Capitolo 6

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Lexy's pov
La vittima era la sorella di Derek. Lui lo sapeva? E se sì, come avrà reagito vedendo sua sorella a metà?. Lexy, ferma questi pensieri. Sono distesa sul letto, cercando di assimilare tutte le informazioni ricevute nelle ultime ore. Derek è l'assassino. Scott è stato morso da Derek. Scott non si sa controllare. Scott si sa controllare. Derek non è l'assassino. Derek non è più in prigione. Fermati Lexy. Urlo dalla frustrazione. Stiles fa capolino dalla porta. 
-Stai bene?- chiede preoccupato.
-È tutto così…- non so come continuare.
-Confuso?- mi aiuta lui, sorridendomi. 
-Confuso- ripeto io. 
-Risolveremo tutto, come facciamo sempre. Lo sai vero?- mi chiede e io annuisco. Per un secondo ho paura che si riferisca anche alla mia situazione, ma poi mi rendo conto che non è così. Sorrido leggermente. Lui si avvicina e mi cinge le braccia attorno alla mia schiena. Io ricambio l'abbraccio. 
-Ti voglio bene Stiles- dico infine. Lui non dice niente per un po' di secondi, poi si alza e si dirige verso la porta. 
-Anche io Lexy- sorride e poi si chiude la porta dietro, lasciandomi sola ad altri pensieri. 
La mattina seguente mi sveglio e avendo 1 ora buca, esco a correre. Mi infilo le cuffie e faccio partire "monsters". Quando torno a casa non c'è più nessuno. Stiles probabilmente è a scuola. Faccio una doccia, mi vesto velocemente, metto del mascara e infilo i miei stivaletti neri. Non c'è nessuno che mi possa accompagnare a scuola. Decido di prenderla a piedi e ci metto 15 minuti ad arrivare. 
            
                                              ***
Scott's pov
La sua risata riempie l'intero parcheggio. Le prendo la mano e ci mettiamo a correre. Lei mi segue e continua a ridere, i suoi capelli si muovono dolcemente in aria. Io mi fermo e mi appoggio al autobus della scuola mentre lei rimane davanti a me, senza lasciarmi la mano. Nonostante il buio, i suoi occhi verdi brillano. 
-Perché mi porti a scuola di sera?- chiede divertita. 
-Qui siamo soli- dico sorridendo. -vieni- la incito mentre la trascino nel autobus. No davvero, perché la sto portando lì dentro?. Mi siedo su uno degli ultimi posti e dopo un attimo di esitazione lei si accomoda nel posto accanto a me. Mi fa una linguaccia e poi mi sorride. È bellissima. Non riesco a trattenermi e mi alzo. Mi avvicino a lei lentamente, i nostri visi sono a pochi centimetri di distanza. Poi sembra che io abbia già deciso cosa fare. Le nostre labbra si toccano e non ho intenzione di staccarmi. Lei mi infila una mano tra i capelli e me li accarezza. Io le appoggio la mano sul fianco sinistro. Qualcosa è diverso. Mi guardo la mano e vedo spuntare degli artigli. Mi scosto velocemente, ansimando. 
-Che succede?- chiede lei. Ha un'espressione confusa.
-Allontanati- le ordino. 
-Ti stai trasformando?- domanda. Non la guardo, non voglio che veda il mostro che sono. Sento l'impulso di uccidere qualsiasi persona che sia davanti a me, lei compresa. 
-Vattene- ripeto, sperando che mi ascolti. Forse è il modo in cui lo dico o perché ha davvero paura di me, ma va verso l'uscita dell'autobus. Cerco di trattenermi più che posso, ma il mio corpo è già scattato in avanti. Le prendo la gamba sinistra, cercando di tirarla giù. 
-Non di nuovo- dice arrabbiata. Mi tira un calcio sul braccio e corre verso l'uscita. Io la raggiungo e la afferro, buttandola per terra. Lei cerca di aggrapparsi ai sedili, invano. 
-Scott, Scott ascoltami- cerca di chiamarmi disperatamente. Io non ho il controllo del mio corpo. -Scott, svegliati!- mi urla infine.
Apro gli occhi. Sono sudato e sto ansimando. Cerco il mio inalatore per tornare a respirare normalmente. "Era solo un sogno Scott" 
-Un sogno molto reale- dico ad alta voce. Mi preparo velocemente per la scuola. Prendo la bici e in 5 minuti sono arrivato. Cerco Stiles disperatamente, poi vedo la sua jeep arrivare. C'è solo lui. 
-Hey Scott- mi saluta.
-Dov'è Lexy?- chiedo senza salutare.
-Non lo so, è uscita prima di me. In effetti è strano che mi sia svegliato senza le sue urla- dice divertito. Poi vede la mia faccia preoccupata. -Che c'è amico?- 
-Stanotte l'ho sognata e- inizio di fretta.
-Wowowo, hai sognato mia sorella?- chiede subito.
-Sì, ma il punto è che le ho fatto del male- dico incerto.
-Le hai fatto del male? Tipo?- Stiles è confuso, ma sembra prenderla alla leggera.
-Credo, credo di averla uccisa- mi rendo conto di quanto penoso sia il mio tono.
-Era solo un sogno Scott- dice lui. Poi un'idea sembra passargli per la mente. -Che ci facevi con mia sorella da solo?-
-Questo non è il punto Stiles- cerco di cambiare argomento. 
-Quindi l'hai uccisa- 
-Non lo so. Lei mi ha urlato di svegliarmi e l'ho fatto- 
-Dai, io credo che tu stia gestendo tutto in modo eccezionale. Non esiste un corso di licantropia per principianti da seguire-
-Un corso non c'è ma, un insegnante sí-
-Chi, Derek? Ricordi che lo abbiamo fatto mandare in prigione?-
-Lo so! Ma trascinarla in fondo a quello scuolabus mi sembrava così...reale-
-Quanto reale?- 
-Come se fosse successo davvero-
Entrambi apriamo le porte dell'uscita e davanti a noi ci sono parecchie persone. Alcune di loro stanno scattando delle fotografie. Le stanno scattando ad uno scuolabus senza porta e pieno di sangue. Allo scuolabus del mio sogno.

Lost in Beacon Hills || tw ff Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora