avrò cura di te.

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Ciao a tutte ragazze!
Finalmente, dopo tanto tempo, sono tornata con un nuovo capitolo!
Scusate per l'assenza, spero che questo capitolo da 5200 parole possa bastare per farmi perdonare.
Non mi dilungo troppo con le premesse perché avete tanto da leggere e, soprattutto, tante cose importanti.
Senza spoilerare nulla, vi dico solo che questo è un capitolo molto importante per come andranno le cose in futuro.
Perdonatemi per eventuali errori di battitura, cercherò di correggerli tutti il prima possibile.
Vi ricordo che se volete commentare la fanfiction potete farlo su Twitter, dove mi trovate con il nick @cuddlepoetry con l'#duecristallidineve o scrivermi su instagram, mi trovate anche lì con lo stesso nome.
Spero che il capitolo vi piaccia, fatemi sapere cosa ne pensate.
Buona lettura,
mar.








Einar aveva il vizio di perdersi ad osservare le cose. Spesso lo definivano distratto per questo, i suoi professori specialmente, che lo avevano etichettato come quello "con la testa fra le nuvole" o "perennemente assente". Spesso la gente pensava che lui fosse così sovrappensiero da dimenticarsi di tutto, persino di respirare. In realtà Einar osservava con cura ogni minima dettagli di ogni cosa o persona che catturava la sua attenzione. Che fosse un tramonto, un passante, un cartello o un muro, se lui ci trovava qualcosa di bello poteva perdere anche intere ore ad osservarla e pensarci.

Ed era quello che stava succedendo in quel momento. Einar si era perso ad osservare Filippo, che dormiva beatamente sul suo petto, respirando piano. Roma si era svegliata da qualche ora, colorando il cielo di un arancione chiaro che tendeva a scurirsi con il passare dei minuti, minuti che Einar spendeva ad analizzare ogni dettaglio del viso e del corpo del suo fidanzato, senza mai staccarsi e senza mai stancarsi.

Aveva le ciglia lunghe che facevano una piccola ombra sulle occhiaie scavate, segno di poche ore di sonno, ore che Filippo -secondo Einar- molto probabilmente aveva passato a fumare e scrivere ascoltando le sue canzoni preferite. Prese ad accarezzare la sua guancia, fredda e poco ruvida. Aveva i segni della barba che cominciava a crescere dopo qualche giorno senza essersi rasato, la pelle leggermente pungente solo lungo la linea della mascella. Il collo era tempestato dai suoi marchi, piccole macchie rosse e violacee che finivano sul petto praticamente privo di peli. La mano tatuata era appoggiata sul suo stomaco che si alzava ed abbassava piano, il respiro tranquillo e caldo che, vista la posizione di Filippo, si infrangeva sul collo del più grande provocandogli un leggero solletico e mandando brividi alla colonna vertebrale, brividi che percorrevano tutto il corpo e finivano nello stomaco, dove Einar sentiva un piacevole calore quasi doloroso, di quelli che facevano tirare dentro la pancia, mozzare il respiro per brevi istanti e battere il cuore più veloce del normale.

Einar se lo era immaginato più o meno così, l'amore. Svegliarsi ogni giorno accanto alla persona che ami e provare le stesse emozioni del primo giorno, se non più intense. Filippo si era intrufolato nel suo letto a notte fonda, con la scusa di avere freddo e di non riuscire a prendere sonno e si addormentò poco dopo aver intrecciato le sue gambe a quelle del fidanzato, facendo nascere un sorriso spontaneo sul viso di quest'ultimo che, dopo aver accarezzato per un paio di minuti i capelli ricci dell'altro per farlo rilassare, cadde nel mondo dei sogni.

Si erano messi d'accordo e avevano deciso che Einar, vista la sua nuova abitudine di alzarsi presto, sarebbe andato via per evitare di farsi beccare insieme a Filippo da Simone, che dormiva nel letto accanto a loro, e avrebbe trovato una scusa plausibile per giustificare il fatto che il più piccolo si fosse addormentato nel suo letto.

Però, in quel momento, tutta l'attenzione di Einar era focalizzata su Filippo che dormiva accanto a lui e sulle loro gambe incrociate. Era così preso da quella visione, dal calore e dal profumo del ragazzo che non si rese neanche conto del fatto che Filippo avesse ormai aperto gli occhi e lo stesse guardando con aria assonnata. Quando Einar se ne accorse sorrise genuinamente.

Due cristalli di neve. » EiramDove le storie prendono vita. Scoprilo ora