capitolo 11

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(ciò che dice l'autrice)

Hey ragazzi! Scusa se hai dovuto aspettare così a lungo! Sono stato molto impegnato con un programma di volontariato. Comunque, spero che ti piaccia! Questo non è modificato btw!

***

POV Draco

"Dannazione!" Urlo frustrato, prendendo a calci l'armadietto davanti a me.

Mi guardo intorno in fretta, ma poi ricordo che sono solo. È estremamente raro che uno studente trovi questa stanza mentre si trova a Hogwarts. La Stanza delle Necessità è molto isolata, dopotutto.

E mi è capitato di inciampare(?) , nel bene e nel male.

Le mie palpebre stanno tirando verso il basso e so che ho bisogno di fare una pausa. Sono esausto. Non dormo da giorni e mi sento una merda completa.

Mezzo passo, mezzo inciampo(?) , verso la porta della stanza e mi assicuro che sia sigillata dietro di me quando me ne vado.

Non riesco a concentrarmi, la mia mente va bene, altre cose. Tutti dicono che non dovresti tenere le tue emozioni imbottigliate dentro di te, ma, diavolo, è molto meglio che parlarne con qualcuno.

I corridoi del castello sono praticamente deserti a quest'ora tarda, quindi devo sgattaiolare tranquillamente e assicurarmi di non essere preso da Gazza. Se qualcuno potesse sentirmi, dannatamente dritto sarebbe lui.

Mi intrufolo nella sala comune dei Serpeverde e mi aspetto che anche lei sia vuota. Ma mi sbaglio.

Su un divano seduto proprio di fronte al focolare c'è una familiare testa rossa. È sdraiata di lato, quindi le sue gambe sono distribuite sul divano. Una coperta è stesa sulle sue ginocchia, e i suoi occhi sono delicatamente chiusi, un libro aperto sullo stomaco. La sua testa è piegata di lato, i riccioli che le cadono sulle guance.

Sento una spinta di rabbia dal profondo della mia mente, ma sembra finto. Voglio essere arrabbiato con lei e non voglio sentirmi come mi sento. Ma ho scoperto che non posso davvero restare arrabbiato con lei così a lungo. Resisto alla tentazione di toglierle i riccioli dal viso e salire le scale fino al dormitorio dei ragazzi.

Anche se non riesce a farmi arrabbiare, mi stressa. Anche alla menzione del suo nome, vorrei urlare, sorridere e sospirare.

Scatto dai miei pensieri. Non riesco a pensare a lei. Non mi sono mai sentito così per nessun altro prima d'ora e non ho intenzione di iniziare adesso.

Per quanto mi dica questo, qualcosa dentro di me sussurra che è già troppo tardi.

***

Al mattino, mi sveglio con le luci soffuse e mi trascino silenziosamente nel dormitorio. Il mio istinto è di tirare le coperte sopra la testa e tornare a dormire, ma ricordo a me stesso che nessuno in questa stanza del dormitorio di solito si sveglia fino a 4 ore dopo lo spuntar del giorno, quindi sta succedendo qualcosa. Ci penso per un minuto.

Merda. Fanculo.

Oggi abbiamo una partita di Quidditch contro Tassorosso e me ne sono completamente dimenticato, il che è molto diverso da me. Ricordo sempre le nostre partite.

the bracelet(draco malfoy fanfiction)//traduzione Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora