Capitolo 30

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Sono passate 2 settimane da quando Anna è andata via, i primi giorni sono stati infernali, poi sono riuscito a riprendere in mano la mia vita, non sono certo il tipo che si demoralizza per una ragazza, anche se continuo ad aspettare che torni, la vita continua; arrivo in classe in anticipo, infatti non c'è ancora nessuno, così ne approfitto per fare i compiti di francese che avevo saltato, << ciao zerbino>> arriva Mattia che come sempre cerca di provocarmi, << ti è passata la depressione per la tua amata?>> continua ridacchiando, dopo i pugni che gli ho dato giorni fa continua a starmi addosso, <<a te invece? vedo che ti non è passato il dolore alla faccia!>> gli rispondo a tono e lui si avvicina a me << io non so chi ti credi di essere, perchè vieni a fare terra bruciata nella mia scuola e sopra tutto perchè hai fatto andare via la ragazza che amo, ma ti giuro che dopo quello che mi hai fatto, non ti darò scampo>> i suoi occhi sono attenti su di me, è arrabbiato e frustato, lo capisco però non posso tollerare che qualcuno osi parlarmi in questo modo, così mi alzo e continuo a controbattere, ma proprio mentre le cose si stanno per mettere male a tal punto da iniziare una rissa arriva il prof ad interromperci, <<non finisce qui>> continua il mio compagno di classe mentre torna a sedersi al suo posto.

Durante le lezioni ripenso alla frase che mi ha detto Mattia, le amiche di Anna avevano ragione, ha davvero una cotta per la mia ragazza, devo fargli capire che lei è mia e che fa meglio a starne alla larga, penso non lo abbia ancora capito da solo, così all'uscita di scuola mi avvicino a lui e metto le cose in chiaro, ma a quanto pare il ragazzo non vuole capire e si prende gioco di me ridendomi in faccia, <<lascia perdere>> si affianca Ellie trascinandomi per un braccio, <<ma hai visto che sfacciato di m*rd*!>> urlo preso dall'ira, <<lo fa apposta, non stare alle sue provocazioni, sai benissimo che Anna ama te.>>, abbasso la testa.

<< Tu l'hai perdonata?>> cambio discorso, <<ci provo, ma non credo di riuscirci, non doveva andare via così, lo sappiamo bene entrambi>> ammette ed io le do un abbraccio vedendo i suoi occhi tristi, comprendo le sue emozioni, perché sono le stesse che provo io.

Anna pov's
Oggi è il compleanno di mio cugino e visto che mi annoio a morte, la nonna mi ha convinto ad andarci, non è molto distante da qui e all'arrivo Lorence mi presenta tutti i suoi amici, hanno fra i 20 e 23 anni, tutti più grandi di me, inizialmente mi sento un po' a disagio, ma conoscendoli meglio capisco che sono tutte persone simpatiche, così dopo aver mangiato qualcosa a casa dei miei zii decidiamo di andare al luna park, <<no ragazzi, io non vado sulla ruota panoramica>> faccio presente le mie paure mentre loro si incamminano verso la giostra, <<se vuoi ti tengo per mano>> mi prende in giro mio cugino, <<dai povera, rimango io con te >> si propone un suo amico che credo abbia detto di chiamarsi Paolo, <<grazie mille!>> esclamo sollevata, << nel mentre prendiamo dello zucchero filato? ti va?>> chiede il ragazzo ed io faccio cenno di si con la testa, cominciamo ad instaurare un bel dialogo passeggiando fra le giostre e mangiando.

<<Peccato che non abiti qui, è un bel paesino, ogni anno organizzano cose nuove>>, <<lo vedo, dalle mie parti non ho mai visto un luna park così bello!>> sorrido osservandomi intorno meravigliata, << quando andavo a scuola molte volte facevamo delle giornate ricreative, dove visitavamo vari posti del nostro paese, pensa che il giorno di San Lorenzo siamo andati in un parco dove c'è una piccola casetta con un microscopio proprio per vedere meglio le stelle>>, resto stupita da tutte le cose belle che Paolo mi racconta.

<< Avete creato un bel filing>> ci interrompe mio cugino, <<non scherzare, sono fidanzata>> smonto al principio tutte le sue supposizioni, << guarda che anch'io lo sono >> aggiunge Paolo ridendo e mi sento sollevata dalla sua affermazione, << come siete rigidi >> continua mio cugino sul suo tono scherzoso ed io gli lancio una gomitata per farlo smettere, messaggio che percepisce, visto che cambia discorso e decide di portarci in un bar per bere qualcosa... appena arrivati capisco che più che un "bar" mi sembra una discoteca il posto in cui mi ha portato, c'è un sacco di gente e il volume della musica lo sento rimbombare nella testa quasi da stordirmi, Lorence mi prende per mano e scendendo delle scale mi porta al piano di sotto che non pensavo esistesse, qui il rumore si sente di meno, ci sediamo sui tavolini <<ma che posto è?>> chiedo in confusione, <<uno tranquillo, veniamo sempre qua per passare il tempo, è di proprietà del padre di una mia amica>> mi chiarisce le idee, <<facciamo un gioco comune, quello della bottiglia, sapete come si fa vero?>> continua Lorence mentre pone una bottiglia a terra e la fa ruotare, lo sfortunato è Paolo e i suoi amici gli propongono l'opzione bacio, mentre la bottiglia ruota lui guarda me, quasi come se sperasse di darlo alla sottoscritta, ma di nuovo per sua sfortuna gli esce uno dei suoi amici ed è costretto a baciarlo pur non volendo, scoppio a ridere insieme a tutto il gruppo.

Dopo vari turni arriva finalmente il mio, uno dei ragazzi mi propone di baciare qualcuno, ma io mi dissocio completamente, tenendo a mente che ho un fidanzato che amo ed è l'unico ragazzo che voglio baciare.

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