20:53. Paesello. Giorno dell'uscita a quattro
L'Alfa Romeo di Mario sfrecciava sull'asfalto. L'avevano scelta insieme, lui e Martina. Era la macchina dei loro sogni. L'avevano scelta sognando un futuro insieme.
Prima dell'Alfa, Mario aveva una vecchia Punto grigia, comprata dal padre lo stesso anno di nascita della sorella. Non si faceva mai scappare l'occasione di ricordare a sua sorella che lei era da rottamare come quella macchina. Il rapporto con Gabriella era tipico dei fratelli. Lo yin e yang, ma non si capiva bene chi dei due fosse il nero e chi fosse il bianco. Apparentemente erano del tutto diversi l'uno dall'altro, ma nei momenti più impegnativi della loro vita erano sempre stati dallo stesso capo della corda. Quella Fiat alla fine l'aveva passata di mano proprio a sua sorella. Gabriella non amava particolarmente Martina. Lo raccomandava sempre di stare attento e, tutte le volte che poteva, gli ricordava la nomea di Martina prima che si fidanzassero. Riusciva ad essere la più accanita delle femministe, ma non riusciva a non definire Martina una zoccola!
La resa ormai era vicina. Mario correva in auto senza pensare ai limiti. Senza pensare a tutto il resto. Il coraggio era una sua dote, non gli era mai mancato, ma il modo in cui stava affrontando la cosa lo fece scoprire molto più maturo di quanto si aspettasse. Una calma innaturale.
"Calmati!" sussurra Nicolò.
"Sono calmo. Perché non si vede?" risponde sorridendo
Anche Nicolò sorride molto nervosamente, poi sbuffa.
Anche lui è stato tradito. Non se lo sarebbe mai aspettato dalla sua "sorellina". Così la chiamava. Fin dai tempi dell'asilo. Ed ora? Molti anni dopo, vede quella ragazza che da sempre è stata la sua migliore amica fare una cosa simile al fidanzato. Con il suo migliore amico. È il primo e l'unico a cui Mario l'ha detto. Forse per fargli sapere che genere di persona era la "sua" sorellina.
Sono arrivati e scendono tutti dalla macchina. Christian e Martina hanno una faccia sbigottita. Si guardano intorno senza capire bene. C'è tutta la comitiva di amici.
"Ma che cosa vuol dire tutto questo?" chiede Christian senza capire ancora bene.
"Ti sei dimenticato che fra un mese compio gli anni?"
"Eh, quindi?" chiede Martina con le lacrime agli occhi
"Ehi, che ti succede? Il bello deve ancora arrivare. Ti senti male?" le chiede Mario sorridendo.
"No. È solo che sono un po' raffreddata"
"Eddai, dato che ho trovato lavoro per quest'estate, ho pensato bene di voler festeggiare adesso, con tutti i miei amici e le persone che amo. Perché poi non ho la possibilità di farlo. Volevo fare una sorpresa a tutti. Dai! Non fare così" guarda Christian e gli sussurra: "Uscirai un'altra sera da solo con Serena."
Sembrano rassicurati. Scherzano adesso. Salutano tutti. Martina non è più "raffreddata".
Christian inizia a chiacchierare con qualcuno.
Nicolò va a salutare l'amica della telefonata. L'amica che aveva avvertito Mario di cosa fosse successo. Parlano un po'. Poi si girano verso di Mario e fanno un mezzo sorriso, quasi a dire: stai attento a quel che fai. Fai la cosa giusta. Ma soprattutto nel momento giusto. Mario va verso di loro. La saluta con un bacio sulla guancia e continuano a chiacchierare.
"Raga devo andare a pisciare!" dice Mario.
"Sempre molto garbato nei modi, eh" risponde Lei a mo' di rimprovero
"Dai oh, non rompere le palle"
Mario si volta ed entra in pizzeria, andando verso i servizi si ferma e saluta la cameriera che stava spillando una birra.
"Ciao cara, come stai?"
"Stai parlando con me?"
"Sì. Non ti vedevo da tanto."
"Cara ci chiami quella zoccola che ti porti dietro, magari. Non me. E adesso vattene affanculo come hai fatto già da un po' e lasciami lavorare"
"Senti ma ti pare che devi far così dopo tutto 'sto tempo?! Solo perchè non ti ho richiamato? Solo perchè mi sono fidanzato con Martina? Cosa cazzo ne sapevo io che eri così innamorata e che Martina ha voluto fregarti l'idea?"
"Vaffanculo stronzo. Mi hai rotto i coglioni. Fammi lavorare eh, altrimenti prendo a calci te e quella puttanella!"
Simona, la cameriera, è stata per anni la migliore amica di Martina. Facevano coppia fissa, fin quando Simona non ammise a Martina di essersi innamorata di Mario. Martina, che dapprima sembrava quasi schifarlo, le rubò l'idea... Mario e Simona uscirono una sola volta insieme. Quella stessa sera però lui finì a letto con Martina.
<<Sono stato un po' uno stronzo, lo so.>>
Simona era così carina da ragazza, sembrava appena uscita da una di quelle scuole private. Occhialoni sul naso ricoperto di lentiggini. Due belle trecce castano scuro che non la lasciavano mai. Silenziosa e pacata. Da quel giorno tutti giurano di non aver mai conosciuto una ragazza così scontrosa.
Niente, oggi non girava niente per il verso giusto, anche alle cameriere stava sulle palle.
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ONE SUMMER
RomanceScrivere un romanzo su un'estate adolescenziale è come scrivere un'autobiografia macchiata dall'esperienza dei 30 anni. Questo romanzo nasce oltre 15 anni fa, dopo aver vissuto insieme ai miei amici un'estate di cui portiamo ancora i segni addosso...