Paesello. 24 Luglio. Ore 22.17.
Megan è con il telefono in mano. Non sa se rispondere o meno a quella chiamata. Lo fa dopo diversi squilli.
"Che vuoi?"
"Ciao gioia!"
"Che cazzo vuoi?! Ti prego non mi chiamare più. Lasciami il tempo di capire cosa voglio."
"Megan tu mi ami e io amo te. Vediamoci adesso."
"Christian lasciami in pace."
"Ma dai onliiu, non fare così! Perdonami. Per quanto tempo vuoi ancora fingere a te stessa? Lo sai quanto cazzo ti amo. Non può finire così. Cerca di capirmi, è stata solo una scopata e basta. Lo capisci o no che io amo solo te, e che non mi è mai fregato un cazzo di quella!?"
"Non mi chiamare più così testa di cazzo. Quella era Martina! La fidanzata del tuo migliore amico. La mia migliore amica. E poi non direi una scopata e basta. Non è stata mica una sola volta. Mi dispiace, ma questa telefonata è durata già troppo!"
Così dicendo preme il tasto rosso, e si lascia scivolare per terra, scoppiando in lacrime, come ormai avveniva sempre più di frequente.
Era letteralmente travolta dagli eventi e non sapeva più dove voler far approdare la sua nave. Non sapeva se amava ancora Nicolò o Christian. Aveva fatto l'amore con entrambi. Aveva pianto. Non sapeva più cosa volesse dalla sua vita. Notte e giorno pensava a quei due. Si sentiva come impazzire.
STAI LEGGENDO
ONE SUMMER
RomanceScrivere un romanzo su un'estate adolescenziale è come scrivere un'autobiografia macchiata dall'esperienza dei 30 anni. Questo romanzo nasce oltre 15 anni fa, dopo aver vissuto insieme ai miei amici un'estate di cui portiamo ancora i segni addosso...