-Che diavolo vuoi?- ringhio, ma il braccio di Derek mi blocca dal saltargli addosso.
-Non c'è bisogno di scaldarsi così, dolcezza- replica Peter con un sorriso malizioso.
-Ti prego, puoi ucciderlo un'altra volta?- chiedo al mio alfa.
-Derek, ti sei messo proprio in una brutta situazione. Io non sono attivo per qualche settimana e quando torno trovo lucertole umane, anziani psicopatici e te che sforni lupi mannari da ogni adolescente privo di autostima che trovi in città-
-Beh, se non ti sta bene, potevi restartene sotto terra- ribatto.
-Che cosa vuoi?-
Questa volta è Derek a chiederlo.
-Voglio aiutarti. Sei il mio nipotino. L'unico parente che mi è rimasto. Non potremo parlare?- chiede con fare dolce. Sembrerebbe un parente preoccupato, se non stessimo parlando di Peter. Allunga una mano sulla spalla di Derek. Quest'ultimo non sembra gradirlo.
-Certo, parliamone- sussurra, prima di buttarlo dall'altra parte della stanza.
Mi sfugge una risata.
-Non credo tu sia mai stato così divertente- dico a Derek.***
-Mi stai dicendo che stasera Jackson giocherà? Dopo tutto quello che è successo?- domando incredula.
-Sì. A proposito, per quanto hai intenzione di ignorare Scott?- chiede Stiles.
-Non lo sto ignorando! Lo sto solo...evitando-dico sospirando.
-Voi esseri soprannaturali siete strani- borbotta, scendendo dall'auto. Senza nemmeno salutare, corre diretto agli spogliatoi maschili, mentre io mi siedo sugli spalti, accanto a Melissa. Non mi ha ancora parlato di suo figlio, il che è un buon segno. Dopo pochi minuti mi raggiunge anche papà e aspettiamo che i ragazzi escano in campo. Il primo a farlo è Jackson, seguito da tutti gli altri.
Stiles si dirige verso la panchina, ormai d'abitudine, ma anche Scott lo raggiunge.
Perché Scott è in panchina?
Soltanto dopo noto Gerard che mi rivolge un sorriso.
-Papà...- inizio a dire, ma lui mi interrompe subito.
-È Stiles quello che sta entrando in campo?- chiede perplesso. Strabuzzo gli occhi per vedere meglio il ragazzo che sta correndo verso il centro. 24.
-Già- dico.
-Non succede da...- mormora.
-Da sempre- concludo per lui.
-Lo sapete che è in squadra, vero?- domanda Melissa, che ha ascoltato la nostra conversazione.
Io e papà ci guardiamo con fare malandrino. Quanto a Stiles, è così imbranato e indifeso che quasi mi viene da abbracciarlo.
Davanti a me Scott si blocca, come se stesse ascoltando qualcuno. E forse quel qualcuno è Gerard. Utilizzo i miei sensi soprannaturali per sentirlo.
...La partita sta per farsi interessante.
...Quando il timer sul tabellone inizierà il conto alla rovescia degli ultimi 30 secondi, se non avrò Derek, Jackson ucciderà qualcuno.
Alzo lo sguardo verso Scott. Allora è questo che stavano escogitando? Vogliono Derek?
Perciò dimmi Scott, chi morirà stanotte? Potrebbe essere tua madre che è coraggiosamente venuta a tifare per te? Lo sceriffo? O Alexandra, la sorella del tuo migliore amico?
I due si sono alleati, ma è Gerard ad avere il controllo. Scott non si sarebbe mai dovuto fidare.
-Hey...-dice una voce accanto a me. Lydia è in piedi, i capelli rossi piastrati e un sorriso timido sul volto. Sono felice di vederla, anche se in un momento come questo.
-Hey Lyds- ricambio. -Siediti-
-Senti. Non so cosa sia successo, però mi...- inizia la mia migliore amica.
-Non serve, Lyds. Non è colpa tua-le dico rapidamente. Ho perso la fine del discorso di Gerard, ma ormai so cosa vuole. Derek.
La folla inizia a gridare e noto che Stiles è stato colpito un po' di volte.
Papà e Melissa si coprono la bocca con le mani, non abituati a questa violenza. Comico, dato che papà lavora per la polizia e Melissa è un'infermiera.
-Si deve solo riscaldare un po'- dice Lydia e non posso far a meno di notare che ha un piccolo sorriso.
Dagli spogliatoi esce una figura alta che si avvicina a Scott. Lo riconosco subito. Riconosco i suoi capelli ricci e gli occhi blu. Isaac.
-Sei qui per aiutarmi?- domanda Scott.
-Sono qui per vincere-replica Isaac. A Gerard non sembra piacere questa situazione, ma non reagisce. Deve per forza avere un piano per quella sua testa. Mi alzo di scatto dalla panchina e mi avvicino ai due.
-Hai già un piano?- chiedo a Scott, che rimane sorpreso dal vedermi.
-Hum...al momento è impedire a Jackson di uccidere qualcuno- risponde incerto.
-Sarebbe più facile se tu fossi in campo- osserva Isaac e non posso fare a meno di notare un certo legame fra i due. Sembrano più vicini. -Dobbiamo fare in modo che il coach ti faccia giocare per forza-
-E come facciamo? Ha una panchina piena di giocatori che potrebbe usare prima di me- ribatte Scott.
-Beh...non se Isaac li manda al tappeto- dico con un sorriso a 32 denti. Anche Isaac inizia a sorridere, soddisfatto di questa proposta. Scott invece, è preoccupato come al solito.
-Puoi farlo senza mandare qualcuno in ospedale?- domanda al beta.
-Ci posso provare- risponde. Si mette il casco in testa e scende in campo. Rimaniamo solo io e Scott.
-Quindi mi parli ancora- dice Scott, senza guardarmi.
-Gerard? Sul serio Scott? Con tutti quelli con cui ti saresti potuto alleare, hai scelto Gerard?- chiedo incredula. È allora che lui mi guarda e sospira.
-È per questo che non mi parli? Hai sentito la conversazione alla centrale, non è cosi?- domanda lui.
-Certo che sì, idiota- rispondo.
-Senti...non è quello che sembra- dice.
-Davvero? Allora spiegami che cosa sta succedendo, ti prego- lo supplico. Voglio davvero credere che il ragazzo che mi piace non voglia tradire il mio alfa.
-Non posso, ma ti devi fidare di me-
-Ma...-
-Lexy. Ti fidi di me?-
-Sì-
-Allora andrà tutto bene-
Isaac è l'unico ad interrompere questa conversazione. Ha già fatto fuori i 3 giocatori in panchina, ed il coach lo sta rimproverando. Un giocatore della squadra di Beacon Hills scaraventa a terra Isaac, ma non lo riconosco fino a quando non si toglie il casco. Jackson.
Corro in campo dal mio amico. Qui c'è lo zampino di Gerard.
-Stai bene?-chiedo.
-Non ho niente di rotto, ma non posso muovermi- risponde il beta. Jackson lo ha graffiato. Dei paramedici portano via il mio amico, mentre Scott si gira verso Gerard.
Vuoi giocare a scacchi, Scott? Perché se sì, devi essere disposto a sacrificare le tue pedine.
Lui mi guarda, come se io potessi essere la prossima, ma non mi farò prendere impreparata.
-Mccall, entra in campo- urla il coach. Melissa si affretta a raggiungere il figlio.
-Sta succedendo più di una partita di lacrosse, non è vero?- chiede preoccupata.
-Dovresti andartene mamma- dice Scott.
-Io non me ne vado da nessuna parte. Dimenticati quello che ti ho detto prima. Se puoi fare qualcosa per aiutare, allora fallo-
Non so di cosa stia parlando, ma sono contenta di vedere Melissa dalla nostra parte.
La partita ricomincia e altri giocatori continuano a cadere, vittime di Jackson. Gerard lo sta controllando, non c'è dubbio. E a proposito di lui...
Dov'è?
Mi alzo e seguo la scia del suo odore. Odore di medicinali e malattia.
-Che succede?-domanda Scott dal campo.
-Gerard non c'è e il suo odore porta agli spogliatoi- sussurro, per non farmi sentire da nessuno.
-Stai attenta, ti raggiungo subito- dice.
Quando entro nell'edificio, noto Isaac per terra. Gerard e due cacciatori sono sopra di lui, con una spada d'argento.
-Non ci provate nemmeno- grido io. Tutti e tre si girano verso di me, con stupore nel volto.
-Alexandra- dice Gerard, rivolgendomi di nuovo quel sorriso maniaco.
-Veramente, sono Lexy- lo correggo. -E quello che stai cercando di uccidere, è mio amico-
Mi faccio brillare gli occhi e ordino all'acqua dei rubinetti di colpire i due cacciatori alle spalle di Gerard. Questi, si distraggono per qualche secondo e questo permette ad Isaac di attaccarli.
-Non sapevo fossi una di loro- mormora Gerard, quasi affascinato da ciò che ha davanti.
-Immagino tu non sia granchè come cacciatore in effetti- commento.
-Cosa sei?- domanda. Esito per un secondo, ma poi ordino a me stesse di sembrare sicura di me stessa.
-Una Umi- rispondo.
-Una Kitsune dell'oceano. Non ho mai avuto l'occasione di incontrarne- dice. -Mi dispiace doverti uccidere-
Nello stesso momento in cui ordina ad uno dei cacciatori di uccidermi, Scott entra negli spogliatoi e afferra la camicia del cacciatore, per poi scaraventarlo oltre la porta.
-Dov'è Gerard?- chiede Scott agitato. La verità è che quel vecchio si è mosso così velocemente che non mi sono accorta di quando sia scomparo.
Il beta corre di nuovo in campo e mi rendo conto della sua agitazione. Gerard gli ha dato un ultimatum. La partita starà per finire a quest'ora. E infatti l'arbitro si porta il fischio alla bocca e soffia.
Oh no.
Tutti si alzano ed esultano contenti. La Beacon Hills ha vinto.
-Non è successo niente- commenta Scott guardandomi.
Improvvisamente, le luci si spengono e le risate si trasformano in urla. La gente inizia a correre e a cadere. In mezzo al campo c'è un corpo a terra e mi affretto a raggiungerlo. Scott mi segue.
Le luci si riaccendono e riconosco Jackson. Non si muove e non sembra nemmeno respirare.
-Jackson!- urla Lydia in lacrime.
-Non c'è polso- dice Melissa.
-C'è del sangue- sussurra Lydia singhiozzando. La abbraccio, cercando di non farle vedere la scena, ma Lydia si sposta.
-Si è ferito da solo- osserva Isaac.
-Sollevagli la testa- ordina Melissa a Lydia, iniziando a praticare il massaggio cardiaco. Jackson non reagisce. Papà si fa largo tra la folla e si mette al mio fianco.
-Dov'è mio figlio?- chiede disperato. Il mio cuore perde un battito.
Gerard non c'è e nemmeno Stiles.
Questo può significare solo una cosa.*note*
Ecco un altro capitolo, scusate il ritardo pt.2920
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Lost in Beacon Hills || tw ff
WerewolfCosa succede quando due ragazzi ti portano in un bosco alla ricerca di un cadavere? Niente di buono. Lexy ha 15 anni, una pagella scolastica impeccabile e un fratello che riesce sempre a finire nei guai. Ma se questa volta fosse lei a finire nei g...