Lexy's pov
-Chi è?- chiedo con improvvisa rabbia. Sto tremando e ho ancora davanti l'immagine dell'uomo ucciso nel bosco. Derek mi osserva attentamente, prima di rispondermi.
-Si chiama Gerard, è un Argent- dice infine.
-Chi poteva essere se non un Argent- commento sarcastica. Alzo la testa furtivamente appena sento dei passi. Qualcuno si sta avvicinando. La porta del loft si apre e Isaac entra correndo.
-Derek!- urla.
-Che succede?- chiedo preoccupata.
-Mio padre...credo che sia morto-. Mi sorprende il tono con cui lo dice. Non è dispiaciuto o triste, più spaventato.
-Cosa?- chiedo incredula. Derek avanza alla mia sinistra e guarda Isaac severo.
-Che cos'hai fatto?-.
-Pensi che sia stato lui?- domando al mio alfa. Penso al tono neutro di Isaac e sento un vuoto nello stomaco. È possibile che Isaac abbia ucciso il padre?.
-Veramente non sono stato io- risponde Isaac. Questa volta il suo tono ha emozione, ma un'emozione negativa. Annuso paura e sollievo. Mi avvicino al beta, e lo invito a sedersi sulla panchina dietro di lui.
-Che è successo?-. Cerco di capirci qualcosa tra l'arrivo di Gerard e quello che Isaac sta dicendo.
-Stavamo cenando e...- si blocca.
-Hey, puoi dirmi qualsiasi cosa lo sai- lo rassicuro. Lui mi guarda negli occhi e annuisce.
-Stavamo parlando dei miei voti e mio padre si è arrabbiato per uno di questi. Si è alzato e mi ha lanciato un bicchiere-.
-Ti ha lanciato un bicchiere adosso?- chiedo disgustata.
-Sì, ma non ti preoccupare. Non è niente in confronto a quello che mi fa di solito. Faceva-.
-Sei sicuro che sia morto?-. Ora capisco perché ho sentito l'odore del sollievo. Non mi immagino cosa abbia dovuto subire Isaac e comprendo il perché del suo occhio nero ora. "Bastardo".
-Ho preso la bici e me ne sono andato. Lui mi ha seguito con la macchina, ma sono finito in un vicolo cieco e davanti a me c'era questo...questo mostro che mi guardava-. Isaac è terrorizzato, così gli prendo la mano per infondergli coraggio. -Ho lasciato la bici e sono corso a piedi. Mio padre non mi ha visto, quindi ha trovato la bici e quel mostro lo ha rincorso-.
-Mio dio- esclamo infine. -Ascolta, tu stai bene e sei al sicuro qui. Ci penserà la polizia a risolvere tutto-.
-Ne sei davvero sicura? Quello che ho visto andava oltre le competenze della polizia- mi dice serio.
-Allora ce ne occuperemo noi, fino ad allora puoi restare nel loft di Derek- gli propongo.
-Grazie-.
-Figurati-. Sorrido, lasciando la presa sulla sua mano.
-No, sul serio. Grazie per non guardarmi come se fossi un bambino in difficoltà-.
-Non lo sei e mi dispiace per quello che hai dovuto sopportare. Non te lo meriti- dico lui.
-Penso di averci fatto l'abitudine dopo un po', sai?- sorride amaramente. -Pugni, oggetti che volano, l'essere chiuso in un frigo-.
-Cosa?- urlo al sentire la sua frase. -Figlio di...-
-Lo so, ma non posso fare a meno di pensare: sono crudele se ora mi sento sollevato?-.***
-Non ti ricordi niente?- domando a Lydia. Insieme ci avviamo verso l'entrata. Noto la sua ansia, anche se cerca di mascherarla.
-La chiamano fuga psicogena, in pratica è come dire "non abbiamo idea del perché correvi nuda nel bosco"- mi spiega. La verità è che sono contenta di sentire il suo tono sarcastico di nuovo, significa che Lydia sta bene. Io e Derek abbiamo pareri contrastanti: io credo che Lydia sia immune, mentre lui teme che sia come me. Se fosse così, Lydia non avrebbe un alfa e potrebbe diventare un bersaglio per Gerard, come Scott. -Sai cosa? Non m'importa, ho perso 4 chili-.
-L'hai presa bene vedo, sei sicura di voler entrare?- domando alla mia amica. Per risposta entra in scuola e tutti i ragazzi nei corridoi si girano verso la nostra direzione. Lei ammutolisce.
-Quei 4 kili in meno ti donano, lo avranno notato anche loro- sussurro incoraggiandola.
Mi dirigo verso il campo di Lacrosse e quando arrivo, il coach mi sorride. Vedo Stiles che mi fa un cenno e poi si siede accanto a Scott. Quest'ultimo si alza e si mette davanti alla porta. Qualcosa non va bene.
-Mi scusi coach, ma Mccall non è un attaccante?- chiedo confusa.
-Oggi mi ha chiesto di stare in porta- mi risponde subito. Io rimango ferma. "Scott odia stare in porta".
Al fischiare del campanello, i giocatori partono all'attaco, ma Scott li precede tutti, saltando adosso ad ogni singolo ragazzo. Persino quando il coach lo riprende non sembra curarsene. Deve avere un piano e i suoi piani fanno schifo.
Il coach perde la pazienza e si incammina verso mio fratello, lo prende per il casco e indica Scott.
-Stilinski, che cavolo ha il vostro amico?- ci domanda perplesso.
-Ha due insufficienze gravi, non sa socializzare- elenca mio fratello.
-E se guarda attentamente ha la mascella storta- aggiungo io. Il coach lascia la presa su Stiles e fissa il nostro amico, quasi come se cercare di confermare il fatto che ho appena detto.
-Interessante- mormora, tornando al posto. Fisso il coach perplessa, prima di vedere Al saltellare per gli spalti. Mi fa segno di raggiungerla e così faccio. Nel frattempo, Danny parte alla carica, ma Scott lo butta a terra, come con i precedenti giocatori.
-Che cosa stanno facendo?- chiede Al, con un sorriso sulle labbra.
-Vorrei saperlo anche io- dico esasperata. -Che ti serve?-. Sto spostando lo sguardo da Al a Scott, cercando di capire le sue intenzioni.
-Non crederai mai a questa- dice entusiasta. Mi tira un pugno, dato che la mia attenzione è su Isaac, che sta fissando Scott. "Che?".
-Cosa?-. Al sembra delusa del mio disinteresse, ma al tempo stesso continua a saltellare eccitata.
-Brooke ha chiesto l'annullamento dell'ordine restrittivo- sputa entusiasta. Perdo di vista Isaac e Scott.
-COSA?-. Alcuni dei giocatori si girano verso di me, che ho urlato come se non ci fosse un domani. Il coach mi fissa con il suo fischietto in bocca.
-Stilinski! Non ti pago per distrarti- mi sgrida.
-Veramente lei non mi paga, coach- rispondo, facendo ridere Al.
-Che significa che vuole l'annullamento? Stavo così bene senza la sua presenza- mi lamento del torto più grande che mi potessero fare. Uno schianto mi fa trasalire. Al non è più concentrata su di me, ma su ciò che sta alle mie spalle. Mi giro con un certo timore, e la mia paura si rivela vera. Gli occhi di Isaac diventano gialli, come quelli di Scott. Corro verso entrambi.
-Gli occhi, smettetela- ordino ai miei due amici. Come se mi vedessero per la prima volta, fanno tornare gli occhi al colore naturale, ma Scott continua a fissare Isaac interdetto.
-Dobbiamo parlare con Isaac Lahey- annuncia papà, arrivato sul campo insieme a due colleghi fidati. Io e il beta ci guardiamo con sguardo d'intesa. Entrambi sappiamo perché papà si trova qui. Per via del padre di Isaac. Papà mi dice di starmene fuori, perciò non posso stare accanto ad Isaac.
-Hey, ce la farai- gli stringo la mano un'ultima volta, prima che il mio compagno di branco vada con papà, dalla polizia. Conosco lo sguardo di mio padre, Isaac è uno dei primi nella lista degli sospettati.
-Stiles, quant'erano le ore in cui tengono i sospettati in cella?- chiedo furtiva.
-24 ore-. Questa risposta mi destabilizza, Isaac è alle prime armi e non sa ancora controllarsi per bene, figuriamoci in una cella. Isaac che è stato rinchiuso per tutta la sua vita...
-È opera di Derek, non è così?-. Il tono di Scott è tagliente.
-È il suo beta sì- rispondo con voce ferma.
-Ha intenzione di mordere tutta Beacon Hills?- mi domanda ancora. Il suo tono accusatorio non mi piace.
-Credi che glielo permetterei?- domando delusa.
-Tu più di tutti dovresti sapere com'è. Isaac non sa com'è essere come noi- dice freddo. Mi sta chiaramente accusando.
-Invece sì che lo sa, mi sono occupata di dirgli tutti i lati negativi, non avrei mai permesso che Derek trasformasse qualcuno e complicasse la sua vita- mi difendo da tutte le sue accuse, anche se sono indirizzate a Derek, più che a me. -Possiamo concentrarci sulla cosa più importante?-.
-Che sarebbe?- domanda Scott. La faccia di Stiles sembra illuminarsi e capisco che mio fratello ha ricomposto tutti i tasselli del puzzle.
-Stasera c'è la luna piena e sarà rinchiuso in una cella-. Annuisco, confermando quello che Stiles ha appena detto.
-Aspettate, Isaac è minorenne. A meno che non ci siano prove o testimoni, non lo possono rinchiudere- spiego loro la mia teoria e Stiles sembra d'accordo.
-In questo caso ci deve essere per forza un testimone- dice lui.
-Allora andiamo nell'ufficio del preside- si intromette Scott.
-Come?-. L'ufficio del preside non è di certo il mio posto preferito.
-Nello stesso modo in cui ci finiamo sempre: in punizione- dice burbero Stiles. Sorrido sarcastica.
-Nuovo piano: voi vi fate punire, io trovo un altro modo-. Ho chiuso con le punizioni dopo l'ultima volta. Dopo l'ora di arte, avendo trovato una scusa per andare dal preside mi incammino verso la mia meta. Fuori dall'ufficio ci sono Scott e Stiles, con un sorriso complice.
-Che avete combinato?- scherzo insieme a loro. Sono curiosa di come si siano sbizzarriti questa volta. Quando Stiles mi racconta del suo piano, mi metto a ridere fino a quando noto la serietà di Scott. Sta ascoltando quello che succede nell'ufficio del preside e lo imito. Papà sta parlando con Jackson, che gli sta svelando le violenze del padre di Isaac sul figlio. Mio papà sembra sorpreso del fatto che Jackson non lo abbia mai svelato prima d'ora e inutile dire che lo sia anche io. Sento i suoi passi avvicinarsi alla porta e quando esce dalla stanza, Stiles si copre furtivamente con un libro. Alzo gli occhi al cielo.
-Hey tesoro- mi saluta, e poi fa lo stesso con Scott, ignorando completamente mio fratello.
-Papà, Brooke vuole annullare l'ordine restrittivo, è possibile?- chiedo. Si ferma sul posto.
-È possibile, sì. Questa è una notizia fantastica tesoro- dice con un sorriso.
-No che non è fantastica!- dico esasperata. Lui mi guarda confusa e decido di ringraziarlo. Mi bacia la guancia e se ne va, senza calcolare Stiles.
-Credo non mi abbia visto- annuncia lui. Lo guardo con le sopracciglia sollevate e gli occhi spalancati.
-Si, come no-. Mi concentro sul motivo per cui siamo qui.
-Jackson è il testimone- dice Scott guardandomi. Prima che io riesca a dire una sola parola, un uomo anziano si avvicina a me.
-Entrate pure-. Guarda i miei due amici con un sorriso malizioso e lo riconosco subito. Lui è l'uomo che ha ucciso il lupo mannaro nella foresta. Lui è Gerard Argent. Un brivido mi percorre la schiena e cerco di avvisare Stiles con gli occhi, invano. Mi avvicino alla panchina, per sedermi, ma Gerard mi fa cenno di entrare insieme a loro. "Com'è diventato preside?".
-Scott Mccall, dal punto di vista accademico non è tra i migliori, ma si distingue come atleta. Signor Stilinski, lei ha bellissimi voti, peccato non faccia attività extra scolastiche. Dovrebbe provare il lacrosse-. Gerard è seduto con in mano dei fogli. Mio fratello si smuove dal suo posto.
-Veramente io sono nella squadra di lacrosse- ribatte Stiles. Io rido per il fatto che non venga nemmeno considerato, però me ne pento subito. Gerard, ormai in veste di preside, mi osserva attentamente. Mi sento una sua preda.
-Alexandra Stilinski, ottimi voti, co-capitano della squadra di nuoto, tuttavia leggo che ha avuto un episodio non da poco con un'altra studentessa- aggiunge, lasciandomi spiazzata. Il fatto che sappia così tante cose di me, mi provoca un'ansia indescrivibile. Quando decido di rispondergli, lui si volta verso Scott. Io e Stiles non gli catturiamo più l'attenzione.
-Tu sei il Mccall che usciva con mia nipote?- chiede a Scott. Lui guarda me, mentre io abbasso lo sguardo.
-Sì, stavamo insieme, ma ora non usciamo più- dice balbettando. Capisco subito perché sta mentendo a Gerard. Un lupo mannaro che sta con una cacciatrice non è una buona cosa. Per un po', sentire la frase di Scott mi fa stare bene, ma poi ricordo che è solo una menzogna e che lui sta ancora insieme alla mia amica.
-Peccato, mi sembra un ragazzo in gamba, ora ascoltatemi. Sono il preside, ma non voglio che mi vediate come vostro nemico- dice infine, guardando sia me che Stiles. "Peccato che tu sia mio nemico".
-Ma no, si figuri- dico ironica, ricevendo uno sguardo di rimprovero dai due ragazzi.
-Sfortunatamente qualcuno deve prendersi la colpa e restare in punizione dopo le lezioni-. Scott guarda Stiles, che sta guardando me.
-Oh no, io non ho fatto nulla questa volta. Lasciatemi fuori, idioti- avviso loro. Io e Scott guardiamo Stiles, che sta sbuffando. Dopo un minuto di silenzio, agita le mani.
-D'accordo- urla arrabbiato.
Esco nel corridoio e vedo Lydia a pochi metri di distanza. Accanto a lei c'è Jackson, che non la guarda minimamente.
-Se tu non mi avessi trovata e salvata non sarei qui, perciò volevo ringraziarti- dice Lydia. "Se solo sapessi che non ti ha salvata lui".
-Lydia, noi non ci rimetteremo insieme e anche se per una volta non ti ho lasciata morire dissanguata, non aspettarti che venga da te quando ti serve aiuto- sputa Jackson senza il minimo tatto.
-Non ho mai detto...-. La voce di Lydia sta tremando.
-Non sono responsabile di te, ma ti consiglio di stare in casa stanotte- continua Jackson, interrompendola.
-Che succede stanotte?- chiede confusa la rossa ed è il momento in cui decido di agire. Vado spedita verso Jackson e lo tiro per il colletto della sua costosissima polo, trascinandolo in un angolo. Tutto questo sotto lo sguardo sorpreso di Lydia.
-Ascoltami bene, quella ragazza ti ama e tu la stai trattando come se fosse spazzatura. Ti consiglio di starle alla larga o almeno di provare ad essere gentile con lei, perché non se lo merita- dico minacciosa. Lui sorride strafottente e si avvicina al mio orecchio.
-Altrimenti?- chiede in tono di sfida. Mi faccio brillare gli occhi.
-Beh, sappi che ti ho visto più volte guardare Greenberg, so il tuo segreto. Dovresti solo avere il coraggio di ammetterlo a te stesso- svelo. Inizialmente non capivo chi stesse catturando le sue attenzioni in mensa, ma dopo un paio di volte, ho trovato il soggetto.
Jackson impallidisce e di malavoglia accetta il mio "consiglio".
-Che cosa gli hai detto?-. Lydia mi raggiunge e fissa il punto in cui prima c'era il suo ex ragazzo.
-Oh niente di che, gli ho solo dato una dritta su come fare il gentiluomo- dico sorridendo.
-Non dovevi, lo sai- mi guarda con i suoi occhi verdi lucidi. La abbraccio.
-Lo hai detto tu. Noi non saremo vittime di una società maschilista, ricordi?- chiedo, dandogli dei colpetti sul braccio. -Ora scusami, ma devo andare da Isaac-.
-Devi dirmi qualcosa?-. Lydia mi guarda con occhi socchiusi e non riesco a capire dove voglia parare.
-Cosa dovrei dirti?-.
-Ah non lo so, forse spiegarmi come mai sei sempre appiccicata a lui negli ultimi giorni- mi dice con finto stupore.
-Credimi, non è come pensi- le spiego mentre apriamo la porta d'uscita. Scott ci raggiunge con sguardo interrogativo.
-Puoi dirmelo se stai con lui, non ti giudico- insiste Lydia. Io le faccio cenno di smettere ora che Scott è accanto a me. Lei sembra capire e mi saluta con un bacio sulla guancia.
-Allora...-. La frase di Scott viene subito interrota da una macchina che sta sfrecciando accanto a noi.
-Salite- ordina Derek dall'interno dell'auto. Con una certa dimestichezza mi avvicino all'auto, apro lo sportello e mi siedo nei sedili posteriori, come ho sempre fatto nelle ultime settimane. Ora io ed il mio alfa aspettiamo una mossa da parte di Scott, che riluttante, entra in macchina.
-Non è meglio chiamare un avvocato?- chiede Scott.
-Non se perquisiscono casa sua- risponde Derek, catturando la mia attenzione.
-Che vuoi dire?-. Scott ha una faccia confusa.
-Ricordi quello che ha detto Jackson prima? Quello che c'è in casa...è peggio di quello che pensi- dico con tristezza e odio.
Derek parcheggia davanti ad una grande casa a due piani. Apre la porta con forza e Scott accende la sua torcia.
-Se non è stato Isaac, chi è stato allora?- domanda il beta.
-Non lo sappiamo- dico scoraggiata. Scott mi ignora e si rivolge a Derek.
-Come fai a sapere che non sta mentendo?-. Derek apre bocca, ma lo fermo subito.
-Se ti fidi di me, allora credimi. Non è stato lui-. Il mio tono di voce è fermo, sicuro. Derek apre una porta. Quella porta. Storco il naso, cercando di concentrarmi su un odore alla volta. Paura, rabbia e dolore giungono alle mie narici.
-Che cosa stiamo cercando?- domanda Scott.
-Segui i tuoi sensi- suggerisce Derek. Scott si concentra e osserva tutta la stanza.
-Che è successo qui?-. Io e Derek ci fissiamo e capisco che è a conoscenza della storia di Isaac. Realizzo che è il motivo per cui ha scelto di trasformarlo.
-Cose che nessuno dovrebbe subire. Cose che lasciano un segno- rispondo con rabbia. Scott si accovaccia davanti ad un grande frigo. Sento il cuore battermi in gola. È quello il posto in cui il padre di Isaac lo rinchiudeva. Qualcosa di caldo si appoggia alla mia mano, me la stringe con sicurezza. La mano di Derek.
-Aprilo- ordina a Scott. Il metallo scricchiola quando il beta apre il frigorifero, rivelando dei graffi sull'intera superficie.
-È per questo che ti ha detto di sì- intuisce Scott. Si sta riferendo al morso.
-Tutti vogliono il potere- risponde Derek con un tono che non apprezzo.
-Non tutti sono come te- ribatto acida.
-Non puoi continuare a trasformare le persone in lupi mannari- dice Scott.
-Sono loro a volerlo- si affretta a dire il mio alfa. -E Lexy ha insistito a informarlo degli Argent-.
-Era la cosa giusta da fare. In ogni caso, Isaac ha voluto lo stesso il morso- spiego a Scott.
-Allora è un ingenuo- mi sta quasi urlando adosso.
-E tu sei l'ingenuo che sta con la figlia di una famiglia di cacciatori- sputo senza pensarci. Derek non dice nulla e nemmeno Scott proferisce parola. Mi calmo. -Scott, tu non hai visto come trattano gli omega. Ne hanno ucciso uno davanti ai miei occhi-.
-Io non farò mai parte del suo branco, Lexy-. La sua frase mi ferisce più di quanto immaginassi, nonostante lo sapessi già. Sentirlo dire da lui fa più male.
-Scott, se rimani solo, ti uccideranno- gli ricordo. Da quando ho visto con quanta facilità hanno ucciso l'omega, ho il terrore che Scott sia in pericolo, soprattutto ora che sta con Allison.
-Non farò parte del tuo branco- ripete Scott. -Ma voglio Isaac fuori, è anche una mia responsabilità-.
-Cosa? Perché?- domando spiazzata.
-Perchè è uno di noi?- chiede Derek. Si è gia avviato verso l'uscita, ma ora Scott ha catturato la sua attenzione.
-Perchè è innocente- dice con fermezza. Isaac è esattamente quello, sotto tutti i punti di vista.***
-Quindi il piano di Scott è di restare a casa di Isaac e chiudersi in quel dannato frigo?- chiedo a Stiles. Per la prima volta guida come una persona normale.
-Sì-.
-E c'è solo Allison ad aiutarlo?-.
-Sì-.
-Questo è un pessimo piano-.
-Lo so-.
Guardo fuori dal finestrino, dove la luna piena si fa largo tra le nuvole. È così bella e affascinante. Sento il mio sangue scorrere più velocemente e il mio corpo reagire alla luna piena. Mantenere il controllo non è più così difficile ormai. Penso ad Isaac, solo, chiuso in una cella a combattere con solitudine, claustrofobia e il cambiamento per la luna piena. Mi mordo il labbro ansiosa.
-Starà bene, vedrai- mi rassicura Stiles. Parcheggia accanto alla camaro nera di Derek ed entrambi usciamo.
-Lei è Maria, lavora alla centrale da quando ne ho memoria, dobbiamo distrarla- dico ad entrambi i ragazzi, indicando l'agente nella centrale. Derek si fa avanti.
-La distraggo io- dice serio. Stiles lo prende per un braccio e sia io che Derek lo guardiamo sorpresi.
-Come vuoi distrarla? Con un bel pugno in faccia?- domanda Stiles, facendo una faccia da prendere a schiaffi.
-Parlandole, idiota- replica Derek.
-Hey! Solo io posso chiamarlo idiota- lo rimprovero.
-D'accordo e come vorresti distrarla?-. Stiles mi ignora e continua a fare domande a Derek. Lui non risponde, ma sono sicuro che non ci voglia molto per lui a distrarre una donna. -Silenzio tombale-.
-O potrei tirare un pugno a te- suggerisce l'alfa.
-Si, ti prego- lo supplico, mentre Stiles mi guarda di traverso. Derek entra nella centrale e noi lo seguiamo poco dopo, a passi leggeri o quasi.
-Non ce la farà mai- mi dice Stiles.
-Secondo me sì, scommettiamo?- lo sfido, scommettendo 10 dollari. Lui accetta e ci nascondiamo dietro ad una porta, osservando le mosse di Derek. Appena Derek cattura l'attenzione di Maria, io e Stiles ci intrufoliamo nella zona delle celle, che è siggillata da un codice. Mentre Stiles impreca e cerca di risolvere il problema io sto sull'attenti. Sento dei passi incerti avvicinarsi e annuso l'odore di sangue. Mi dirigo verso la direzione del suono e mi ritrovo faccia a faccia con un uomo. Ha una siringa tra le labbra e quando mi vede, mi prende per il colletto della camicia. Mi tappa la bocca e mi trascina per il corridoio.
-Derek!- cerco di chiamarlo, ma la mano sulla mia bocca smorza il mio urlo. "Sei un lupo mannaro, Lexy". Prendo un profondo respiro e tiro un calcio dietro di me, andando a colpire l'uomo in mezzo alle gambe. Bingo.
-Prova a toccarmi ancora e te ne tiro un altro- lo minaccio. Si alza lentamente, cercando tra le celle. Lo seguo con lo sguardo e vedo una cella vuota. "Oh no". Stiles entra dalla porta e sgrana gli occhi quando mi vede con l'uomo. Sta per avvicinarsi a me, ma qualcuno si mette in mezzo, attaccando l'uomo con la siringa. Isaac, in modalità lupo mannaro, gli fa cadere la siringa a qualche metro di distanza. Io sbatto l'uomo al muro e Derek si fa capolinea nella stanza, rompendo la siringa con il piede destro. Questa va in frantumi e il liquido che esce ha un colore verdastro, il suo odore è acido puro. Isaac sta per attaccare l'uomo che ho buttato a terra e cerco di fermarlo, invano. È in questo momento che Derek si fa brillare gli occhi e ruggisce. Sento i miei occhi brillare e Isaac si ritira in un angolo, sentendo per la prima volta il ruggito del suo alfa. Riprende la sua forma umana e goccie di sudore gli scendono copiosamente per il viso. È spaventato e ansima. Mi chiedo se lasciare che Derek lo mordesse, sia stata la cosa giusta da fare. Mi avvicino con calma ad Isaac. Gli prendo il braccio e lo scosto dalla sua faccia.
-Guardami- gli dico dolcemente. Lui sposta i suoi occhi blu su di me. C'è terrore dentro di essi. -Va tutto bene-.
Gli prendo la testa e lo abbraccio forte. -Va tutto bene-.
-Come hai fatto?-. Sento la domanda che Stiles rivolge a Derek, conosco già la risposta. Lui può, perché...
-Io sono l'alfa-.*note*
Mi ha fatto tenerezza scrivere di Isaac, anche perché avrei voluto ne parlassero di più in tw, spero vi piaccia <3
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Lost in Beacon Hills || tw ff
WerewolfCosa succede quando due ragazzi ti portano in un bosco alla ricerca di un cadavere? Niente di buono. Lexy ha 15 anni, una pagella scolastica impeccabile e un fratello che riesce sempre a finire nei guai. Ma se questa volta fosse lei a finire nei g...