due rette parallele.

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Ciao a tutte, bellezze!
Prima di lasciarvi alla storia vera e propria ci tengo a fare alcune (doverose) premesse.
La storia è incentrata su Einar ed Irama, due concorrenti della diciassettesima edizione di Amici, e, come penso avrete potuto capire, è una storia omosessuale.
Si, so che nella vita reale sono solo amici (per il momento, eheh) e che Einar è fidanzato, ma questo non ha fermato il mio istinto da shipper e quindi eccomi qui, a scrivere su loro due.
So che è inutile, ma è bene ricordarlo:
tutto quello che trovate scritto qui dentro è frutto della mia immaginazione, niente di tutto ciò è accaduto nella realtà. Fatti ed avvertimenti non sono realmente accaduti e ogni riferimento è puramente casuale.
Scusate, sognavo di dirlo da una vita.
Senza fare spoiler, vorrei semplicemente avvisarsi che nel corso della storia troverete scene mature, quindi, se non volete leggerle, mi spiace ma non so come aiutarvi, ahah. Non posso specificare all'inizio di ogni capitolo perché significherebbe spoilerare ciò che avviene e penso che questo possa dar fastidio a qualcuno.
E, prima di lasciarvi al capitolo, voglio dirvi che potete trovarmi anche su altri social.
Su Twitter e su instagram con il nickname @cuddlepoetry. Cercherò di postare lì qualche anticipazione e, ovviamente, tutti i miei scleri riguardanti gli Eiram.
Benissimo, detto questo, posso, finalmente, lasciarvi alla storia!
Spero immensamente che vi piaccia e che possa appassionarvi almeno un pochino!
Lasciatemi i vostri pareri nei commenti, leggerò tutto.
Buona lettura,
mar.🌻

piccolissima intrusione dopo aver scritto quasi metà della storia giusto per fare un piccolissimo avviso.

rileggendo questi primi capitoli mi sono resa conto di quanto il mio modo di scrivere sia cambiato e, spero, anche migliorato.
i capitoli successivi sono scritti e organizzati in maniera totalmente diversa. sono più lunghi, dettagliati e il modo di raccontare le vicende è totalmente diverso. è cambiato, ma in meglio. perciò vi chiedo di andare avanti nonostante questi primi capitoli non siamo dei migliori e magari non riescono a convincervi. vi assicuro che i successivi valgono la pena di essere letti, o almeno, lo spero!
detto ciò, vi auguro una buona lettura e che questa storia vi faccia emozionare almeno un po'.
aspetto i vostri pareri!








Einar odiava il lunedì. Ok, magari "odiare" era una parola troppo forte, ma lui era sicuro che termini come "detestare" e "schifare" non rendevano appieno il concetto che voleva trasmettere, quindi si metteva l'anima in pace, chiedeva scusa alla sua integrità morale che gli suggeriva, invano, di cambiare vocabolo e lo usava ugualmente.

Che poi non usava quella parola neanche così spesso, non c'erano molte cose che odiava, dopotutto.

La usava solo in un altro caso.

E l'altro caso era una persona, dotata di arti e cervello, piccolo e mal funzionante a detta sua, che dormiva nel letto accanto al suo e che, proprio quel lunedì mattina, aveva deciso di svegliarlo con il rumore assordante del phon.

Alle sette e un quarto. Il phon.
Di lunedì. Mattina.

«Io lo ammazzo, giuro che prima o poi lo ammazzo», sbottò. Alzò con uno scatto le coperte, provocando una folata di vento che si aggiunse alla lista di cose che rendevano un risveglio decisamente traumatico (al secondo posto, dopo il maledetto rumore di quel phon), e, rosso in viso, camminò a passo svelto verso la porta del bagno della camera d'hotel.

«Calma Rocky», la voce assonnata e leggermente ironica di Simone, suo compagno di stanza, giunse alle sue spalle, facendolo spaventare. Preso dalla voglia di commettere un omicidio si dimenticò del suo amico, che dormiva nel letto affianco al suo. «Non uccidere nessuno. O meglio, non quando sono presente anche io. Non voglio essere un testimone.» continuò sorridendo, scostando le coperte e stiracchiandosi.

Due cristalli di neve. » EiramDove le storie prendono vita. Scoprilo ora