ciao ragazze!
ce l'ho fatta, ho aggiornato!
allora, da cosa partiamo? i nostri eiram sono I finale e io sono stra proud di loro, non vedo l'ora di vedere la finale. inoltre sono in casetta insieme, non immagino quanti bless ci daranno, AAAH!
poi, passiamo al capitolo.
WARNING: tanto fluff!
ma tranquille, durerà poco e niente, fidatevi di me, AHAH.
siete pronte? la svolta tanto attesa è dietro l'angolo!
e niente, spero che il capitolo vi piaccia, aspetto i vostri commenti.
vi ricordo di seguirmi su twitter (@cuddlepoetry) per eventuali spoiler e, detto questo, vi lascio al capitolo.
buona lettura,
mar.🌻La prima cosa che Einar fece quando aprì gli occhi fu cercare a tentoni di spegnere la sveglia del suo telefono che segnava, con una tacca rossa, la sua percentuale di batteria: due per cento.
Si rigirò nel letto più volte, nascondendo la faccia nel cuscino, infastidito dalla luce del sole che filtrava dalle finestra aperte e dai rumori che provenivano da ogni angolo della camera.
La sveglia successiva suonò cinque minuti dopo la prima. Einar perse il suo telefono tra le coperte e, preso da una crisi di nervi, iniziò a scalciare e muoversi incessantemente, facendo finire il telefono a terra, schermo rivolto verso il basso.
«Ben svegliato!» scherzò Simone, steso comodamente sul suo letto, sorridente e senza alcun post sbornia a rovinargli la mattinata.
Einar si sedette sul letto, con una mano si stropicciò gli occhi e si tenne il ponte del naso tra le dita. Il mal di testa che aveva era tremendo, una tortura continua che gli martellava il cervello e non lo lasciava in pace neanche un secondo. La vista era appannata, sfocata. Gli occhi erano stanchi, la gola secca che chiedeva un po' d'acqua, il corpo a pezzi. Era dolorante, stanco, confuso e nervoso.
La mattinata era iniziata nel peggiore dei modi e, quando prese il suo telefono e notò l'orario, capí che non accennava a migliorare. Era in notevole ritardo e si trovava nel letto, con il pigiama sgualcito e un bisogno impellente di andare in bagno, e non gli era troppo chiaro se quel bisogno fosse scaturito dai conati di vomito o dalla voglia di buttarsi un secco d'acqua gelata sul viso in modo da svegliarsi.
Ma, ovviamente, come tutte le giornate che iniziano male, era destinata a finire peggio.
Il bagno era occupato da Filippo che, come al solito, stava usando l'asciugacapelli da abbastanza tempo per far innervosire Einar.
«Certe cose non cambiano mai, eh» rise Simone, riferito al suo compagno che sbatteva i pugni contro la porta e urlava una serie di maledizioni all'altro cantante nella speranza che questo aprisse e lo lasciasse solo.
«Neanche la mia voglia di ucciderlo è cambiata» rispose il cubano, continuando la sua lotta contro la porta, che sembrava batterlo considerando il fatto che il suo compagno di stanza non rispondeva. «Anzi, aumenta sempre di più.»
Biondo rise, guardando la scena e scuotendo la testa. «Emma mi ha scritto, è qui e mi sta aspettando. Io vado, voi non uccidetevi e cercate di essere puntuali, siete già in ritardo» disse al suo amico, mentre si infilava il cappotto nero e il cappello rosso che, Einar giurò, aveva visto ad Emma qualche giorno prima.
«Buona giornata, piccioncini!» e con questo Filippo aprì la porta ed uscì, sorridente e pronto ad affrontare la giornata, come se non avesse sentito le urla del suo compagno che lo minacciava di uscire. «Oh, buongiorno!» sorrise ad Einar, il sorriso più fintamente genuino possibile. «Come va?»
«Stai scherzando? Sono cinque minuti che ti urlo di aprire!» gesticolò furiosamente Einar, le sue stesse parole gli provocavano delle fitte allucinanti alla testa.
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Due cristalli di neve. » Eiram
FanfictionEinar odia solo due cose: il lunedì mattina e Filippo Maria Fanti, il nuovo allievo della scuola di Amici17. Filippo, in arte Irama, indossa orecchini a forma di piuma e grandi anelli a tutte e cinque le dita. Ci sono anche parecchi litigi, una came...