Ormai erano 4 notti che non chiudeva occhio. Appena poggiava la testa sul cuscino iniziava a mancargli il respiro. Si girava e rigirava sotto quel lenzuolo. Si abbracciava un cuscino . Lo mollava. Si metteva seduto. Guardava l'ora sullo smartphone. La notte sembrava non passare mai. Cercava di capire cosa si stava arrovellando nella sua testa ma vedeva tutto così normale. Non c'era nulla di strano. Nulla che gli incuteva timore. Aveva un bel lavoro, famiglia, amici e l'amore della sua vita.
Eppure un tassello gli mancava. Sentiva che qualcosa stava sfuggendo dal suo controllo. Forse per via di quel sogno che ormai gli capitava ogni 3 o 4 notti da almeno 3 settimane.
Era in una campagna aperta che camminava con un grosso e pesante zaino sulle spalle. Più metri faceva più il passaggio diventava stretto, pieno di alberi e rami che lo graffiavano. Iniziava una salita, ma lo sforzo per portare quello zaino e la claustrofobia data da quel buio fitto di vegetazione gli faceva perdere il controllo. Cadeva di nuovo fino al punto di partenza ed era costretto a ricominciare il suo cammino.
Le prime volte tutto questo gli appariva semplicemente come ciò che era, un sogno. Ma da lì a breve sarebbe diventato un pensiero fisso durante la giornata, un incubo.
Ormai aveva paura di addormentarsi. Forse sapeva che qualcosa stava per andare storto.
17:30 Paesello. Piazza Misericordia.
<<Sono le cinque e mezza del pomeriggio e quel cretino di Christian non è ancora arrivato. Mi aveva dato appuntamento alle 5 per parlarmi di un'urgenza improrogabile.>>
"Finalmente eh! Dove cazzo sei stato? Ti cerco da un pezzo! Farmi aspettare una mezz'ora sotto il sole, ti sembra poco?"
"Lasciami stare per favore, non è giornata! Sono distrutto. Sono stanco mentalmente e fisicamente"
"Non è giornata un cazzo! Si può sapere che ti passa in questa testa bacata? Martina mi ha detto tutto. Era questa la cosa importante eh?"chiede Mario con aria severa.
"Che co...che cosa ti ha detto? Ti posso spiegare tutto..."
" Stronzo, non puoi farmi uscire con quella solo perché a te piace Serena"
"Cazz...Ma dai lupo non ti chiedo mai niente, e quando ti chiedo un piccolo favore mi dici di no! E poi Martina è d'accordo, no? E Giulia è anche bona, e non sa che sei fidanzato."
" Innanzitutto non devi dirmelo tu che Giulia è bona! E poi il problema non è lei , ma Martina, appunto. Credo che mi abbia detto di venire con te solo per mettermi alla prova. Ultimamente è sempre preoccupata, butta sempre l'occhio sul mio telefono, secondo me pensa che le sto nascondendo qualcosa."
"Ma no imbecille! Lo ha fatto semplicemente per aiutarmi! Si è incazzata parecchio quando glie l'ho chiesto. Ma non è riuscita a dirmi di no... Eh stai sereno, state insieme da una vita, non credo possa pensare che tu la tradisca"
Christian è particolarmente strano. Ha gli occhi lucidi. Come se gli fosse accaduto qualcosa di grave. O come se volesse nascondere qualcosa. Anche Mario se ne accorge e gli chiede se vuole parlare o se ha bisogno di sfogarsi, ma nega qualsiasi problema e si rifionda sulla serata da organizzare.
"A che ora dobbiamo andare? Però prima riparlo con lei perchè non sono per niente sereno eh."
"Vedi. Vedi che quando fai così ti amo!- Christian gli dà un bacio sulla guancia- Comunque alle 9 passo a prenderti, e andiamo..."
"Dove?"
"Dal Lupo Cattivo!"
"No col cazzo che vengo a mangiare lì...Non mi è mai piaciuta quella pizzeria, si mangia da schifo. Fanno una pizza che sembra un crackers."
"Grazie eh"
"Va beh ma mica è tua la pizzeria che ti offendi"
"Si ma a me la pizza piace e mi piace anche la cameriera!"
"Senti stordito?! Ma cosa stiamo andando a fare? Devi uscire con una o devi andar li per la cameriera?"
"Va be. Va be stavolta hai ragione! Però ormai ho prenotato. Quindi andiamo lì. Punto"
"Vattene, và, prima che me ne penta e cambi idea"
"Ok! Scappo via perché ho fretta..."
<<Ultimamente ha sempre fretta. Sempre di corsa. E dopo tanti anni non ha voglia di aprirsi con me che sono il suo migliore amico. Non lo capisco proprio. Un attimo c'è ed il secondo dopo sparisce. Sembra che gli piaccia davvero 'sta Serena. Eppure fino ad un po' di giorni fa, sembrava che neanche esistesse. Dove cazzo l'avrà conosciuta? Boh! Comunque! Meglio così! Adesso metterà anche lui la testa a posto...>>
I pensieri di Mario vengono interrotti dal cellulare.
"Pronto"
"Oh Mario?!"
"Che c'è tesò?"
"Dove sei?"
"Di fronte la farmacia. Sto andando a casa. Perché?"
"Sei con la macchina?"
"No. L'ho prestata a papà!"
"Va bé non importa...credevo che fossi vicino al tabacchino. Ho finito le sigarette."
"Se vuoi vado..."
"No. Non ti preoccupare, vado in moto! Grazie lo stesso. Ci sentiamo stasera!"
"Come vuoi!"
Mario non ha mai amato il vizio del fumo, ma per amore era riuscito a passare oltre questo suo limite, nonostante quell'odore per lui fosse nauseante.
Ultimamente con Martina andava molto bene, nonostante alcune incomprensioni che si portavano dietro da sempre. Era un periodo buono anche se la vedeva spesso preoccupata. Era convinto che lo credesse un traditore. Quel vestito che con mille sforzi stava provando a levarsi da dosso purtroppo era troppo stretto per tutto ciò di cui si era impregnato molti anni prima. Ma era ostinato a levarselo e a farle cambiare idea.
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ONE SUMMER
RomanceScrivere un romanzo su un'estate adolescenziale è come scrivere un'autobiografia macchiata dall'esperienza dei 30 anni. Questo romanzo nasce oltre 15 anni fa, dopo aver vissuto insieme ai miei amici un'estate di cui portiamo ancora i segni addosso...