Ciao ragazze!
Ecco un altro capitolo!
Non mi dilungo troppo per non essere noiosa, ma vorrei solo avvertirvi che, purtroppo, non essendo brava ad organizzarmi ed avendo trecento cose da fare, non posso assicurarsi un capitolo alla settimana, ma mi impegnerò per portarvene uno per il quale vale la pena aspettare un po' di più.
Vi ricordo che per tutti gli aggiornamenti c'è il mio profilo Twitter @cuddlepoetry, dove potete commentare con l'#duecristallidineve, e instagram.
Perdonatemi per eventuali errori di battitura, cercherò di correggerli tutti il prima possibile.
Detto questo, vi lascio al capitolo!
Spero vi piaccia, buona lettura!
mar.Era appena mattina quando Einar aprì gli occhi, svegliato dal leggero fastidio provocato da uno spiraglio di luce che entrava dalle tapparelle quasi aperte. La lieve luce mattutina illuminava il pavimento, creando una fantasia dai colori caldi sul parquet, e tracciava un fascio di luce che si disperdeva sul letto del ragazzo.
Sbatté le palpebre un paio di volte e provò ad alzarsi, ma non ci riuscì. Adagiato sul suo petto, dormiva Filippo, con i lineamenti rilassati e l'aria serena, con addosso i vestiti della sera prima e il cappuccio della felpa a coprire i ricci che cadevano scompigliati e confusi sui suoi occhi chiusi, con le ciglia lunghe che facevano ombra sulle occhiaie. Einar si voltò ad osservarlo da vicino, si perse a guardarlo con l'attenzione di chi studia un volto per la prima volta. La pelle candida era leggermente illuminata, le mani tatuate con le vene violacee che si distinguevano e che creavano un piccolo dipinto sulle sue dita, mischiandosi ad nero dell'inchiostro della sua rosa tatuata. Stretto tra i vestiti di una serata mai iniziata, Filippo cercava calore nascondendosi il più possibile nel tessuto della sua felpa e stringendosi sempre di più ad Einar, che aveva preso ad accarezzare e tracciare linee invisibili sulla schiena dell'altro, senza neanche rendersene conto, come se fosse un gesto naturale, del tutto genuino.
Si scostò piano, levando il braccio da sotto il corpo di Filippo, facendo attenzione a non svegliarlo e sgattaiolò via, cercando di non svegliare neanche Simone che dormiva ancora, le coperte tirate fino al naso.
Prese qualcosa dall'armadio, anche piuttosto casualmente, e si chiuse in bagno come il giorno prima, portando con sé il suo telefono. 6:45.
Ormai aveva quasi preso l'abitudine di svegliarsi così presto, quando la città ancora dormiva e si lasciava osservare destarsi timida, arrossendo e colorando il cielo. Quasi gli piaceva svegliarsi così presto, non avere fretta e avere tutto il tempo per rilassarsi e pensare.
Si chiuse in bagno e si appoggiò alla porta di legno, buttando la testa indietro e lasciandosi andare ad un sospiro che teneva stretto nella gola.
Che cazzo stava succedendo?
Einar non lo sapeva, non ne aveva idea. Era tutto incasinato, mille pensieri in una sola volta, mille pezzi di quel famoso puzzle che insieme non si incastravano. Lui provava a metterli insieme, ma questi saltavano fuori e non volevano stare lì, in un posto sbagliato, in un posto in cui non erano a loro agio, un po' come le sue emozioni, che uscivano fuori e creavano danni, che creavano situazioni che Einar non riusciva a gestire.
Lui e Valentina avevano deciso di prendersi una pausa. Non l'amava più, non come prima, ma non sapeva se quei dubbi fossero sorti per la lontananza, per l'ansia del talent, per lo stare a contatto con altre persone e sentirsi influenzato, in qualche modo cambiato. Non sapeva se stesse sbagliando, se stesse commettendo un errore lasciando andare l'unica persona che lo conosceva fino in fondo e che, dopotutto, c'era sempre stata. Non sapeva se decidere di staccarsi da lei fosse una gran cazzata o la scelta migliore, non riusciva a capire più nulla, specialmente dopo la sera prima.
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Due cristalli di neve. » Eiram
FanficEinar odia solo due cose: il lunedì mattina e Filippo Maria Fanti, il nuovo allievo della scuola di Amici17. Filippo, in arte Irama, indossa orecchini a forma di piuma e grandi anelli a tutte e cinque le dita. Ci sono anche parecchi litigi, una came...