-Non abbiamo molto tempo, devi disinfettare quella ferita-. Deaton si muove furtivamente e tra le dita ha un pezzo di ovatta bagnata. Medica Scott in fretta, mentre noi cerchiamo di capire perché è così preoccupato.
-Guarirà, vero?- domando per l'ennesima volta.
-Sì, ma più lentamente. Te l'ha fatta Derek?- chiede Deaton, con un tono di chi sa di cosa sta parlando. Lui sa più di quanto pensassimo. Improvvisamente, ricordo alcune delle lezioni che mi ha insegnato Derek sulle creature soprannaturali.
-Come fai a saperlo?- chiede Scott. Prendo parola prima che lo faccia il veterinario.
-Sei un druido, non è così?- rivelo, convincendomene sempre di più. Lo sguardo che mi rivolge è la conferma di quanto ho detto. Scott sposta lo sguardo da me a Deaton, che ci guardiamo insistentemente, come a studiarci a vicenda.
-Che significa?-. Scott è in mezzo a noi, desideroso di sapere di cosa stiamo parlando. Inizio a spiegare quello che so, senza staccare gli occhi da Deaton.
-Ogni branco ha il suo druido. È una specie di consigliere- finisco brevemente.
-Quindi è per questo che conosci tutto sui lupi- conclude Scott, guardando il suo capo con altri occhi.
-Sì, ma questo- dice, indicando il cadavere. -È qualcosa di diverso. È per questo che ci serve il bestiario degli Argent-. Bestiario?.
-Bestiario?- chiede Scott, come se mi avesse letto nella mente.
-È una sorta di libro con descrizioni di tutte le cose che hanno scoperto-. Io e Scott ci guardiamo a vicenda.
-Per cose intendi creature soprannaturali?- domando con un brutto presentimento. Il veterinario non mi risponde, perché dall'entrata della clinica entra due uomini. Nell'aria sento lo stesso odore di qualche sera prima, un odore nauseante, quasi di...malato. Afferro Scott per il braccio e insieme usciamo dalla porta del retro.
-C'è Gerard- annuncio una volta fuori.
-Come fai a...-. Lo interrompo subito.
-Ha un'odore inconfondibile, ma ora zitto-. Entrambi usiamo il nostro udito per ascoltare la conversazione che è appena iniziata nella clinica.
-Pensavo ti fossi ritirato- dice Gerard con voce gelida. Un brivido mi percorre per la schiena.
-E io pensavo aveste un codice- ribatte Deaton, senza un minimo di paura. Deve avere esperienza, o non rimarrebbe così calmo.
-Se non l'avessi notato, il cadavere è uno dei nostri-. Chris parla per la prima volta e continua a fare domande inerenti al cadavere del ragazzo.
-Vedete questo taglio? Preciso, ma non è stato questo a ucciderlo. Questo aveva un'altro scopo-. La vera natura da dottore di Deaton si fa avanti, mentre Gerard si avvicina al cacciatore morto.
-La colonna vertebrale- conferma il vecchio. Ma se l'obbiettivo era la colonna vertebrale....
-Chi ha fatto questo taglio, aveva una tossina paralizzante-. A confermare le mie teorie è Deaton, che utilizza termini scientifici per spiegare la causa della morte di quel ragazzo.
-Stai dicendo che dovremmo essere attenti?- chiede Chris, che evidentemente non ha colto la gravità della situazione.
-Sto dicendo che dovreste avere paura. In passato, chi era dotato di tossine paralizzanti, uccideva le prede per poi mangiarle. Lui non è stato mangiato, questo significa che l'ha ucciso solo per il gusto di farlo- spiega ancora il dottore, soprendendo sia me che Scott. Il telefono mi vibra dentro la tasca, facendomi sobbalzare dal mio posto. Il messaggio è di Stiles, ma quello che c'è scritto è una semplice lettera. S.
-Stiles?- azzarda Scott, guardando lo schermo del cellulare.
-Sì, ma non è un vero messaggio. Vieni con me a vedere cosa vuole?- chiedo, incamminandomi già verso l'ufficina del meccanico, dove Stiles doveva ritirare la Jeep. Scott resta dietro di me, immobile. Mi giro verso di lui alzando le braccia. -Non vieni?-.
-Devo vedermi con Allison- dice quasi spaventato. Alzo gli occhi al cielo.
-D'accordo, vai-. Continua a non muoversi.
-A te va bene?- chiede con uno strano tono. Alzo le spalle sorpresa.
-Non posso dirti che cosa fare. Vai dalla tua ragazza- dico con evidente fastidio.
-Intendevo...a te va bene che sia la mia ragazza?- domanda insistente. Trattengo il fiato, indecisa sul come rispondere. Certo che non mi va bene.
-No- rivelo. L'ho detto veramente?. Scott mi guarda con uno scintillio negli occhi. -Ma non sono io a decidere per te, quindi vai da lei-. Sembra deluso dal mio ordine, e mentre si allontana silenziosamente, mi pento di averglielo detto.
In pochi minuti arrivo all'officina, ma non è di certo come mi aspettavo che fosse. Ci sono molte macchine raggruppate e un'ambulanza. Il cuore prende a battere all'impazzata, mentre i miei occhi cercano furtivamente il loro obiettivo. Sul bordo dell'ambulanza ci sono papà e Stiles. Tiro un sospiro di sollievo quando vedo che entrambi stanno bene. Corro verso di loro, ascoltando la conversazione iniziata qualche secondo fa.
-Te l'ho detto, sono entrato e ho visto la jeep sopra al ragazzo, è tutto-. Stiles sembra frustrato e annoiato allo stesso tempo.
-Che hai alla mano?- chiede papà preoccupato. In effetti la sua mano destra ha qualcosa di strano. È troppo rigida.
-Niente-. Un battito in più. Potrai ingannare papà, ma non me. Lo fulmino con lo sguardo, ma lo faccio solo perché sono preoccupata.
-Papà, posso stare con lui da sola?- chiedo, intromettendomi. Entrambi mi guardano come se fossi apparsa magicamente, papà si alza dell'ambulanza, dando un'ultima occhiata a mio fratello. Pura preoccupazione paterna.
-Stai bene?- mi siedo sul bordo dell'ambulanza senza guardare Stiles. So che non ama essere osservato, soprattutto in questi casi.
-Si- dice a stento.
-Non stai bene. Che è successo?- chiedo quasi aggressiva.
-Lexy...il meccanico è morto-. Il modo in cui lo dice mi spiazza. Alzo lo sguardo, osservando tutto intorno a me, prima d'ora non mi ero resa conto e nemmeno chiesta il perché delle macchine della polizia.
-Chi?-. Inizialmente ho paura che non mi capisca, ma dimentico che mio fratello ragiona esattamente come me.
-Non lo so...ma Lexy, ero paralizzato- dice sconcertato, le sue mani davanti al viso, tremanti. Gliele prendo d'istinto e le stringo alle mie. Sento un leggero fastidio salire lungo le braccia, e vedo che una delle mie vene è nera. È il modo che i lupi mannari utilizzano per alleviare il dolore.
-Ti fa male?- domando addolcendo la voce. Stiles guarda le nostre mani e sembra capire quello che sto facendo, infatti ritira le mani in fretta,infilandosele nelle tasche.
-Puoi anche prendere il dolore?- chiede confuso.
-A quanto pare...- rispondo vaga, mentre mi ricordo una cosa. -Aspetta Stiles, hai detto che eri paralizzato?-.
-Sì, ho toccato un liquido sulla maniglia, a proposito, disgustoso. Dopo qualche secondo mi sono completamente paralizzato- mi racconta com'è andata veramente. È assolutamente collegato al cadavere del cacciatore degli Argent. Mi porto una mano sulla bocca per nascondere la mia faccia incredula. Con che diavolo abbiamo a che fare ora?. Prendo il mio cellulare e cerco nella rubrica il nome di Scott. Rimango sorpresa al sentire il telefono squillare a non più di 2 metri. Scorgo il mio amico tra le macchine, si avvicina con cautela fino a raggiungerci.
-Stai bene?- chiede Scott a Stiles. Non "che è successo", ma "stai bene?".
-Sì, sto bene- ripete seccato, ma senza aver riacquistato il suo tono sarcastico. -Non è come voi, i suoi occhi sono come quelli di...un rettile-. Andiamo, non possono esistere lucertole mannare.
-Hai visto altro?-. Non vorrei pressarlo troppo, ma più dettagli abbiamo e meglio è, ma dal modo in cui mi guarda non mi aspetto molto.
-No, ma ho questa sensazione...come se fossi ad una festa di Halloween e vedessi un amico con la maschera, ma gli vedi solo gli occhi- mi risponde.
-Stai dicendo che è qualcuno che conosciamo?- chiedo.
-No, ma forse lui conosce noi-. Mi guarda con i suoi occhi color nocciola ed è allora che inizio ad aver paura.
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Lost in Beacon Hills || tw ff
WerewolfCosa succede quando due ragazzi ti portano in un bosco alla ricerca di un cadavere? Niente di buono. Lexy ha 15 anni, una pagella scolastica impeccabile e un fratello che riesce sempre a finire nei guai. Ma se questa volta fosse lei a finire nei g...