Capitolo 2

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Catherine si trovava al porto a braccetto col suo amico Peter.
"Dobbiamo aiutare John a trovare una nave"
Peter si guardò intorno "Non vedo mezzi abbastanza grandi per portare tutti noi" le rispose.
Catherine sbuffò e guardò tutte le navi presenti al porto.
Aveva ragione il suo amico. Nessuna nave era adatta a loro. Erano una ventina di persone più diversi animali tra cui un paio di elefanti e cinque leoni.
Come avrebbero fatto a trovare il mezzo di trasporto adatto?
Continuando a camminare videro una nave attraccare in quel preciso momento. Portava il nome Black Panther.
Era veramente enorme. Doveva portare merci di notevoli dimensioni.
Molti marinari erano presenti sulla nave e, appena avevano lanciato l'ancora, iniziarono a salire e scendere portando giù delle merci.
Gli occhi di Catherine si soffermarono a bordo. Un uomo, che doveva essere il capitano, parlava con un addetto probabilmente spiegandogli il lavoro da fare.
Il cuore le saltò un battito. Aveva davanti l'uomo più attraente che avesse mai visto. La sua pelle era scurita dai raggi del sole. I suoi muscoli si intravedevano attraverso la scollatura della camicia bianca. Aveva dei capelli scuri, tenuti in indietro in una piccola coda e una leggera barba che gli adornava le guance.
L'uomo, quasi sentendosi osservato, volse gli occhi verso la sua direzione. Erano di un verde acceso e intenso che contrastava con i suoi colori scuri, ma, allo stesso tempo, gli fornivano un notevole fascino. Appena la vide anche lui rimase immobile a fissarla.
Per qualche secondo si guardarono a vicenda, non riuscendo a staccarsi gli occhi di dosso. Poi una folata di vento rischiò di farle volare il cappellino e lei distolse lo sguardo.
Peter le prese il cappellino in tempo e glielo legó saldamente sotto il mento.
"Pensi anche tu quello che penso io?"
Catherine sospirò "Ne dubito" disse guardando nuovamente verso il capitano.
"Questa nave sarebbe perfetta per noi"
Catherine si voltò a guardare il suo amico "Credo proprio di sì"
"Dobbiamo parlare col capitano"
"Oooora?" chiese Catherine un po' nervosa.
"E quando? Dobbiamo trovare una soluzione il più presto possibile. C'è il rischio che ti trovino. Guarda! Penso che sia quello che sta scendendo in questo momento"
In effetti l'uomo che poco prima stava mangiando con gli occhi Catherine stava scendendo dalla passerella.
Peter la trascinó verso di lui.
"Signore... Mi scusi..." lo chiamò Peter.
L'uomo si voltò verso di loro. Catherine sentì nuovamente quegli occhi meravigliosi su di sé e non poté fare a meno di arrossire.
"Voi siete il capitano di questa nave, giusto?"
L'uomo fece un leggero sorriso.
"È corretto. Capitano Jack Blake per servirvi. Voi siete?" disse rivolgendo uno sguardo prima all'uno e poi all'altra, indugiando un po' di più su di lei.
"Io sono Peter e lei è Cat. Facciamo parte di... un gruppo numeroso. Abbiamo una proposta da farle..."
Jack mostró un ghigno "Non ho ancora neanche messo piede sulla terraferma e già ricevo una proposta?" scherzò continuando a guardare Catherine.
Lei abbassò lo sguardo turbata dal doppio senso della battuta.
"È importante signore. Ci farebbe un enorme favore se voleste ascoltarci" disse Catherine.
Jack la guardò con interesse.
"Venite con me alla taverna. Parleremo lì"
Fece segno di seguirlo. Si avviarono verso il paese e, poco dopo, raggiunsero una taverna vicino al porto, denominata Il Covo.
Conoscevano anche loro il posto, dato che alloggiavano proprio lì accanto.
Entrarono e si sedettero ad un tavolo vicino al bancone.
Immediatamente si avvicinò a loro una donna, vestita in modo alquanto succinto, e chiese le ordinazioni.
Jack ordinò un fiasco di vino con tre bicchieri.
Appena se ne andò la cameriera Jack si rivolse a loro.
"Allora... siete sposati voi due?"
'Però, alquanto diretto!' pensò Cat.
"Dio, no!" esclamò scandalizzata lei.
"Oh..... No milord... Assolutamente!" balbettò Peter guardando Catherine con imbarazzo "Siamo solo amici... amici da molti anni"
Jack rise "Questo esclude il tipo di proposta di cui mi ero fatto un'idea io..."
Peter divenne serio.
"Coraggio amico, sto scherzando! Di che proposta parlavate?"
Peter iniziò a spiegargli "Come vi dicevo prima facciamo parte di un gruppo..."
"Che tipo di gruppo?"
"Mmmm... È un gruppo circense che organizza spettacoli in varie città d'Inghilterra"
"Un circo?"
"Sì" annuì Cat, stufa delle sue interruzioni "Vedete abbiamo necessità di lasciare l'Inghilterra... per poter lavorare anche fuori" spiegò Peter.
"L'Inghilterra non vi basta più?" lo prese in giro Jack.
"Diciamo che abbiamo intenzione di allargare i nostri orizzonti e farci conoscere al di fuori del nostro paese" continuò Peter "Per cui ci servirebbe un mezzo abbastanza grande da poter trasportare tutti noi" concluse Catherine.
Jack annuì "Avete visto la Black Panther e avete pensato che fosse perfetta per voi..."
"In effetti... È così..." annuì Catherine.
"Peccato che io difficilmente trasporti persone oltre al mio equipaggio. Figuriamoci i componenti di un circo"
"... E qualche animale" disse timidamente Peter. Catherine si voltò e gli lanciò un'occhiataccia
"Che c'è? Penso che prima o poi se ne accorgerebbe..." le rispose Peter.
Jack gettò la testa indietro e rise di gusto.
"Siete proprio uno spasso! Fatemi capire bene: vorreste fare della mia nave l'arca di Noè?"
Catherine fece un lungo respiro e cercò di farlo ragionare.
"Milord, immagino che la nostra proposta vi sembrerà alquanto fuori dal comune, ma fareste una buona azione a favore di persone che chiedono di intraprendere una nuova vita in un altro luogo"
Jack la fissò nuovamente "Mia cara, non sono conosciuto per essere un filantropo"
"Beh... se questo non vi basta, tenete conto che, ovviamente, sarete pagato"
Jack rise nuovamente "Certo, e in che cosa? Palloncini e coriandoli?"
Catherine si seccò per quella battuta. Cosa pensava? Che invece di lavorare giocassero a fare il clown?
"Come vi permettete? Non sapete neanche di cosa ci occupiamo!"
"Di cosa si può occupare un circo?"
"Non è un circo come gli altri!" esclamò esasperata "Siamo degli artisti di talento che non si limitano alle classiche cose... Ognuno di noi ha la sua particolarità..."
"Ah davvero? Sarebbe interessante capire di cosa parliamo..." la sfidó Jack.
Catherine sbuffò di fronte alla sua testardaggine. Si guardò intorno e vide un pianoforte vicino al bancone.
"Nessun problema!"
Aveva deciso di sfidarla? Bene, peggio per lui!
Prese Peter per una mano e lo trascinó a forza verso lo strumento.
"Cat... Che cosa vuoi ...?"
"Dimostrare che siamo bravi!" gli spiegò.
Catherine si sedette alla panca e Peter si accomodò accanto a lei.
Iniziarono a intonare una melodia e cantare. Era uno dei brani in cui erano più bravi. Tutta la sala si era fermata a guardarli.
Jack era rimasto al tavolo e li fissava con il mento appoggiato alla mano.
Catherine lo guardava con sfida, dandogli prova delle sue doti e, dallo sguardo di Jack, capì che aveva recepito il messaggio.
Quando terminarono tutti i commensali li applaudirono con entusiasmo.
Peter e Catherine si inchinarono al pubblico e tornarono al tavolo di Jack.
Lui stava bevendo il suo bicchiere di vino con lentezza.
Peter non sopportó più quell'atteggiamento.
"E allora???" chiese un po' agitato.
Jack posò il bicchiere sul tavolo.
"Di bravi siete bravi..." alzò gli occhi su di loro "Ma la mia risposta è no!"
"Cosa? Ma... Perché?" chiese Peter.
Jack continuò a sorseggiare vino "Ve l'ho detto e ve lo ripeto: non faccio salire un circo sulla mia nave!"
Li stava prendendo in giro? Non dava loro neanche una motivazione decente?
Catherine si alzò e prese per il braccio il suo amico "Andiamo! Qui perdiamo solo tempo"
Jack rise "Fossi in te non farei aspettare la signora, amico!"
Catherine si voltò verso l'uomo con rabbia.
"Addio, milord!" e uscì dalla taverna.

Jack continuò a ridere pensando a come l'aveva guardato quella ragazzina. Era un vero peperino!
Aveva notato la sua bellezza fin da quando stava parlando con Frank sopra la nave.
Era quasi impossibile non vederla, con quei riflessi rossi nei capelli.
Per non parlare di come si era rivolto a lui e delle occhiate che gli aveva mandato. Quegli occhi dorati erano splendidi alla luce del sole.
Non aveva mai incontrato una donna così bella e, allo stesso tempo, testarda.
Sorseggiò un altro po' di vino mentre continuava a pensare a lei. Vedendola con quel babbeo aveva pensato che fossero sposati o, quanto meno, fidanzati. Avevano molta confidenza, si vedeva da lontano.
Sbuffò e riprese a bere un altro sorso di vino. Cosa gli prendeva?
Era da molto tempo in navigazione e da quando era salpato non aveva avuto più una donna. Sicuramente per questo era rimasto così colpito da lei. Non c'era altro motivo... O no?

Catherine camminava con rabbia per la strada con Peter alle calcagna.
"Cat... Aspetta..."
"Cosa crede quello sbruffone? Che siamo dei buffoni pronti per farlo ridere??? Come ha osato???"
"Cat non riesco a starti dietro..."
"Non avrebbe mai accettato la nostra proposta. Voleva semplicemente farci perdere tempo"
"Cat..."
"O forse si stava divertendo... Dio che uomo odioso!"
Catherine si fermò di colpo facendo sbattere Peter contro la sua schiena.
"Heyyy! Avvisa almeno!!!" la sgridò Peter.
"Oddio!" Esclamò Cat voltandosi verso di lui "Siamo punto e accapo. Non abbiamo una nave che ci trasporti!"
"Ah, ci sei arrivata alla fine!"
La rabbia di Catherine si trasformò in tristezza "Cosa faremo, Peter?"
Peter le mise una mano sulla spalla.
"Non lo so Cat, ma ce la siamo sempre cavata, lo faremo anche questa volta"

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