un giorno in più.

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Ciao a tutte ragazze!
Ecco a voi un altro capitolo.
Come promesso, essendo finita la scuola, adesso ho più tempo per scrivere e gli aggiornamenti saranno più frequenti, salvo imprevisti.
Ne approfitto per augurare buona fortuna ai maturandi e ai ragazzi che hanno l'esame di terza media e buona estate a tutti gli altri, godetevela al massimo!
Il capitolo è stato veramente difficile da scrivere, il rapporto tra il padre e Filippo per me è sempre stato toccante e spero di aver reso l'idea.
Non mi dilungo troppo, vi ringrazio semplicemente per il supporto. Grazie mille.
Perdonatemi per eventuali errori di battitura, cercherò di correggerli tutti il prima possibile.
Vi ricordo che se volete commentare la fanfiction potete farlo su Twitter, dove mi trovate con il nick @cuddlepoetry con l'#duecristallidineve o scrivermi su instagram, mi trovate anche lì con lo stesso nome.
Spero che il capitolo vi piaccia, fatemi sapere cosa ne pensate.
Buona lettura,
Mar.




Il giorno di Santo Stefano per Filippo non aveva mai avuto grande importanza, lo considerava un giorno come un altro. Per la sua famiglia, però, non era così. Per la sua famiglia era il giorno perfetto per organizzare qualcosa a casa loro in cui si mangiavano gli avanzi -che erano sempre troppi- del cenone di Natale e in cui si giocava all'immancabile tombola.

Sin da piccolo faceva finta di essere felice e fingeva una risata al classico e ormai scontato "Ambo!" urlato dallo zio simpatico di turno quando veniva estratto il primo numero, provava a trattenersi dal prendere il cellulare ed inviano un messaggio di salvataggio ai suoi amici chiedendogli di venire a prenderlo e portarlo ad un pub per ubriacarsi e
cercava di non alzare gli occhi al cielo alle petulanti domande come "ma quindi non studi più?", "ma con la musica come va?", "non lavori?" e l'inevitabile "e la fidanzatina?".

Solo che questa volta, per il primo anno, Filippo aveva una risposta a tutte le domande. "No, non studio più", "Bene, con la musica va tutto bene, sto partecipando ad uno dei programmi più importanti della tv nazionale", "Sì, lavoro con la musica", "No, la fidanzatina non ce l'ho. Ho un ragazzo."

Avrebbe realmente voluto rispondere così a tutte le domande che sicuramente gli avrebbero fatto quella stessa sera, ma già poteva immaginare la faccia della madre e quelle risposte insolenti e maleducate e il silenzio imbarazzante che sarebbe sceso nella sala se avesse detto questo cose, con aggiunto il suo sorriso più bastardo e provocatorio possibile.

Erano appena le 18 della sera e lui era da poco rientrato a casa dopo l'uscita con Lorenzo e Giulio, i suoi due amici di fiducia, nonché pilastri importantissimi per la sua carriera da cantante, visto che facevano parte del suo team di lavoro. Parlarono del più e del meno, fecero battute, fumarono sigarette e bevvero Spritz accompagnati da un aperitivo sostanzioso, per poi passare alla parte seria della serata, dove iniziarono a discutere riguardo al nuovo album, alla copertina, alle canzoni, testi, titoli e altri dettagli che avrebbero discusso meglio in seguito.

Tornato a casa chiamò Einar, con cui parlò di come avevano trascorso il Natale e cosa avevano ricevuto come regali e, ovviamente, di quanto si mancassero e dei giorni che mancavano per rivedersi, riabbracciarsi e baciarsi ancora, ancora e ancora.

Si preparò con largo anticipo per evitare di finire come due sere prima, riducendosi all'ultimo minuto per rendersi quantomeno presentabile. Si fece una doccia, non troppo rapida, lavandosi i capelli e perdendo un po' di tempo a strofinarsi la spugna insaponata addosso. Uscì, indossò l'accappatoio e tamponò i capelli bagnati con un'asciugamano. Decise di radersi al volo, con precisione, per sfoltire leggermente la barba che gli stava crescendo. Applicò il suo dopobarba preferito e cominciò ad asciugare i suoi capelli. Quando finì il suo ciuffo era riccio e tirato leggermente in dietro, il viso pulito e il corpo profumato. Scelse i suoi soliti vestiti, jeans nero ed una felpa a quadrettoni rossa e marrone, con il cappuccio nero. Mise un paio di orecchini piumati bianchi e i suoi anelli preferiti. Finì di prepararsi, mise in ordine nella maniera migliore che conosceva e scese in salotto.

Due cristalli di neve. » EiramDove le storie prendono vita. Scoprilo ora