Capitolo 3

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Ci fissiamo per molto tempo, fino a quando lui distoglie lo sguardo.
-Che ci fate qui? Questa è proprietà privata- la sua sarebbe una voce stupenda se solo non avesse quel tono minaccioso. Non mi degna più di nessuna attenzione, come se cercasse di evitarmi.
-Scusa, non lo sapevamo- dice in fretta mio fratello.
-Stavamo solo cercando una cosa ma, non fa niente- Scott sembra rassegnato. Invece il ragazzo gli lancia subito qualcosa. L'inalatore di Scott. In un attimo scompare. 
Ho così tante domande in testa che non riesco nemmeno a parlare. 
-Ragazzi, quello è Derek Hale. Vi ricordate vero? Ha solo qualche anno in più di noi- ci informa mio fratello. Ricordo vagamente il suo nome. 
-E allora?- chiede Scott.
-La sua famiglia morì in un incendio una decina di anni fa- continua Stiles.
-Perché è tornato?- cerco di non sembrare troppo interessata, ma Stiles mi studia e poi si limita a dire un "andiamo".
Tutti e tre saliamo nella jeep, io nei sedili posteriori.
-Lasciami da Lydia ti prego- chiedo decisa. Sarei potuta andare da Danny, molto probabilmente però era già al suo gay club. Lydia era l'unica persona a cui potevo rivolgermi ora.
-A proposito, come l'hai conosciuta?- mio fratello a momenti perde il controllo del volante. Scott e io lo fulminiamo con lo sguardo.
-Credo l'abbia incontrata per i corridoi della scuola- dice Scott. Lo guardo con un misto di confusione e curiosità. "Come faceva a saperlo?" 
-E tu come fai a saperlo?- a volte penso che mio fratello mi legga nel pensiero e questo mi preoccupa.
-Ho intuito- risponde il moro. Continuo a fissarlo e sento il suo battito cardiaco aumentare. Sta mentendo. "Perché mi mentirebbe?"
-Bene allora chiedile- inizia Stiles.
-Non le chiederò se le piaci idiota- lo zittisco subito. 
Scott scende alla clinica dove lavora e dopo qualche minuto arriviamo alla casa di Lydia, ovviamente quello psicopatico di mio fratello sapeva già dove abita.
-A dopo- chiudo la porta della jeep e suona al campanello. Stiles rimane fermo e io gli dico di andarsene subito. Sospira e se ne va. Dopo qualche secondo la porta si apre e Lydia mi sorride. 
-Cosa ti porta qui?- sorride sì, ma sembra nascondere qualcosa. 
-Scusami, non ti ho avvisata. Posso entrare?- 
-Certamente- chiude la porta e saliamo le scale verso la sua camera. Decisamente una camera da Lydia Martin.
-Allora?- insiste. Cerco di pensare ad una domanda sensata senza sembrare pazza. "Impossibile"
-Sono venuta qui per chiederti un consiglio- dico incerta. Lei si stende sul letto e io mi siedo sulla sedia accanto alla scrivania. 
-Ragazzo?- non so cosa risponderle, non so nemmeno perché sia qui a parlarne con lei. Vedendo la mia esitazione sorride.-Ragazzi?- 
-Oh no, ragazzo- mi affretto a dirle. Lei mi incita a continuare e così cerco di dirle la verità omettendo i fatti più strani.-Ok allora, c'è questo ragazzo che ho incontrato da poco e lui mi ha- esito ancora una volta.
-Ti ha?- chiede lei.
-Mi ha graffiata ecco- sono in imbarazzo totale. Suona in un modo assurdo.
-Oh tesoro, sei già a quella fase?- mi dice ridendo. "Quale fase?"
-Veramente, non so se esserne spaventata o…- inizio di nuovo.
- Mi faresti vedere?-  Io tolgo la benda e quel che si vede mi spiazza. Ci sono due taglietti a malapena visibili. 
-Non ci sono più- "come?" -senti, lascia stare. Che mi dici della festa di cui mi parlavi?- cambio discorso. Lei sembra dimenticarsi della nostra conversazione precedente e si avvicina alla sua cabina armadio.
Io intanto mi volto verso la sua scrivania e guardo gli schemi sopra. 
-Questo è il vestito che indosserò e t...- mi mostra un vestito attillato nero.
-Lydia, che diavolo sono tutti questi libri?- lei frequenta il secondo anno di liceo, eppure quei libri trattano argomenti che sono sicura non si studino nel suo anno. Lei appoggia il vestito sul letto e si avvicina alla scrivania chiudendo i libri.
-Niente che ti interessi- mi rivolge un sorriso ironico.
-Tu...sei fottutamente intelligente- dico ad alta voce, scandendo parola per parola. -Sei intelligente e non lo vuoi far vedere- lo dico in tono accusatorio mentre sorriso.
-Ok mi hai beccata, e allora?- è a disagio e lo noto perché non mi guarda negli occhi. Jackson lo sapeva? 
-Almeno saprò da chi prendere ripetizioni d'ora in poi- scherzo. Lei mi guarda e non sono sicura di cosa significhi l'espressione che ha in volto. Poi decide di parlarmi.
-Tu cosa indosserai?- ed è tornata la solita Lydia Martin.
-Non ci ho pensato, mi aiuteresti?- 
                                          
                                             ***
Il giorno della festa giunge in fretta e io e Lydia ci siamo organizzate per andare insieme. Mi vesto da lei perché se mio padre vedesse il mio vestito corto, mi ucciderebbe. Jackson viene a prenderci con la sua Porsche e mi siedo nei sedili posteriori. 
Appena arriviamo Lydia e Jackson si appartano in un angolo e rimango sola. Mi guardo attorno e noto una ragazza con i capelli biondo cenere seduta accanto alla piscina. Sta leggendo. "Chi diavolo legge ad una festa?". Mi avvicino a lei.
-The 100 homecoming eh?- chiedo a mio agio. Avevo letto quel libro l'anno prima. Lei solleva lo sguardo e noto che ha due occhi di un azzurro intenso, nonostante le luci artificiali delle lampade.
-È la quarta volta che lo rileggo- mi dice ridendo.
-Deve piacerti davvero tanto allora- rido anche io. -frequenti la Beacon High?- chiedo subito dopo. Non sapevo come fare amicizia, ma da qualche parte dovevo pur iniziare.
-Sì, primo anno- chiude il libro e mi studia da capo fino a piedi. Mi rendo conto che il mio vestito è proprio attillato e che non avrei dovuto assecondare Lydia. 
-Anche io, sono Lexy comunque- mi presento allungando la mano. -Di solito non mi vesto così, ho preso in prestito il vestito di una mia amica- aggiungo subito dopo.
-Io sono Al e credo che il vestito ti stia benissimo- mi rivolge un sorriso. In quel momento vedo entrare mio fratello e Scott.
-Ti lascio alla tua lettura allora, ci vediamo a scuola?- le propongo. Lei annuisce e riapre il suo libro. Vedo Stiles avvicinarsi e spalancare gli occhi per il vestito.
-Oh mio dio, papà ti ucciderà- lo dice con tono divertito, come se non vedesse l'ora di assistere alla ramanzina di nostro padre. In risposta gli tiro uno schiaffo sul braccio.
-Non ascoltarlo, sei bellissima- la voce appartiene a Scott e sento qualcosa muoversi nella mia pancia. Maledette farfalle. Imbarazzata, cerco Lydia con lo sguardo, mi sta facendo segno con la testa di ballare con qualcuno. 
-Senti, ti va di ballare?- mi chiede Scott, schiarendosi la voce. Io annuisco e andiamo in mezzo alla folla. Parte "Ghosts N stuff". Lui mi mette le braccia intorno alla vita e io circondo il suo collo con le mie. Mentre balliamo vedo Jackson addosso a Lydia e lei mi fa un cenno di approvazione. Ha capito che Scott mi piace. 
Cerco di ballare a ritmo e guardo il moro negli occhi. È concentrato su qualcosa alle mie spalle. Lui capisce di essere stato beccato e distoglie lo sguardo, puntandolo su di me. Mi giro di scatto verso il punto in cui guardava e c'è mio fratello con una faccia "minacciosa". In realtà assomiglia alla faccia di un cavallo mentre mangia. Lo ignoro e torno a guardare Scott.
-Come va con la tua ferita di lupo mannaro?"- lo dico tra il divertito e il curioso. Era strano che sia io che lui ci fossimo feriti la stessa notte. 
-È completamente guarita, è strano no?!- poi cambia argomento.
-Sì…- ma ormai sono altrove. Sollevo lo sguardo un'altra volta e nel posto dove prima c'era Lydia, ora c'è il ragazzo del bosco. È vestito con gli stessi abiti di giorni prima, ma non sembra guardare me. "Non guardarlo, non degnarlo di uno sguardo". Cerco di concentrarmi sul profumo di Scott, sa di pulito e di limone. Ad un certo punto lui si irrigidisce. "Che cos'ho fatto di sbagliato?"
-Stai bene?- chiedo preoccupata. Non si regge completamente in piedi e mi chiedo se ha bevuto prima di arrivare alla festa. "Idiota, l'avresti capito se fosse stato così"
-Torno subito- mi dice ansimando. Io lo seguo, ma è più veloce e lo vedo partire con la sua macchina. 
-Alexandra- riconosco la sua voce nonostante sia la seconda volta che la sento. Prendo un profondo respiro e mi giro.
-Come fai a sapere il mio nome?- chiedo con tono sicuro.
-Non ha importanza- 
-Sono sicura che abbia importanza se non vuoi essere accusato di stalking- dico con un sorriso ironico.
-Non hai alcuna prova contro di me- dice sorridendo. 
-Bene e cosa vuoi?- 
-Non volevo farti del male-
-Ma lo hai fatto- 
-Ti fa ancora male?- chiede sincero. 
-Sì idiota- mento. L'unica prova che avevo contro di lui era scomparsa. Cerco di nascondere la gamba sinistra che ora è completamente guarita.
-Stai mentendo- dice lui sicuro.
-Non è vero- 
-Sì che lo è- 
-Senti, se sai già la risposta perché fai domande?- mi sto stancando dell'interrogatorio. Mi avvio verso Stiles, ma Derek mi prende per un braccio. Rabbrividisco.
-La ferita...è guarita?- è a disagio. Sembra quasi preoccupato.
-Sì- non so perché ho detto la verità, ma ho come l'impressione che l'avrebbe scoperta comunque. Ritiro la mano e me la massaggio con l'altra. 
-Non dirlo a nessuno, hai capito?- ora ha un tono minaccioso. Mi guarda un'ultima volta e poi scompare. Appena rientro nel giardino Lydia mi raggiunge.
-Pensavo ti saresti accontentata con Scott, ma poi ti ho visto con il moro e devo dire...niente male Stilinski- 
-Non è...- inizio, ma vengo interrotta da Jackson. 
-Andiamo?- per la prima volta sono contenta di seguire Jackson.
      
                                          ***
*stiles pov*
Vedo Scott andarsene velocemente, così lo seguo. Prendo la jeep e arrivo a casa sua. Quando sono davanti alla porta, Scott me la chiude in faccia. "Non è carino da parte tua amico"
-Scott, sono io. Fammi entrare, posso aiutarti-
-No, ho lasciato Lexy da sola, dobbiamo andare a prenderla-
-Sta bene, non ti preoccupare- dico cercando di tranquillizzarlo. Scott continua a tenere la porta chiusa.
-È Derek, è lui il lupo mannaro che mi ha morso. Lui ha ucciso quella ragazza nel bosco- sputa tutto d'un fiato. Io mi allontano dalla porta, le mani mi tremano. 
-Scott, mia sorella era con Derek qualche minuto fa- apro la porta, ma il mio amico non c'è più. 
Disperato chiamo mia sorella, digito il suo numero parecchie volte prima di scriverlo giusto. Le mie mani non riescono a stare ferme. Non risponde. La chiamo un'altra volta. Segreteria telefonica. Corro verso la jeep, per tornare a casa, sperando di trovarla lì. Parcheggio nel vialetto ed apro la porta con le chiavi. La luce in cucina è accesa. Mi avvicino e vedo mia sorella con in mano una tazza.
-Oh mio dio, stai bene?- la raggiungo di corsa e la abbraccio. I suoi capelli sono morbidi e profumano di vaniglia. Lei ricambia, ma dopo si allontana.
-Perchè non dovrei stare bene? Sembri uno che sta per avere un infarto- mi dice con un leggero sorriso.
-Non mi rispondevi al telefono- dico urlando.
-Hai mai sentito parlare di telefono scarico?- è ironica. Poi d'un tratto diventa seria. -Dov'è Scott? Se n'è andato così dal nulla-
-Sono stato da lui e mi ha detto una cosa assurda- inizio.
-Cioè?-
-Dice che è stato Derek a morderlo e che è lui ad aver ucciso la ragazza nel bosco- le riferisco. Lei si blocca e non dice niente. Ha lo sguardo perso nel vuoto. -HEY, terra chiama Lexy- dico muovendo le braccia davanti a lei. Mi ignora. -A proposito, perché eri con lui alla festa?- "perché Derek dovrebbe parlare con mia sorella?"
-Nel bosco ho perso il braccialetto di mamma e lui me lo ha riportato- sentir nominare la mamma mi spiazza. Lei non ne parla mai. -Credi...credi che quello che Scott ha detto, sia vero?- mi chiede a bassa voce.
-Non lo so Lexy, non lo so- la verità è che Scott sembrava sincero. E io credo al mio amico. Derek è l'assassino.

*nota dell'autore*
Eccolo, per la gioia di al univxcorn

Lost in Beacon Hills || tw ff Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora