Capitolo 13

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Dopo essere stata dei giorni a casa del moro, lui ha deciso di portarmi al mare e mi ha assicurato che nessuno mi avrebbe fatto più stare male, così dopo il viaggio in macchina e dopo aver lasciato le nostre cose in hotel,  andiamo sulla spiaggia, facciamo il bagno a mare e ci schizziamo a vicenda, << Dai smettila!! >> urlo ridendo mentre lui continua a buttarmi l'acqua addosso, poi mi prende in braccio e mi butta giù facendomi affondare, tornata a galla lo schizzo con tutta la mia foga, << sei uno str*nz* >> urlo scherzosamente, << ma questo str*nz* è follemente innamorato di te >> dice e prendendomi per i fianchi mi avvicina a se per baciarmi, << anch'io >> sorrido.

Siamo io e te, siamo solo vivi.

Mentre prendiamo il sole il telefono del moro squilla, si allontana per rispondere e trovo la cosa molto sospetta, ho il presentimento che non voglia farmi ascoltare la conversazione, gli sento dire "è tutto organizzato" "a domani", appena torna lo riempo di domande a cui lui non risponde e anzi, devia completamente l'argomento.

<< Stasera ti porto a mangiare in un bellissimo ristorante >> continua a cercare di spostare l'attenzione su altro e alla fine smetto di insistere e mi convinco non sia nulla d'importante, <<ah si? mi tratti troppo bene >> sorrido e lo guardo negli occhi fino a perdermi in quel mondo che si porta dentro, nel dolore che cerca di nascondere e nella forza che lo rende così speciale, << beh, se non vuoi venire invito un'altra >> scherza lui e io gli lancio un occhiataccia, << sono sicura non troveresti mai una ragazza come me. >> pronuncio per poi fingere di darmi delle arie, << infatti non ne voglio trovare un'altra, ti prendo solo in giro >> gioca con i miei capelli, << fai meglio a non prenderti troppo gioco di me >> lo provoco e la intesa fra di noi si fortifica.

Arriva la sera ed io scendo le scale del hotel, mentre Marco mi aspetta già al di fuori, << sei stupenda >> mi guarda incantato il moro vedendomi uscire, << non esagerare >>gli dico imbarazzata.

Saliamo in macchina e ci dirigiamo verso il ristorante, Marco ha prenotato il tavolino di fianco alla facciata di vetro dove vi è possibile vedere il mare, tutto è così romantico e proprio mentre tutto sembra perfetto gli rovescio maldestramente il mio bicchiere di vino addosso, lui si alza di scatto e io muoio dalla vergogna, tutti si girano a guardarci, il moro scoppia a ridere e di conseguenza anch'io, credo di aver bevuto troppo infatti le mie visioni sono confuse, da quel momento ora mi trovo seduta sulla spiaggia, parlo a vanvera, non so nemmeno io cosa sto dicendo, ad un certo punto il moro si allontana da me, sembra innervosito, ma la testa mi scoppia e non capisco più nulla.

Mi sveglio nel letto del hotel, le testa continua a farmi male e ho una nausea incredibile, Marco non è in stanza, provo a chiamarlo ma non risponde, continuo a non capire cosa sia successo e comincio a pensare al peggio, forse mi ha lasciata, se n'è andato via anche lui da me, ho sbagliato di nuovo me lo sento, scendo di sotto però non c'è alcuna traccia di lui e io mi agito sempre di più, decido di andare in spiaggia a cercarlo e lo trovo steso sulla sabbia che dorme <<Marco >> urlo, sentendomi si sveglia e si alza sobbalzando << cosa c'è? >>mi chiede nel panico, <<che ci fai qui? >>chiedo preoccupata, << non ti ricordi?>> mi scruta perplesso il moro, << non ricordo quasi niente, ho bevuto troppo, perché? >>, << lascia stare, non è successo niente >> improvvisa un sorriso e mi accarezza la guancia, <<io voglio sapere cosa è successo, ti prego, perché non hai dormito con me?>>, << perché tu non vuoi stare con me >> confessa con la voce piegata, <<ma cosa dici? io voglio stare con te>> mi avvicino a lui scrutandolo, << smettila di mentirmi, come puoi? dopo che ti ho detto quanto l'amore mi abbia fatto soffrire... >> mi dice con gli occhi lucidi.

Continuo a non capire, ho come un senso di colpa per qualcosa che non ricordo di aver fatto, lo guardo perplessa <<cosa è successo ieri? >> insisto,lui si mette le mani fra i capelli e poi si affianca a me osservandomi negli occhi.

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