siamo un casino, lo ammetto.

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Ciao!
Non so se qualcuno si ricorda ancora vagamente di me o di questa storia, ma io sì, di voi e di questa storia.
Per tanto tempo ho smesso di scrivere, ma un pensiero a questa storiella che mi ha dato tanto l'ho sempre fatto.
Un giorno sono tornata a scrivere e mi sembrava giusto dedicare un pezzo della mia voglia e del mio tempo a "Due cristalli di neve", quindi eccomi qui, con un nuovo capitolo, sperando che qualcuno lo legga e lo apprezzi come i vecchi tempi.
Meritiamo tutti una fine, anche le storie più travagliate, quindi sono tornata per dare a questo racconto e a voi la fine che merita e che meritate.
Spero possa essere di vostro gradimento.
È tutto vostro, vi lascio alla lettura.
A presto, spero.
xx m.


Era arrivato il momento delle squadre, il momento in cui i concorrenti in gara si dividevano tra bianchi e blu, il momento in cui un gruppo si divideva, si spezzava in due.

Tutti sapevano che questo momento avrebbe cambiato radicalmente tutto il loro percorso.

Amici e coppie si ritroveranno ad essere avversari, a sperare che l'altro vinca pregando comunque di essere quello che rimane. I rapporti si incrineranno, le litigate avverranno e i disguidi e i malintesi ci saranno. Questo, faceva paura a tutti.

Ad Einar ed Irama però, un po' meno.
Avevano discusso di tutte le varie probabilità: nessuno dei due entrava, uno sì l'altro no, squadre uguali, squadre opposte. Per tutte queste opzioni si erano ripromessi di sostenersi, di non impazzire, di rimanere focalizzati sui loro percorsi come cantanti singoli e di dare il massimo nonostante tutto.
Credevano che sarebbe stato facile e credevano di finire insieme, così la produzione avrebbe sfruttato la fama mediatica e lei ci avrebbero guadagnato stando insieme e continuando i loro percorsi vicini, potendosi dare consigli, vivendo nello stesso posto per mesi, rendendo quella permanenza in casetta un po' lontana da parenti e amici un po' meno pesante, ma la realtà era diversa.

Maria iniziò a chiamare i nomi con i rispettivi colori delle squadre, offrendo la tuta ogni volta che si alzavano e dividendo già i gruppi.

«Irama» chiamò, facendo saltare il ragazzo di scatto, che era impegnato a parlare con gli occhi ad Einar, che avrebbe voluto tanto stringergli la mano e calmare l'ansia che sapeva stava provando in quel momento.

Aveva imparato a conoscerlo, avevo imparato a notare le piccole cose che faceva per calmare la sua ansia senza dare troppo spettacolo come giocare con le cuticole delle unghie, torturarsi il labbro, toccarsi continuamente la punta del naso, respirare forte e velocemente. Aveva imparato anche come calmarlo, però. Bastava prendere la sua mano, accarezzarla e guardarlo negli occhi. Nessuna parola, solo uno sguardo che diceva "andrà tutto bene, ci sono io, e se non andrà tutto bene, ne usciremo insieme" e Filippo si calmava.

«Bianchi» continuò la conduttrice.
Filippo ci mise qualche secondo a realizzare e si alzò solo dopo qualche pacca sulle spalle da parte di tutti quelli che gli stavano vicino, Einar compreso.
Prese la sua felpa e andò a sedersi sulla panchina dei bianchi, guardando dall'altro lato dello studio per trovare lo sguardo dell'altro fisso su Maria.

Einar quando era agitato era più palese. Faceva tentennare la gamba, si mangiava le unghie, si muoveva molto. A lui, in questi casi, serviva Filippo che lo prendeva dalle spalle o dalle guance e lo calmava, lo teneva fermo per un paio di secondi facendolo respirare e poi se lo tirava stretto al petto per non farlo agitare ancora. Lo guardava e voleva solo alzarsi, andare da lui, prenderselo e calmarlo, dirgli che lui ci sarebbe stata nonostante tutto, ma non poteva. Quindi si limitava a scrutarlo, sperando che si girasse e capisse cosa volesse dire con gli occhi.

«Einar» chiamò dopo altri nomi Maria, tra cui quello di Simone, che era in squadra con lui. Filippo era sollevato di avere almeno un amico nella sua stessa squadra, ma era ancora in ansia per l'esito di Einar. «Blu», aggiunse, facendo scendere un silenzio tombale.

Due cristalli di neve. » EiramDove le storie prendono vita. Scoprilo ora