tornerai da me | la fine.

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Quello che successe nei mesi successivi, nel percorso ad Amici di Einar ed Irama, è ben conosciuto.

Dal momento in cui hanno avuto accesso al serale e sono stati divisi in due squadre opposte, le loro strade si sono divise e hanno continuato da soli quell'avventura. I loro nomi hanno iniziato a girare, le loro canzoni ad essere ascoltate, i fan a crescere, le voci e gossip su di loro anche.

È stato un percorso difficile, pieno di ostacoli, di cadute che facevano male, che rendevano difficile rialzarsi e continuare, ma che, in qualche modo, hanno saputo superare.
Il pensiero che dall'altra parte della strada c'era la loro metà ha aiutato. Sapere che erano sotto lo stesso cielo stellato di Roma era confortante; molto probabilmente e senza saperlo si pensavano negli stessi momenti, come quando fumavano, Einar con la sua sigaretta elettronica e Filippo con le sue piene di tabacco che puntualmente si scrollava sui pantaloni o sulle scarpe senza volerlo (se l'altro lo avesse visto avrebbe sorriso per poi dirgli "sei un disastro", scherzando) o come quando erano in sala prove a farsi uscire le vene dalle braccia e dal collo per la passione e l'impegno con cui cantavano i loro inediti o le cover.

Avevano imparato a cavarsela per conto loro, sapendo però che dall'altra parte c'era qualcuno fiero, che stava porgendo la mano quando credevano di non riuscire a farcela, che stava facendo il tifo per l'altro anche se significava che uno doveva uscire e mettere la parola "fine" a quel percorso, a quell'esperienza che non li ha fatti crescere solo dal punto di vista musicale e artistico, ma umano. Quell'esperienza che ha regalato loro lacrime, sorrisi, attimi indimenticabili, che ha donato ricordi indelebili, insegnamenti preziosi. Quell'esperienza che ha cambiato Einar e Filippo, quell'esperienza che ha li ha donati all'altro.

Si vedevano in puntata, alle prove, ma per poco tempo e dovevano sempre agire con cautela, non potevano far vedere a tutti quanto si mancavano, anche se la voglia di correre dall'altro lato del palco e stringersi forte era tanta, tantissima, dovevano resistere.
Fuori giravano già abbastanza voci su quello che poteva esserci tra i concorrenti, dalle belle e profonde amicizie passando per le cottarelle e finendo per le relazioni già in viaggio che aspettavano di raggiungere la meta dell'ufficializzazione. E fuori giravano anche voci sul perché non ci fossero più fidanzate o sul perché quelle che c'erano avevano iniziato ad essere più appiccicose.

Non è stato un periodo facile. Le ansie erano aumentate insieme alle notti insonni, insieme alle paure, insieme ai pensieri e avevano cambiato i due ragazzi, che avevano quasi litigato per colpa della distanza, delle incomprensioni, dei sotterfugi, dell'orgoglio.
Si erano lasciati con una promessa: qualunque cosa sarebbe successa. sarebbero tornati dall'altro. Ma la promessa iniziava a vacillare, a sembrare impossibile, a sembrare piena di buchi e con poche basi per essere vera e duratura.

Iniziavano a salire i dubbi, i ripensamenti, la gelosia, la paura, ma tutto svanì nel momento in cui furono di nuovo insieme.
Quando Filippo fu proclamato ufficialmente finalista e rimase l'unico dei bianchi, la produzione lo mandò dai blu. Per la redazione, loro avevano solo riunito dei compagni, per Filippo ed Einar però, la redazione aveva riunito due persone che si stavano aspettando e mancando da troppo tempo.

Era così palese che si fossero mancati che anche Carmen e Lauren lo avevano capito e li prendevano in giro, ma a loro non importava, perché dal momento in cui Filippo aveva varcato la porta dei blu e aveva incrociato di nuovo gli occhi azzurri del ragazzo non esisteva nient'altro per lui, solo quello sguardo di casa così familiare e caldo, solo il pensiero che erano di nuovo, finalmente, insieme. E che potevano finire l'esperienza come l'avevano iniziata.

E l'esperienza finì per davvero. Incredibilmente e forse troppo velocemente, Amici17 arrivò alla sua fine. E si concluse con Filippo che alzava la coppa tra coriandoli d'oro e applausi, tra fierezza e tristezza, tra occhi lucidi e cuore caldo. Terminò e tutti i suoi compagni di viaggio furono felici. Per lui, per loro stessi, per tutto quello che avevano vissuto, per aver avuto quella possibilità e per averla potuta assaporare, non importa per quanto tempo.
Qualcuno era più felice di altri, ma aspetto il momento giusto.

Due cristalli di neve. » EiramDove le storie prendono vita. Scoprilo ora