Capitolo 15

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Eccolo lì, che cammina davanti a me, alza la mano per salutarmi e io gli lancio un occhiataccia, che sfacciato! Dopo le cose che ha detto su di me vorrei insultarlo qui, davanti a tutti, ma non voglio rovinarmi la vacanza, quindi penso che mi limiterò ad ignorarlo, <<non si saluta più? >> torna indietro il biondo, << non saluto le persone come te. >> affermo per poi andare via di corsa, se voglio evitare di scatenare un litigio e meglio se mi tengo alla larga da lui - penso tra me e me.

Vado nella mia stanza dove il moro è già coricato a letto, stasera mi aveva detto di non sentirsi bene, spero che domani starà meglio, mi metto accanto a lui e lo scruto un po, è così tenero quando dorme, gli accarezzo delicatamente il viso per non svegliarlo, poi mi addormento di fianco a lui.

Alla mattina mi alzo e scendo di sotto per prendere la colazione al mio fidanzato che ancora dorme, ma appena entrata nella sala del hotel faccio uno spiacevole incontro con Cristian, <<buongiorno bimba >> mi provoca, ma io continuo a far finta di niente, prendo il vassoio della colazione per Marco e salgo su, << che brava cameriera che si è trovato il mio amichetto... >> mi urla mentre sono sulle scale, questa volta non posso sopportarlo, i miei nervi sembrano come impazziti quindi scendo di nuovo << ripeti quello che hai detto. >> gli grido contro con tutta la rabbia che cercavo di reprimere, << allora sai parlare >> continua sul suo tono giocoso, << mi spieghi che vuoi da me? cosa ti ho fatto? >> sono estenuata, non so più come comportarmi e comincio ad avvertire un nodo in gola, <<niente, basta che non ti metti a piangere>> pronuncia ridendo mentre i suoi amici seduti accanto a lui lo accompagnano, <<cosa vuoi da me Cristian? >> proseguo sempre più arrabbiata e sconcertata, mentre nella mia testa penso che è davvero impossibile rimanere pacifica quando dialoghi con persone del genere.

Lui si alza e si avvicina a me, mi prende il viso con una mano e mi tira a se <<mi devi tutte le paranoie, le notti insonne e i litigi con Emily, non riesco a smettere di pensarti >> mi sussurra all'orecchio per non farsi sentire dai compagni, presa dall'ira gli lancio uno spintone, poi riprendo il vassoio che avevo poggiato su un tavolino e salgo le scale per andare dal moro, questa volta senza voltarmi indietro,nel mentre rifletto sulle parole del biondo, prima mi insulta, fa il prepotente e poi mi dice che mi pensa, non ci sto capendo più niente, chi è questo ragazzo e cosa vuole dalla mia vita, non può lasciarmi stare?

Marco è sveglio ed è felicissimo vedendomi entrare con "la sorpresa" << grazie per la colazione >> mi da un bacio stampo sulle labbra, << fai presto che andiamo a passeggiare lungo mare >> lo informo sorridendo.

Mia nonna quando ero piccola mi diceva che il posto più bello per amarsi è il mare, perché è come una tana per le anime e quindi si rincontrano lì, io penso che la vita sia così strana, ti succedono cose per caso e ti fanno arrivare a qualcosa che non avresti mai immaginato, come la sera della festa, quando ho scontrato il moro, una bellissima casualità che mi ha portato ad oggi a passeggiare in riva al mare mano nella mano con lui.

Dopo poco tempo passato sulla spiaggia, anche i nostri amici ci raggiungono, <<disturbiamo i piccioncini! >> grida mia cugina con frenesia venendoci incontro, << amore >> rispondo io dandole un abbraccio, << vi abbiamo disturbato?>> scherza Paola, << ma figurati, siamo abituati a persone fastidiose >> la asseconda il moro.

Mentre ridiamo e ci divertiamo scorgo il biondo seduto poco più lontano di noi sulla sabbia che continua a fissarmi, così decido di alzarmi per andarmi a sedere accanto a lui <<la smetti di guardarmi?>> sbruffo, <<non posso >> confessa toccandosi nervosamente i capelli, << devi. >> ribatto infastidita, << anche tu mi guardi >> afferma mettendo il broncio, mi sposto i capelli dietro l'orecchio e distolgo il mio sguardo, << io stavo osservando il mare >> mento e lui mi lancia un occhiataccia, << ah si? va bene, allora perché sei qui?>> chiede con fare provocatorio, << non lo so >> faccio per alzarmi ma lui mi prende il braccio bloccandomi, ci scrutiamo per qualche secondo, <<resta, ti prego>> irrompe facendo aumentare i battiti del mio cuore.

Faccio come mi ha richiesto e rimaniamo entrambi silenti a guardare il mare, poi chiudo gli occhi e un leggero vento mi fa appena volare i capelli, sorrido d'istinto, una sensazione di ottimismo mi pervade, fino all'arrivo di Paola che interrompe la situazione << perché state qui? >> chiede con prepotenza ed io mi alzo di scatto, << stavo guaardando il mare e Cristian mi ha seguito, non so perché chiedilo a lui >> balbetto nel panico, la mia amica mi prende per mano e mi trascina poco più distante << devi stare lontana da lui. >> afferma, << perché?>> chiedo con gli occhi che mi pizzicano, <<ma come perché? dopo tutto quello che ha detto di te! è uno str*nz*, non fidarti di lui >> continua, << si, ho capito>> mi rassegno e torno dal resto del gruppo, io ci provo, ma non riesco a nutrire rancore nei confronti di Cristian.

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