno seduto, mi avvicino lentamente ed il mio cuore a poco a poco riprende i battiti, mi accosto con fare silenzioso accanto a lui, Cristian guarda il vuoto con fare pensieroso, <<sei tornato>> pronuncio con la voce piegata, <<per mio padre e i miei amici>> afferma restando nella sua posizione, <<tutti i 24 Luglio ritorno qui con la speranza di vederti>> confesso e lui decide di rivolgere la sua attenzione su di me, <<alla fine sei riuscita ad aprire il tuo negozio, l'ho riconosciuto dal nome, complimenti, è bellissimo, anche se penso dovresti cambiarlo>> mi sorride, <<tu hai realizzato i tuoi sogni?>> domando con gli occhi che mi pizzicano, <<ti ho lasciato le foto dei posti che ho visitato, avrei voluto li vedessi dal vivo, però ho trovato qualcuno che mi accompagnasse al posto tuo, è lei che mi ha scattato le foto.>> racconta spezzandomi il cuore, <<ho continuato ad aspettarti>> ammetto, <<mi sono innamorato di un'altra, sono andato avanti come tu mi hai detto di fare, pensavo fosse questo quello che volevi>> dice con rammarico, <<ho sbagliato, io volevo te>> continuo scoppiando a piangere, <<è tardi, avresti potuto parlarmi prima, così avremmo trovato una soluzione, io avrei fatto qualsiasi cosa per te, perché ti amavo, davvero tanto, non sono mai stato confuso su questo, ma tu non mi hai permesso di amarti, lo fai con tutti, li allontani da te>> si innervosisce il biondo, <<ti amo e tu, tu mi hai dimenticato?>> incombo, <<non me l'hai dimostrato e comunque faresti meglio ad andare avanti, lasciami andare dal tuo cuore, io l'ho fatto con te e sono felice con Rachel, stiamo insieme da più di un anno ormai, pure tu puoi ricominciare, ho saputo che c'è qualcuno che continua a starti accanto dopo tutti questi anni, permettigli di amarti, non sprecare quest'altra opportunità>> anche dal suo viso scendono delle lacrime, poi fa per alzarsi, <<questo è un'addio?>> pronuncio con un nodo in gola, <<non lo sarà mai se continueremo a tornare nello stesso posto>> afferma continuando per la sua strada.

Non posso sopportare di vederlo andare via una seconda volta, mi alzo dalla panchina e corro verso di lui urlando <<aspetta, non andare!>> Cristian si gira verso di me, mi scruta con gli stessi occhi del primo giorno, io sorrido ignara di quello che a pochi secondi sarebbe accaduto, Marco mi chiama aspettandomi poco più dietro, il biondo riprende ad allontanarsi ed io cerco di stare al suo passo, le lacrime mi tolgono le parole, sono confusa e distrutta, mi avvicino distrattamente alla strada, vengo accecata da una luce e da un fischio fortissimo nelle orecchie, sento la testa scoppiarmi, mi ritrovo distesa sulla strada e non capisco cosa sta accadendo, le immagini che percepisco sono sfocate, Cristian viene verso di me piangendo ed io non capisco il motivo,  si accosta a me e  siamo uno di fronte all'altro mentre sento dolore ovunque, <<tornerò sempre a te>> pronuncio prima di chiudere gli occhi.

La vita è composta da attimi di gioia e grandi flussi di dolore, quello che rende più speciale i momenti è proprio il fatto che siano un eccezione, una piccola pausa dalla sofferenza, siamo circondati dal mondo e quando veniamo a contatto con esso, spesso ci dimentichiamo quanto possiamo farci male, il bello della vita è che possiamo imparare ogni secondo e riuscire ad essere più forti, così quando quei momenti di caos ci colpiscono per una seconda volta noi riusciamo a reagire e di conseguenza ci guadagnamo i nostri attimi di felicità, però c'è chi ancora dopo le tante cadute non ha imparato a volare e quando perde il sostegno di tutte le persone che ama, cade, cade così in profondità che è quasi impossibile risalire, bisogna sempre essere pronti a rimanere da soli, la vita è imprevedibile, bisogna prendersi cura di se stessi,  permettiti di amarti e impara a volare anche da sola, oltre il buio c'è sempre una luce, non farti mai prevalere dalle paure o dalle sconfitte, vinci ogni volta che provi a vivere pur sbagliando, forse questa non è una fine, o forse sì, questo lo deciderà il tempo, comunque sia, non è un lieto fine.

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