17 luglio. Paesello. 20.45
Inizia ad arrivare qualcuno nel bar, quindi Mario si trova costretto a salutare l'amico. Giuseppe si alza piano e si mette sulle spalle la sacca arancione della NIKE dove Mario aveva riposto la collana e le lettere. Aveva aggiunto un piccolo bigliettino scritto a mano pochi minuti prima "...tutto può tornare, basta volerlo!" Anche su questo Giuseppe aveva dissentito, ma quello era il male minore.
"Giusè ce la fai? Ti sei fatto atterrare da tre negroni?"
"Bastardo, che c'hai messo dentro? Benzina?"
"Compà mi raccomando fammi sapere appena sai qualcosa!"risponde Mario ridendo, che aveva appositamente steso l'amico aggiungendo una dose di alcool molto più del dovuto.
Giuseppe arriva alla porta e di colpo il suo viso cambia aspetto. Sembra serio ed è ritornata la sobrietà. Guarda lontano, con sguardo fisso, e si poggia al pilastro della porta per non cadere. Il barista lascia due vecchietti al bancone, con la loro birra alla spina, e si dirige verso la porta con passo veloce.
"Oh cazzo!"esclama Mario
Aurora l'ex fidanzata di Giuseppe, lasciati da tre settimane, stava passeggiando mano nella mano con Michele, un ragazzo di origini di Paesello ma che da sempre viveva in Veneto con la sua famiglia.
Mario tira dentro Giuseppe ancora frastornato da quella visione, e lo spinge su una sedia attaccata al muro interno del locale. Lo guarda in faccia e gli dice: "certo che noi due dovevamo trovarle per forza zoccole eh?!"
Intanto Aurora e Michele si avvicinano al bar , e Mario si avvicina verso di loro con l'obiettivo di non farli entrare.
"Ciao Mario, come stai?"chiede Michele,
"Gabriella è uscita?"dice quasi in coro Aurora.
La fissa un'istante: "Non che tu sia stata mai educata, ma adesso mi pare tu l'abbia persa tutta, quel po' di educazione che ti era rimasta!-poi si rivolge verso Michele-si sto bene!"
"Fottiti coglione" risponde lei.
"Grazie"risponde il veneto con un'aria, di uno a cui piace scherzare con il fuoco.
Non era la prima volta che Mario e Aurora avevano delle discussioni. Tempo addietro, Giuseppe e l'ex si erano presi una pausa di riflessione, e si scoprì che lei nel frattempo si sentiva con Giacomo. Mario già all'epoca ebbe da ridire con la ragazza e in un momento di foga la definì "zoccola", di fronte a Giuseppe. Tra i ragazzi poi ci fu un chiarimento, e la loro amicizia si rinsaldò ancora di più.
Mario rientra nel bar, Giuseppe lo sta fissando.
"Scusa se ho esagerato" dice Mario. Giuseppe si alza e lo abbraccia. Non si dicono altro. Giuseppe si affaccia dalla finestra del bar e si accende una Marlboro.
STAI LEGGENDO
ONE SUMMER
RomanceScrivere un romanzo su un'estate adolescenziale è come scrivere un'autobiografia macchiata dall'esperienza dei 30 anni. Questo romanzo nasce oltre 15 anni fa, dopo aver vissuto insieme ai miei amici un'estate di cui portiamo ancora i segni addosso...