Capitolo 14. Parte seconda

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18 luglio. Paesello. 09.58.

Un po' di minuti dopo i ragazzi arrivano in spiaggia. Ancora dei loro amici non c'è nessuno. Ognuno prende le proprie cose, Mario prende anche l'ombrellone di Nicolò che prontamente infilza e sotto il quale appende la sacca arancione della sera prima nella quale solitamente posava occhiali da sole, portafogli e taccuino con penna. Jennifer l'aveva notata appena erano scesi dall'auto ma non aveva mosso ciglio.

Nicolò e Megan si svestono e iniziano a camminare. Mentre Jennifer, dopo essersi svestita anche lei, si tuffa in acqua, e inizia una lunga nuotata. Mario si stende il telo e si mette a prendere il sole...fino ad addormentarsi. Gli incubi si ripetevano ancora, ma stavolta Mario non era solo ad affrontarli.

A metà percorso, era già la terza volta che trovava un cavo di colore rosso che lo aiutava a risalire la vetta. Senza però mai raggiungerla definitivamente. Alla fine di quella salita sfiancante c'era una donna vestita di rosso , con un cappuccio dello stesso colore che gli tendeva una mano. Ma senza mai riuscire a salvarlo davvero. Ogni volta che le sfiorava la mano ricadeva ai piedi della montagna con le ossa rotte e dei dolori lancinanti.

"...Porca puttana!"

"Stavi sognando pulcino?"chiede Giacomo, ridendo con il secchio in mano

"Sai che sei veramente uno stronzo?"dice Mario con gli occhi assonnati

"Ma non potevi dormire a casa?" risponde buttandogli addosso la poca acqua che era rimasta nel secchio

"Grande figlio di ..."

Così Mario inizia a corrergli dietro e il resto della ciurma inizia a ridere e svestirsi.

Sembra che sia ritornata l'allegria...

Intanto al ritorno dalla passeggiata, dove si era parlato degli studi e del futuro, Nicolò e Megan si sdraiano sul bagnasciuga.

"Mi dici per favore, che ti succede?"chiede Nicolò

"Niente Nicò, quante volte te lo devo ripetere?!"risponde Megan con gli occhi carichi di lacrime

"Ma come niente! Stai piangendo e non è successo niente?!"

"Non è niente di importante!"

Nicolò la fissa un attimo, poi si gira, e lascia perdere il suo sguardo in quella splendida tavola celeste. Si alza e si tuffa nell'acqua, e inizia a nuotare.

Dieci minuti dopo Megan è ancora lì. Lo guarda da lontano e lui si avvicina.

"Se dobbiamo continuare così, è meglio finirla adesso!"dice Nicolò uscendo dall'acqua.

"Ieri sera mi ha chiamato Christian!" risponde Megan, stavolta più sicura di se stessa

"Non potevi dirmelo prima?"

"Avevo paura che ti arrabbiassi!"

"Non dovrei?-ribatte Nicolò- Che voleva?"

"Che vuole, vorrai dire!"

"Allora dimmi che cazzo vuole!"risponde Nicolò sempre più alterato.

Intanto gli altri, non abituati a sentire Nico alzare la voce si girano verso di loro, cercando di capire cosa succede.

"Vuole ritornare, insieme a me! Io gli ho detto di no! Gli ho chiesto di lasciarmi in pace. Ma lui ha continuato a chiamarmi e a scrivermi tutta la notte"dice Megan piangendo.

"Fammi leggere i messaggi di 'sto coglione."

Questa domanda spiazza completamente Megan che inizia a temporeggiare, accusando Nicolò di non fidarsi di lei.

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