Capitolo 12

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Un urlo straziante mi parte dalla gola. Derek non si lamenta nemmeno, si limita a rimanere al suolo, questa volta immobile. Mi porto le mani sulla bocca per nascondere il tremore delle labbra, ma non credo conti con una come Kate. Dio, fa che guarisca. Sono incapace di muovermi, motivo per cui resto inginocchiata ai piedi di Allison. Odio essere in questa posizione, ma non ho la forza di alzarmi e non credo che Kate me lo permetterebbe. Scott sussulta e sgrana gli occhi. So che anche lui ci tiene a Derek, più di quanto lo voglia dimostrare. Eppure Scott non ha passato pomeriggi ad allenarsi con lui, non lo ha visto sorridere, non lo ha visto vulnerabile. Io sì. All'inizio Derek mi faceva paura sì, ma ho capito da subito che non era lui il cattivo, era solo una persona a cui sono state fatte molte cose orribili. Un persona che merita amore. Ora Derek giace per terra e vedo la ferita sul petto espandersi. La sua maglietta è intrisa di sangue. Non posso perdere anche lui. Non un'altra persona. Non oggi, né domani, né mai. Riguardo un'ultima volta Derek, con la speranza che si alzi e tiri fuori i suoi canini affilati. Derek non molla mai, lo conosco troppo bene ormai.
Allison guarda Scott e poi me. Sembra spaventata e confusa quanto me, ma almeno io non tradisco i miei amici.
-Oh no, conosco quello sguardo, Allison- si lamenta Kate. Si sta avvicinando troppo per i miei gusti. -Significa che dovrò fare tutto da sola-
-Che cos'hai intenzione di fare. È Lexy! Lei non è come loro- esclama la mia amica. La guardo con gratitudine e non perché mi ha difesa, ma perché finalmente riconosco la mia Allison. Questo però, non ferma Kate che si pone davanti a me con la pistola alzata, l'indice appoggiato sul grilletto. Il suo sguardo è quello di qualcuno che ha già sparato in passato. Lo sguardo di un'assassino. Un brivido mi percorre la schiena quando mi sorride, senza abbassare la pistola.
-In tal caso, mi scuserai se non guarissi- mi dice senza un minimo di sentimento. Continua a guardarmi e so che dovrei scappare. Kate ha sospetti su di me fin dalla sera in cui sono stata in casa sua. Non so come, dato che ero capace solo di guarire, ma lo sa. Lei sa che cosa sono. Scott sembra riprendersi, l'effetto di qualsiasi cosa ci abbia sparato Kate se n'è andato.
-No!- urla la nipote a Kate. Lei sorride ancora e tutto quello che succede va al rallentatore. Il suo dito preme il grilletto di metallo. Vedo la pistola rimbombare, nonostante il silenziatore e un sorriso ancora più grande si dipinge sul volto della cacciatrice. Vedendo la faccia terrorizzata di Allison, ho paura che si sia ferita, ma lei continua a fissarmi con la bocca spalancata. Poi abbasso lo sguardo. Sul mio fianco sinistro c'è una grossa macchia di sangue. Kate mi ha sparato. Lo ha fatto davvero. Mi copro lentamente la ferita, che stranamente non mi fa male. Credo che sia lo stato di shock e adrenalina, ma appena se ne andrà, sentirò il dolore. Non era così che mi immaginavo la fine del mio ballo scolastico. In pochi secondi sento un dolore lancinante propandersi per tutto il fianco sinistro. Non mi lamento e non grido, non voglio mostrare dolore davanti a Kate. Non ti darò nessuna soddisfazione.
-Puttana- sussurro, lasciandomi cadere a terra, questa volta distesa. Scott mi raggiunge subito, nonostante Kate lo abbia in mira. Lui é il prossimo, ne sono convinta.
-Scappa Scott, lei ti vuole morto- dico respirando a fatica. Sento già la ferita rimarginarsi, ma il proiettile si trova ancora nella pelle e io non riuscirei mai a togliermelo da sola. Lui mi prende per la testa, facendo attenzione a non tirarmi i capelli. Perché non mi ascolta mai?.
-E secondo te io ti lascerei morire qui?- chiede, guardandomi il fianco. Sento un'odore metallico in bocca e cerco di guardarlo, tra i mille puntini verdi che mi appaioni davanti agli occhi. Scott non se ne vuole andare, è evidente.
-Allora toglimi questo dannato proiettile- gli urlo, stringendo i denti. La pelle si sta rimarginando proprio attorno al proiettile e la sensazione non è una delle migliori. Nonostante il dolore, riesco ad ascoltare quello che dice Allison.
-Che cos'hai fatto? Sta per morire, mio dio- Allison è in lacrime e vorrei abbracciarla, dirle che andrà tutto bene. Peccato che lo scoprirà da sola, in pochi minuti.
-Calmati Allison, non lo vedi che sta già guarendo?- chiede la zia, avvicinandosi a me. Scott mi stringe a sè, come se volesse proteggermi, ma il movimento mi provoca un forte dolore e mi lascio sfuggire una smorfia di dolore.
-Scusami, e scusami anche per questo- dice in fretta Scott. Senza esitazione estrae il proiettile dal mio fianco, stringo i denti e non trattengo più le lacrime.
-Ora tocca a te- Kate punta la pistola direttamente sulla fronte di Scott. Non Scott, ti prego. Non lui.
-Kate, smettila!- urla Allison, ma viene subito spinta a terra dalla zia. Mi chiedo se Kate possa arrivare ad uccidere la propria nipote. La risposta penso che sia chiara.
-Kate!- è questo il grido che sento, mentre chiudo gli occhi. Cerco di riaprirli, ma le palpebre diventano sempre più pesanti. Resto comunque cosciente e riesco a percepire i suoni attorno a me. Non riesco a muovermi, come se il mio corpo non rispondesse ai miei comandi.
-So che cosa hai fatto- urla un uomo. Credo sia Argent. Che cos'avrà mai fatto Kate Argent, oltre a sparare ad innocenti?.
-Ho fatto quello che mi hanno chiesto- risponde lei. Non riesco a vederla, ma spero che abbia abbassato la pistola.
-Non ti ho chiesto di uccidere dei bambini- ribatte Argent. Bambini? Kate ha ucciso dei bambini?. -C'erano anche loro in quella casa-
-Lexy, apri quei dannati occhi- mi ordina Scott. Riesco a schiuderli leggermente e capisco cosa sta indicando Argent. La casa Hale. Kate...è stata Kate. Ne sono più che sicura ora. Solo lei potrebbe compiere tale disumanità.
-Hai sparato ad una quindicenne senza alcuna prova che abbia versato del sangue umano- Chris sta accusando la sorella. Dopotutto io e lui siamo quasi amici, mi aspetto un minimo di difesa, nonostante lui sia un cacciatore. Lui, a differenza della sorella, ha un cuore. Lo spero tanto, lo spero per Scott. -Noi rispettiamo il codice. Nous chassons ceux qui nous chassent-
-Cacciamo chi ci dà la caccia- traduce Allison. Nonostante il discorso di Chris, la sorella torna a puntare la pistola contro Scott, ma Argent sa cosa fare. Anche lui ha una pistola e la punta contro Kate. Sento uno sparo, ma nessun grido o lamento, perciò non credo sia andato a segno. Scott continua a reggermi e non riesco fare a meno di pensare a quanto bello sia stare tra le sue braccia. Essere stata sparata a parte, ovviamente. Avrei preferito fossero altre le circostanze.
-Vattene, prima che ti uccida io- minaccia il padre di Allison. Avrebbe davvero ucciso la sorella? Questo fa di lui un eroe o è semplicemente un altro cacciatore pronto ad uccidere chiunque?. Sento Scott girarsi a guardare dietro, la porta di casa Hale sta cigolando, come nei film. Sì, negli horror. Avrei voluto essere la protagonista di una commedia o un film romantico, non di un horror. Quelli finiscono sempre allo stesso modo.
Kate e Argent sono sorpresi quanto me.
-Che cos'è?- chiede Allison. La sento alzarsi in piedi e annaspare. Scott la guarda e ho paura di sapere già la risposta.
-È l'alfa- si limita a dire. I suoi occhi brillano di giallo e resta in agguato. Gli faccio cenno di alzarsi e di aiutarmi a sua volta. La ferita si è rimarginata e ho riaquistato un po' di forza, anche se mi ci vuole un po' per riaquistare equilibrio. Allison mi guarda stupita della mia guarigione rapida. Dal suo sguardo capisco che ha collegato tutto. Io sono come loro e lei mi ha difesa giusto prima, sostenendo il contrario.
Barcollo un po', prima di restare in equilibrio, ma sto bene. Se fossi stata umana, sarei morta disanguata ormai. Argent, Allison e Kate stanno in agguato e tengono sollevate le rispettive armi. Si guardano attorno come degli animali sperduti e questo mi dà un po' di soddisfazione. Poi ricordo di essere nella stessa situazione. Osservo i boschi e la casa, ma dell'alfa non c'è ombra. Improvvisamente sento un corpo cadere a terra e quando mi giro, vedo Chris immobile. Non manca molto perché anche Allison segua il padre. Spero che la prossima sia Kate, ma quando cerco la mano di Scott, non la trovo. Anche lui è finito a terra.
-Vieni fuori!- urla Kate. Non capisco se sia spaventata o solo stupida. Opterei per la seconda, in tal caso è una stupida con un'arma. Finalmente riesco ad individuare Peter, che in pochi secondi prende la mano di Kate con forza, quella che stringe la pistola. Due colpi vengono sparati a vuoto. Peter prende per gola Kate, che emette dei suoni strozzati.
-No!- urlo. Mi avvicino sicura, senza il peso della ferita a fermarmi. Allison si rialza e si mette accanto a me. La sento tremare e vorrei abbracciarla così forte. -Non farlo-
-Perchè la vuoi ancora viva? Ti ha sparato senza esitazione- la accusa, trasportandola dentro casa Hale. Io ed Allison ci affrettiamo dietro di lui.
-Ma non significa che io la debba trattare come lei ha fatto con me- vorrei convincerlo, ma Peter non sembra uno che accetta le richieste di altri. Lui sa già cosa fare.
-Chiedimi scusa, dì che non volevi sterminare la mia famiglia e lasciarmi ustionato per 6 anni, dillo!- Peter non lascia la presa dal collo di Kate. Allison è ferma accanto a me, la sento singhiozzare, ma non ho il coraggio di fare niente. -Dillo e la salverò-
-Chiedo scusa- dice Kate in un sibilo. Non stacca mai gli occhi da Allison. Mi lancio subito verso Peter, ma ormai è tardi. Uno spruzzo di sangue schizza sopra le vetrate della casa e sui miei vestiti, mescolandosi insieme al mio. Kate cade a terra, con gli occhi aperti. I tagli sul collo sono nauseanti e mi ci vuole un grande sforzo per trattenere un conato di vomito.
-Non so a voi, ma non mi sembravano delle scuse sincere- Peter si avvicina sempre di più ad Allison, con lo sguardo di un predatore.
-No, non ti lascerò toccare la mia amica- mi contrappongo tra Allison e Peter. Devo proteggerla. Non ho idea di come farò, ma devo. Alla mia sinistra appare Scott, trasformato e al pieno delle forze. Trattengo un sorriso. Alla mia destra un'altra sagoma si fa spazio. Derek. Anche lui è trasformato e questa volta non trattengo più il sorriso. Mi faccio brillare gli occhi, sperando di sembrare un minimo minacciosa.
-Allison, corri- le sussurro mentre Derek e Scott partono all'attacco. Due secondi dopo, entrambi sono a terra. Peter è troppo veloce e ha il potere di un alfa dalla sua. Mentre combatte con i due, il suo volto assume strane forme. I miei due amici continuano ad attaccarlo, ma ben presto finiscono a terra. Peter è troppo forte, va combattuto in un altro modo. Ora sì che avrei bisogno di Stiles. Non ho il tempo necessario per pensarci e non riesco più a individuare Peter. Dopo parecchi secondi, mi rendo conto che Peter non ha più le sembianze di un umano, ma è un mostro. È interamente ricoperto di peluria, che lo fa sembrare più ad un gorilla, che ad un lupo mannaro. Due occhi rosso sangue si illuminano e osservano tutto ciò che hanno attorno. Scott si rialza e cerco di avvertirlo, ma viene scaraventato a terra, fuori dalla casa. Per fortuna si rialza in fretta, ma Peter lo prende per il collo, come ha fatto con Kate. Scatto in avanti con gli artigli sguainati e glieli conficco nella schiena, sperando che faccia qualche effetto. Vorrei non avere il senso del tatto ora, ma almeno Peter lascia la presa su Scott. Barcolla all'indietro sorpreso, ma si riprende molto presto. Proprio quando sta per attaccarmi, una macchina suona il clacson e da essa ne escono Stiles e Jackson. Stiles ha in mano una boccetta e la lancia nella mia direzione. No, non nella mia, in quella di Peter. La molotov. Peter la prende al volo, rovinando il piano di Stiles. Io mi guardo attorno, cercando Allison. Quando stabilisco un contatto visivo con lei, le indico l'arco che ha a terra e sembra capire subito quello che ho in mente. Solleva l'arco e incocca una freccia con una precisione sbalorditiva. Quest'ultima, infatti, va a colpire la boccetta che si rompe in mille pezzi, facendo uscire tutto il liquido contenuto all'interno. Peter inizia a prendere fuoco, così inizio ad allontanarmi. Mi avvicino a Stiles, che mi prende in braccio. Io guardo stupita Jackson che ha in mano un'altra provetta. La lancia contro l'alfa, ricoprendolo interamente di fiamme. Peter continua a dimenarsi, ma presto si inginocchia a terra.
-Mio dio Lexy, perché sei piena di sangue? Stai bene?- chiede Stiles esaminandomi. La mia maglietta è bucata per via del proiettile e il sangue in parte è mio, in parte di Kate. Jackson ci osserva da dietro, la sua fronte è corrugata. Abbasso lo sguardo sulla mia maglietta e poi lo rialzo su di lui. Capisce che l'ho sorpreso a guardarmi e distoglie lo sguardo in pochi secondi. Bene, ora tutto il mondo sa che sono un lupo mannaro.
-Sto bene, mi hanno solo sparato- dico sarcastica.
-Cosa?- Stiles si strozza con la saliva a momenti.
-Sono guarita, ricordi?- dico, facendo brillare i miei occhi. Stiles aggiunge qualcosa, ma la mia attenzione viene catturata da un Peter bruciante. Non ha più i capelli e la pelle è disgustosamente ridotta a brandelli. Una scia di fiamme rimane accesa dietro a Peter e la sua faccia continua ad apparire sorpresa. Nessuno di noi parla, siamo tutti concentrati sull'alfa e ammetto che il silenzio è una tortura. Dovrei aiutarlo o lasciarlo morire?. Mi ricordo le parole di Derek e decido di restare ferma. Spetta a Scott deciderlo. Uccidere Peter significherebbe essere curati dalla licantropia, ma io non ho nessuna intenzione di rinunciarci. Scott lo considera una maledizione, io un dono. Un dono con alcuni effetti negativi, ma pur sempre un dono. Derek esce dalla porta di casa Hale e rimane perplesso, non vedendo lo zio. Io corro verso di lui e con molto entusiasmo lo abbraccio. Gli stringo le braccia al collo e mi ritrovo a dovermi alzare sulle punte per arrivarci.  Lui non è più rigido come una volta anzi, ricambia l'abbraccio.
-Potresti evitare di farti quasi uccidere ogni volta?- chiedo sorridendo. Lui resta serio, ma il suo tono è ben diverso.
-È come se ti chiedessi di non finire nei guai- commenta.
-Non sono io a finire nei guai! Sono loro a finire lungo la mia strada- ribatto imbronciata. Derek non approfondisce la conversazione e io lo osservo attentamente. Ha la faccia di qualcuno che vuole fare qualcosa. -Derek? Che hai in mente?-
Mi ignora e non riesco a non prenderla sul personale. Si avvicina a Peter, che ormai è disteso sulle foglie secche. Si posiziona sopra di lui, divaricando le gambe e lo guarda con una faccia omicida. Ho un brutto presentimento. Gli artigli spuntano dalla giacca di pelle e ora comprendo cosa vuole fare. Vuole uccidere Peter. Anche Scott sembra accorgersene. Certo che se ne accorge, uccidere Peter è il suo biglietto per umanolandia.
-Aspetta, hai detto che la cura viene da chi ti ha morso- dice Scott. Il suo battito è accelerato e capisco quanto ci tiene a tornare umano. Derek rimane fermo per qualche secondo, indeciso sul da farsi.
-Tu hai già deciso- la voce di Peter si è ridotta ad un rantolo. -Ma tu hai già lei. Perché dovresti farlo?-
Derek alza la mano e prima che io riesca a fermarlo, la abbassa violentemente contro Peter, recidendogli la gola. Gli occhi di Peter, che prima erano rossi, riprendono il loro colore naturale e poi si spengono. Derek si alza lentamente e quando si gira, rimango stupita. I suoi occhi non sono più azzurri, bensì rossi. Rossi come quelli di Peter. Come quelli di un Alfa.
Ora ricollego tutto e capisco che la cura era solo una bugia, lo scopo di Derek è sempre stato diventare l'alfa.  Lo guardo con disprezzo, ma sento un profondo dovere verso di lui. Ora è a tutti gli effetti il mio alfa.
-Ora sono io l'alfa- dichiara lui, prima guardando Scott e poi me. L'avevamo capito, idiota. Derek ha agito da egoista, ha manipolato Scott per ottenere ciò che voleva e ora mi chiedo che cosa sia io per lui. Sono una semplice beta o qualcosa di più? Come se non bastasse, i miei pensieri vanno direttamente a Lydia. Che cosa le succederà?
-Lexy- mi chiama Derek. Mi avvicino cauta a quello che ora è il mio alfa.
-Perchè lo hai fatto? Perché hai mentito a me e a Scott?- domando contrariata.
-Non avreste capito. Ora sono un alfa- dice senza rimorsi. Non ho mai pensato a Derek come un assassino, ma ora la verità mi ha presa alla sprovvista.
-Eri già il MIO alfa- rimarco. Incrocio le braccia e aspetto una sua risposta.
-Lexy, devo essere un alfa per avere un branco- ribatte, accentuando la parola branco. Lo guardo di traverso.
-Un branco? Tu ne vuoi altri?!- dico, traendo le mie conclusione. Dalla sua faccia, sembro averci preso in pieno. Lui non vuole solo me, lui vuole un branco. Vuole altri beta. Mi sento tradita.
-Lexy...- per la prima volta sembra senza parole. Ci penso io a continuare per lui.
-No, io non ti basto. Tu hai bisogno di un esercito personale. Che c'è? Non sei soddisfatto di me? La sai una cosa? Non te l'ho chiesto io di farmi trasformare quella volta- grido arrabbiata. Sento gli artigli che minacciano di uscire e cerco di calmarmi, per quanto possibile.
-Non è per quello. Tu stai facendo progressi e ne farai ancora, ma il branco è la forza del lupo. L'ho fatto anche per te, avere un branco ti aiuterà a farti trasformare definitivamente-
-Cosa ti fa pensare che verrò con te?- non riesco a guardarlo negli occhi. Chi è Derek Hale?.
-Perchè sono il tuo alfa e lo sai che devi- dice senza troppi giri. -E perchè ti voglio bene, anche se non lo dimostro-
Sentire questa frase mi colpisce ancora di più. Derek è completamente solo, senza una famiglia e io sono stata la cosa più simile ad una famiglia per lui. La famiglia si supporta e si vuole bene. Allora perché si è comportato così, se mi vuole bene?. Anche io gliene voglio, ma non cambia ciò che ha fatto.
-Avrei voluto che ti fidassi abbastanza da dirmi il tuo piano- dico sincera. Non sono più arrabbiata con lui, ma non nascondo la delusione.
-Io mi fido di te, Lexy. Più di chiunque altro e non pensavo di poter tornare a fidarmi di qualcuno. È per questo che so che farai la scelta giusta-
Non aggiunge altro e inizio a sentire un peso nello stomaco.
-Non ascoltarlo- Scott e Stiles ci raggiungono. Stiles mi chiede se sto bene ed annuisco.
-Stai lontano da mia sorella- dice Stiles. È il tono più minaccioso che potrebbe mai usare.
-Stiles, va tutto bene- lo assicuro, avvicinandomi a lui.
-Sai cosa devi fare- mi ammonisce Derek. Il mio alfa si allontana, rimane nel bosco, aspettando la mia decisione. Sento il suo sguardo puntato per tutto il tempo.
-Non puoi andare con lui- dice mio fratello. Scuote la testa ripetutamente e capisco la sua preoccupazione.
-Non farlo, lui non è quello che pensi- interviene Scott.
-Non è nemmeno quello che pensi tu- rispondo guardandolo. Sto davvero difendendo Derek?.
-Mi stai dicendo che non è un assassino? Come fai a difenderlo, Lexi?- chiede indignato.
-Non lo sto difendendo e non approvo quello che ha fatto, ma anche tu avresti ucciso Peter pur di avere la cura- spiego con tono calmo. Non ho intenzione di peggiorare la situazione. È già complicata di suo.
-Quindi vuoi andare con lui?- mi chiede con uno sguardo che mi ferisce.
-Io...non lo so- dico confusa.
-Non andarci- mi intima Scott. Lo guardo e lo vedo determinato.
-Mi stai ordinando di non farlo?- chiedo alzando le sopracciglia.
-Devi scegliere. O me o lui- risponde più serio che mai.
-Scott, non puoi farmi questo- una lacrima mi scende copiosamente e non mi sforzo nemmeno di asciugarla. Guardo Stiles, che è insolitamente muto. Odia Derek, ma il suo sguardo dice sorprendentemente altro. Dice "qualunque scelta tu faccia, io ti sosterrò". Non potrei essergli mai abbastanza grata per questo.
-Se vieni con me, ti perdonerò. Ti perdonerò per avermi nascosto la verità e dimenticherò tutto. Tornerà tutto come prima- dice lui con tono deciso. Questa è la sua offerta. Ha paura che io me ne vada con Derek, altrimenti non avrebbe cercato di farmi restare con proposte del genere.
Sento due cuori battere velocemente: quello di Scott e quello di Derek. Uno dei due sarà deluso da me e io non potrò fare nulla per cambiare la situazione. Devo scegliere. Come ci sono arrivata a questo punto?.
Questa è la mia occasione di farmi perdonare. Scott tornerebbe a parlarmi e a trattarmi come prima. Non c'è cosa che desideri di più. Perdono. Incredibile come ci sia voluta una situazione del genere per farmi perdonare.
-Lo faresti davvero?- chiedo con speranza. Lui annuisce, con una strana luce negli occhi. Mi giro verso Derek, che mi guarda e annuisce. Sa già che ho preso la mia decisione.
-Non posso venire con te- dico infine. Mi sento vuota all'idea di perdere Scott, ma Derek è il mio alfa. Il legame che ci lega è inspiegabile. L'ho percepito fin dall'inizio e ho sempre mentito a me stessa al riguardo.  Ho fatto finta che fosse tutto nella mia testa, quando in realtà l'ho sempre saputo. Ora che lui è un' alfa e lo sento ancora di più. Sento il bisogno di proteggerlo e amarlo.
-Certo che puoi- dice alzando la voce. Non mi sta aiutando.
-Scott, non capisci. Lui è il mio alfa- ribatto seria. Scott era il beta di Peter, ma non è mai stato realmente il suo beta. Si è sempre comportato da omega. Perciò non capisce il legame che lega un' alfa al suo beta, quello di cui mi parla sempre Derek.
Vedo la delusione e la tristezza passargli per il volto e preferirei morire che vedere ancora quell'espressione. Non ho intenzione di stare qui a guardarlo ancora, sentendomi ancora più in colpa. Distolgo lo sguardo e poi mi incammino verso i boschi. Quando arrivo accanto a Derek, persino lui sembra sorpreso. Entrambi pensavano che avrei scelto l'altro, ma solo uno aveva ragione.
Mi guarda a lungo, innervosendomi ancora di più.
-Andiamocene- dico. Voglio scappare da tutto e da tutta questa sensazione. Derek annuisce senza obiettare. Non fa domande e non parla, lasciandomi il mio spazio. Ed è così che ce ne andiamo. Lasciandoci dietro mio fratello e Scott, l'unico cuore che sta ancora battendo velocemente. Un cuore che ho spezzato, come le foglie sotto le mie scarpe.

*nota*
Okay, con questo si "conclude" la prima stagione e di conseguenza la prima parte della storia, spero che vi piaccia fin qui, perché ho intenzione di continuarla :)
Grazie per le 500 visualizzazioni aaa, vi amo🥺

Lost in Beacon Hills || tw ff Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora