20:49. Torino.
Il pianto di Jennifer sembrava non placarsi più. L'aveva saputa prendere in giro molto bene Stefan. Si erano conosciuti in discoteca pochi mesi prima. Ed ora che la scuola era finita e l'estate stava per iniziare al ragazzo non andava proprio di farsi una storia seria. Solo giocare un po' con qualcuna che sarebbe andata a fare una settimana di vacanza e chissà cosa sarebbe riuscita a regalargli. Così. Una passeggiata.
Jenny non voleva uscire di casa quella sera. Infatti aveva anche rifiutato l'invito di alcuni amici per un cinema.
<<Basta, devo reagire. Non posso passare il resto dei miei giorni pensando a lui.>>
Prende il telefono. Quasi a fargli un dispetto. Sapendo bene che Stefan non avrebbe mai letto quel messaggio, ma non sapendo che anche se fosse stato, non gliene sarebbe fregato niente.
\\Ciao brutto :) scusa se ti rispondo adesso, ma sono stati giorni frenetici . Io sono a casa e guardo la tv. Scendo la seconda settimana di luglio. Fra un mesetto circa. Tu che fai? Sei uscito? Ci sono novità? \\
Gli vorrei chiedere di Mario. Meglio di no. È uno stronzo come tutti gli altri. Come Stefan. Mamma mia. Se penso a quello che mi ha fatto passare anche lui esco pazza.
Messaggio ricevuto.
\\Io sono in pizzeria. Mi hanno telefonato e non ho potuto rifiutare.Chissà cosa sarà di così importante. Boh. Mi hanno solo detto che ci sono tutti. Ma proprio tutti, tutti...\\
<<È il solito cretino. Pensa sempre alle solite cose. A me e a Mario. Come se non lo conoscessi. Come se non sapessi che lui è uno dei suoi migliori amici. Che coglione. Meglio che non gli risponda. Non capirebbe che adesso ce n'è un altro. Un'altra delusione...>>
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ONE SUMMER
RomanceScrivere un romanzo su un'estate adolescenziale è come scrivere un'autobiografia macchiata dall'esperienza dei 30 anni. Questo romanzo nasce oltre 15 anni fa, dopo aver vissuto insieme ai miei amici un'estate di cui portiamo ancora i segni addosso...