18 luglio. Paesello. 09.25.
E' questa l'ora che appare sul telefonino di Mario quando inizia a squillare ripetutamente. Sullo schermo appare "Dottore". Tasto verde.
"Oh cazzo, Nicolò, mi sono addormentato" biascica Mario al telefono.
"Dai sbrigati a scendere che sono sotto casa tua, stordito!"
"Se non facessi un cazzo come te sarei sveglio tutte le mattine alle cinque" dice Mario mentre si tira giù dal letto e si infila il costume da bagno.
"E io dalle cinque sono sveglio infatti." dice Nicolò con voce squillante."Mi sentu nu grillu!"
"Minchia! Allegro stamattina. Hai scopato eh?"
"Dai cazzo, scendi!"
Dopo pochi minuti Mario scende giù di corsa con due bicchierini di plastica contenenti granita di caffè, ma la macchina di Nicolò non c'è.
18 luglio. Paesello. 09.45.
"Lo sai che oltre ad essere un bugiardo sei anche una grande testa di cazzo vero?" dice Mario aprendo lo sportello "ti ho portato giù un caffè freddo per farmi perdonare del ritardo e tu non c'eri! Complimentoni!"
"Oh amico mio, grazie!"
"Ma tutta questa felicità immotivata?! Avevo ragione: hai scopato!"
"Con chi avrei dovuto scopare?"
"Megan forse?!"
"Lasciamo stare e stendiamo un velo pietoso! Comunque ho passato l'ultimo esame. Mi manca solo la tesi Marioooo".
I ragazzi sono entrambi al settimo cielo per la notizia , il barista lo abbraccia e si complimenta. Bevono il caffè e sgommano via.
"Nicolò, ma che è sta puzza? La senti anche tu?"
Mario inizia ad annusare ciò che lo circonda come fosse un segugio, fino ad avvicinarsi a Nicolò. "Ma che cazzo ti sei buttato addosso?"
"Una spruzzata di profumo coglionazzo"
"Una spruzzata di profumo? Ma sbaglio o stiamo andando al mare?"
"Ma non è che perché stiamo andando al mare, non mi posso mettere un po' di profumo!"
"Un po', non direi proprio. Ma se si sente da lontano 'sto schifo!"
"Schifo? Non credo alle mie orecchie! Questo è One Summer, del signor Calvin Klein. Ma che parlo con te di queste cose! Che cazzo capisci, tu!"gli risponde Nicolò ridendogli in faccia.
"Va bene va... Ma dove andiamo al mare?"
"Ah non lo so. Avranno deciso Megan e Jennifer. Non l'hai ancora capito che gli uomini non comandano nulla?!"
"Si. Mi era chiaro già da un po' il potere della figa a dire il vero!"
I ragazzi arrivano sotto casa di Megan che li sta aspettando insieme a Jennifer. Mario sente il cuore in gola.
"Ma non potevi dirmelo, che c'era anche Jennifer con noi!"
"Perché?"
"Perché altrimenti andavo da solo."
"Va bene, non vi parlate. Ma siete abbastanza grandi per condividere la stessa macchina per 13 chilometri! No?"
Intanto fra Jennifer e Megan, si accende la stessa discussione.
"Perché non me lo hai detto?"
"Non lo sapevo. Pensavo lavorasse stamattina"
La macchina si accosta, e le ragazze salgono su dopo aver entrambe dato un bacio sulla guancia a Nicolò dal finestrino. Megan si allunga e lo fa anche con Mario , mentre Jennifer neppure lo saluta e inizia a parlare con Nicolò dell'università e a complimentarsi per l'ultimo esame.
Mario non dice una parola e guarda fuori dal finestrino.
"Oh ma Giuseppe viene pure?" chiede Megan.
"Beh penso di si. Ieri sera ha detto che sarebbe venuto. Aspè facciamo prima a chiamarlo." Così Nicolò da il comando alla propria auto di chiamare l'amico. "Ok auto chiama Geppe."
Intanto Jennifer si era estraneata dalla conversazione pensando agli attimi della sera prima, ed aveva iniziato a fissare fuori dal finestrino senza dire una parola.
Il telefono squilla diverse volte.
"Pronto Dottò"
"Ue Peppe! Dove sei? Vuoi che ti veniamo a prendere per andare al mare?"
Quella frase per Jennifer è un pugno nello stomaco. Gli occhi per pochi istanti sono sbarrati aspettando e sperando in una risposta negativa a quella domanda.
Quell'espressione sul suo viso però per pochi istanti viene colta da Mario che la stava fissando dallo specchietto retrovisore, senza però darci molto peso.
"No Nico. Non vengo al mare!"ribatte l'amico.
Il bello delle conversazioni in vivavoce è che ognuno può irrompere per dire la sua.
"Uah pallemoscie, non dirmi che sei ancora KO per quei negroni di ieri sera?! Non reggi manco un po' di alcool eccheccazzo."lo prende in giro Mario.
"Ah pure tu ci stai? Bella coppia! Allora davvero manco solo io."
"Coppia un paio di palle eh-ribatte Megan-ci siamo anche io e Jè in auto. Ti veniamo a prendere?!"
Intanto lo sguardo di Jenni è sempre fisso fuori dal finestrino e quello di Mario lo scruta ancora dallo specchietto.
"No ragazzi. Sto poco bene. Ci vediamo stasera eh!"
Così facendo Giuseppe stacca la telefonata senza dare troppe altre spiegazioni, lasciando gli amici un po' disorientati e Jennifer in silenzio a fissare il nulla.
Intanto Mario fissa la rossa dallo specchietto e pensa a quanto sia bella. Un fascino che la piemontese aveva sempre avuto ma che mai come in questi giorni era così evidente. Per Mario era come un capriccio. Ostinato ad avere ciò che non poteva.
Intanto Megan è con la testa piegata sul suo telefono, ad eliminare le ultime chiamate e diversi messaggi ricevuti.
"A che spiaggia andiamo ragazze?"chiede Nicolò.
Nessuno gli risponde.
"A che spiaggia andiamo ragazze?"chiede Nicolò, con tono più alto.
Ancora silenzio.
"Ei? Ma volete rispondermi, cazzo!"
"Al lido Pié!" risponde Megan, abbastanza sottotono.
"Che c'è?"gli chiede Jennifer.
"Niente. Cosa dovrebbe esserci?"risponde infastidita
"Scusami tanto eh, se hai il ciclo stai a casa..."
Intanto il viaggio continua, e il silenzio è l'unica voce che si sente per tutto il tragitto.
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ONE SUMMER
Storie d'amoreScrivere un romanzo su un'estate adolescenziale è come scrivere un'autobiografia macchiata dall'esperienza dei 30 anni. Questo romanzo nasce oltre 15 anni fa, dopo aver vissuto insieme ai miei amici un'estate di cui portiamo ancora i segni addosso...