Capitolo 30

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Quando anche mr. Harris se ne andò, Cat fece un gran sospiro di sollievo.
Jack le si avvicinò e la strinse dolcemente tra le braccia "È tutto apposto, principessa! È finita!"
"Almeno per adesso!" mormorò Peter grattandosi dietro alla testa "Sicuramente ti porterà in tribunale!"
"Lo so" disse Catherine sciogliendosi dall'abbraccio del marito "Ma sono preparata anche a questo. Ho la legge della mia parte. So cosa diceva il testamento di mia madre"
"Che bastardo!" commentò mr. Johnson.
"Un vero bastardo!" confermò mr. Felton, ricevendo uno schiaffetto sul braccio da sua moglie.
Catherine sorrise "Non lo rivedremo per un po', comunque. Penso che possiamo rilassarci e sistemarci nelle nostre stanze"
Così chiamò subito Gary chiedendogli di far scendere le loro valige e farle portare nelle camere.
Un secondo dopo una donna robusta entrò nella biblioteca "Non ci posso credere! La mia piccola miss Catherine è tornata!"
Il volto di Catherine si illuminò "Emily!" la salutó ed entrambe le donne si abbracciarono forte.
"Ohhhh... Bambina mia finalmente siete tornata a casa! Colpa di quel degenerato di Peter che ti ha portato via da me!" disse dando una manata in testa a Peter.
"Hey!!! Cosa c'entro io???"
"Sei stato sempre tu a fuorviarla. La mia piccola è sempre stata una bambina perfetta!"
"Cosa mi tocca sentire!" si lamentò Peter tenendosi una mano dietro la testa dove era stato colpito.
"No, Emily. Non è stata colpa sua. Ho preso io la decisione di andare via. Sai com'era difficile la situazione qui..."
"Io avrei potuto aiutarvi, figlia mia..."
"E come avresti potuto fare? Fidati, è stato meglio così per tutti"
Gli occhi di Emily divennero lucidi "Io, però, sono morta di paura tutto questo tempo!" disse stringendola nuovamente a sé.
Gli occhi di Catherine si riempirono di lacrime. Non aveva rifletto sul fatto di far male a qualcuno scappando da mr. Harris.
"Voglio presentarti qualcuno, Emily" le disse Cat, facendo segno a suo marito di avvicinarsi "Lui è Jack. Mio marito" poi si rivolse a Jack "Amore, lei è la nostra governante da quando i miei genitori si sono sposati. Mi ha vista nascere. In pratica è stata come una seconda mamma per me"
Emily sgranò gli occhi dalla sorpresa "La mia bambina si è sposata??? O mio Dio!" urlò abbracciandola nuovamente "Voglio sapere tutto. Come vi siete incontrati. Quando e dove vi siete sposati..."
"È una luuuuunga storia" mormorò Peter ridendo.
"Bene. Me la racconterete più tardi. Intanto andate a riposare un po'. Siete pallida, mia cara!" le disse facendole una carezza sulla guancia destra.
"Il viaggio l'ha stancata molto. È stata poco bene" disse Jack passandole un braccio intorno ai fianchi "Voglio che ti riposi adesso. Saliamo?"
"Vi accompagno io!" sì offrì Emily.
"E noi torniamo a casa, allora! Così potete sistemarvi" disse mr. Felton.
Peter continuava a scambiarsi sguardi con la giovane Rachel.
"Va bene, mr. Felton. Ma gradirei che stasera foste tutti e tre nostri ospiti per una cena informale. Vorrei che aggiornate me e mio marito sulle novità della tenuta" disse Cat.
Quando i Felton se ne andarono, il resto del gruppo salì al piano di sopra e la governante li fece sistemare tutti nelle loro rispettive camere.
Catherine fu molto entusiasta quando rientrò nella sua camera.
"Oddio! Non è cambiato niente in questo posto!" commentò.
Si tolse la giacca, che ancora indossava, e la gettò sul divanetto vicino al camino.
Jack si posizionò dietro di lei e le disse
"Dunque questa era la tua stanza? La stanza di quando era bambina?"
"Proprio così!" annuì Cat con un sorriso.
"Qui sei diventata una signorina, il posto in cui sei cresciuta..." e sussurrò piano Jack all'orecchio "Però scommetto che c'è qualcosa che questa stanza non ha mai visto..."
La prese in braccio e la portò sul letto, stendendosi subito sopra di lei.
"No, decisamente questo non lo ha mai visto!" disse Catherine ridendo.
Jack iniziò a baciarle il collo, sbottonandole il vestito stretto. Poi lasciò perdere l'indumento e si gettò, con tutta la testa, sotto la gonna, srotolandole le calze e togliendole la biancheria.
"Potresti almeno aspettare che io mi spogli!" lo sgridò scherzosamente Cat.
Jack alzò il capo da sotto il tulle "Sai che non so mai resistere al tuo fascino, principessa!" commentò e nuovamente si gettò sotto le gonne iniziando a stimolarla con le dita e ad assaggiarla con la bocca.
Catherine iniziò a gemere godendosi le sue attenzioni. Ormai sapeva benissimo cosa fare per farla impazzire.
Si presero tutto il pomeriggio per fare l'amore con calma in quella che, ormai, sarebbe diventata la loro stanza.
Arrivò la sera. Si stavano finendo di preparare per la cena. Catherine si stava sistemando la gonna allo specchio quando ebbe un forte giramento di testa. Se non fosse stato per Jack, che l'aveva afferrata in tempo, sarebbe finita a terra.
La fece sedere sulla poltrona lì vicino, le alzò le gambe e le mise una pezza bagnata sulla fronte.
"Oddio! Il viaggio mi ha stancato più di quanto credessi!" mormorò Catherine.
Jack guardava la moglie con un po' di preoccupazione "Tesoro, forse stasera faremo meglio a cenare in camera. Gli ospiti non si offenderanno se rimandiamo..."
"Ma saranno tutti qui a momenti... Ormai è tardi! Stai tranquillo, ce la faccio. Ho solo bisogno di farmi una bella dormita stanotte e domani sarò come nuova!"
Jack le accarezzò la guancia "Forse avrei dovuto farti risposare oggi pomeriggio, invece di..."
Catherine rise "Non devi sentirti in colpa per quello" lo zittì posandogli l'indice sulle labbra. Dato che continuava a vedere lo sguardo di preoccupazione non si cancellava dal viso del marito, gli si avvicinò e gli diede un dolce bacio sulla bocca "Anzi mi è piaciuto così tanto che non vedo l'ora di rifarlo più tardi" le sussurrò sensualmente.
Jack fece il suo solito ghigno "Credevo che volessi fare una bella dormita!"
"Posso anche fare un piccolo sacrificio"
"Per quanto mi piacerebbe è meglio di no, amore! Facciamo una cena veloce, ci ritiriamo presto e ti fai una lunga nottata di sogno. E non voglio sentire ragioni"
Catherine rimase immobile con un finto broncio sulle labbra, poi annuì "Come vuoi tu, marito mio"
Lo sguardo di Jack si tranquillizzò leggermente "Mi preoccupo per te, piccola. Ti amo tanto!"
Catherine lo baciò di nuovo "Lo so!"

La serata passò in modo piacevole, chiacchierando in allegria. Cat e Peter non fecero altro che raccontare ciò che era successo durante quei due anni di assenza, dai loro compagni del circo ai vari luoghi che avevano visitato a bordo della Black Panther.
Mentre Jack e Catherine furono informati da mr. Felton sulla situazione della tenuta, Peter non faceva che parlare con Rachel. Gli occhi della giovane brillavano mentre Peter le raccontava dei bellissimi posti visitati. Quando si spostarono nel salottino, dopo cena, Cat si avvicinò al suo amico.
"E allora... Rachel???" gli chiese.
Peter fece il finto tonto "Cosa vuoi dire...?"
"Dai! Ti ho visto! Da quando siamo tornati non le togli gli occhi di dosso"
Lui guardò Rachel da lontano per un po' "Non la ricordavo così... Era una bambina... E adesso..." si bloccó guardando la giovane con ardore.
Catherine gli sorrise e gli strinse una mano sul braccio "Sono felice per te..." si limitò a dirgli "Te lo meriti".

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