Due cristalli di neve. » Eiram

senza fine.

ciao ragazze!
sta volta le note le metto ad inizio capitolo così poi posso lasciarvi al capitolo che, preparatevi, è abbastanza lungo e pieno di piccole cose che spero possiate apprezzare.
innanzitutto, buon inizio settimana! io dopo la puntata di sabato e i tanti momenti eiram ho avuto un sacco di ispirazione quindi ecco a voi un capitolo lungo quasi 3000 parole!
piccolo spoiler: niente sclerate in romano di simone, questa volta! lo so che vi mancheranno, ma dal prossimo torneranno, promesso. ma sono sicura che le altre scene vi faranno lo stesso piacere, eheh.
sappiate che la storia sta seguendo un filo logico e che tutto quello che sta succedendo ha una spiegazione valida che presto avrete, bisogna solo pazientare. presto le cose cambieranno totalmente, preparatevi.
ah, ho letto tutti i vostri commenti e ahdjsjsn, adoro troppo i vostri scleri, vi adoro. aspetto i vostri scleri anche qui, eh!
e niente, io vi ricordo di seguirmi su twitter, dove posto le notizie sulle storia, e instagram, con il nickname @cuddlepoetry.
bene, detto questo, vi lascio al capitolo!
spero vi piaccia,
un bacio,
mar.🌻

Che le critiche facessero parte del gioco della vita Einar lo sapeva, lo sapeva benissimo. Ormai, dopo anni, si era anche abituato ai commenti non troppo gentili su di lui e sulla sua musica.

Solitamente, alle critiche costruttive rispondeva con un cenno del capo e cercava di ricavarne qualcosa. Un insegnamento, un consiglio, un qualcosa che lo aiutasse a crescere e maturare.
Agli insulti, invece, rispondeva con un sorriso. Non perdeva neanche tempo a rispondere o cercare di carpirne il significato, si arrendeva in partenza e si faceva una bella risata.
Con il tempo aveva imparato ad accettare entrambi.

Non era stato sempre così, però.

Agli inizi le critiche e gli insulti rappresentavano per lui un grande ostacolo. Non riusciva a superarli, convinto che fosse tutto vero e che, quindi, non sarebbe mai riuscito a realizzare il suo sogno, che non avrebbe mai raggiunto gli obbiettivi che desiderava. Tanti erano le lacrime che, solo e spaesato, aveva versato sui fogli su cui scriveva le bozze delle sue canzoni, gli stessi fogli che poi strappava e riduceva a pezzettini, come una perfetta rappresentazione del suo stato d'animo in quei momenti.

Amici era stata una grande rivincita.
Non solo verso tutti quelli che gli avevano sempre tappato le ali, non solo verso quelli che gli avevano detto che non sarebbe mai arrivato da nessuna parte o quelli che, più di una volta, gli avevano sbattuto una porta in faccia, ma anche verso se stesso.

Ma, seppur quella fosse una delle esperienze più grandi, magiche e speciali della vita di Einar, era allo stesso una lotta continua con i pareri della gente e, automaticamente, una lotta contro le critiche che lo abbattevano, da cui spesso dubitava di uscirne vincitore.

«Sei bravo e lo sai», era quello che gli stava dicendo la sua fidanzata, Valentina, seduta di fronte al lui in un bar del centro, mentre teneva tra le mani la sua tazza di caffè macchiato.

Dopo tanto tempo avevano, finalmente, trovato del tempo da passare insieme e, non ci pensarono due volte, si diedero un appuntamento ad uno dei bar più belli della capitale.

Valentina gli aveva raccontato delle prove, del saggio, delle scarpette troppo strette e delle gambe doloranti, della schiena a pezzi e della sua voglia di passare altro tempo insieme a lui. Einar le aveva risposto raccontando di Simone, delle canzoni nuove, delle cover, e, inevitabilmente, delle sue paure e delle critiche.

Si confidava sempre, si fidava e sapeva che con lei poteva parlare di qualunque cosa, di qualunque problema. Non si sentiva mai giudicato, anzi, si sentiva sempre capito ed apprezzato.

Così Einar aveva iniziato una conversazione basata sulla sua paura di cadere di nuovo in un pozzo fatto di insicurezze e di troppa poca stabilità emotiva per poter sopportare un carico troppo pesante di critiche.