Capitolo 31

325 21 33
                                    

Quella mattina Catherine fu svegliata da una strana sensazione allo stomaco. Si sentiva scombussolata e qualcosa iniziava a salirle su per l'esofago. Si rigirò più volte nel letto tentando di non far caso a quel fastidio finché non divenne insopportabile. A quel punto si alzò dal letto e, di getto, si avviò verso la bacinella rimettendo tutto ciò che aveva dentro.
Jack, vedendola stare male, si alzò immediatamente dal letto e si avvicinò a lei per darle una mano.
Catherine gli fece segno con la mano di starle lontano.
"Ohhh... Ti prego non avvicinarti. E non guardarmi! Sono orribile!" gemeva Cat.
"Stai scherzando? Non sei orribile! Voglio aiutarti, amore" prendendo un asciugamano iniziò a tamponandole la fronte "Sono tuo marito, te lo scordi che io ti lasci sola" rispose Jack.
Catherine non riuscì a rispondere perché fu presa da un altro conato e tornò a rimettere.
Dopo una decina di minuti Catherine riuscì a calmarsi e si allontanò dalla bacinella.
Jack la riportò a letto e, nonostante le proteste di Cat, le ordinò di rimanerci tutta la mattina per provare a riposarsi. Così fece. Non fu disturbata fino all'ora di pranzo, quando la raggiunse Emily per chiederle come si sentiva e se volesse qualcosa da mangiare.
"Non mi va niente. Ancora non mi sento bene!" Emily si sedette accanto a lei sul letto "È strano! Non soffro mai di questi problemi. Sono stata su una nave per mesi e mesi! Come può un semplice viaggio in carrozza farmi stare così male?" si lamentò Catherine.
Emily le accarezzò il viso "Piccola... È possibile che i tuoi fastidi non siano dovuti al viaggio?"
Catherine alzò il viso verso di lei
"E a che cosa, allora?"
Emily le sorrise dolcemente "Sembrano i sintomi di qualcos'altro... Quando hai avuto il tuo ultimo ciclo?"
Catherine sgranò gli occhi. 'Possibile che... No... Non era possibile!' fece due calcoli 'Forse invece si! Era possibile eccome'
Catherine si posò una mano sul ventre.
"Oddio! Dici che...?"
"A me sembra che ci sia qualcuno che stia crescendo dentro di te e cominci a farsi sentire" disse, con un sorriso, Emily posandole la mano sulla sua.
Una sorriso di felicità comparve sul suo viso. Sarebbe diventata mamma!
Poi quel sorriso si spense. Cosa avrebbe significato quella gravidanza per il suo matrimonio? Ricordava perfettamente quando quella strega di Amelia disse a Jack che era incinta. Lui le aveva riso in faccia e l'aveva sbattuta fuori dalla cabina.
Già aveva fatto dei passi da gigante con lui. Erano riusciti a sposarsi dopo mille peripezie e incomprensioni. Ma come avrebbe reagito alla notizia di un bambino?
Aveva sempre detto di non volere figli, possibile che avesse cambiato idea anche su quell'aspetto? O sarebbe scappato via a gambe levate?
In quel momento entrò Jack in stanza.
Appena Emily lo vide si alzò dal letto e disse "Vi lascio soli"
Jack, con il viso preoccupato, si avvicinò a lei e si sedette lì dove prima si trovava Emily.
"Amore mio, come ti senti adesso? Mi hai fatto prendere una bella paura stamattina"
Catherine rimase in silenzio, accarezzandosi il ventre. Doveva dirglielo.
"Diciamo meglio... Sai... Emily ha una teoria sui miei malanni"
Jack corrucciò gli occhi "Non pensa che siano dovuti allo stress del viaggio?"
"No..." rispose. Poi rimase in silenzio.
"Bene, dimmi allora. Di cosa si può trattare?" chiese Jack trepidante.
Catherine sospirò.
"Beh... Potrei... Essere incinta"
Il viso di Jack si riempì di stupore.
"So che non ne abbiamo mai parlato! Non abbiamo valutato l'eventualità di avere un figlio. Ma... se avesse ragione? Non voglio obbligarti a fare niente che tu non voglia, ma..." si interruppe quando Jack le prese il viso tra le mani e le diede un lungo bacio sulle labbra.
Quando si staccò i suoi occhi brillavano di felicità "Principessa... Mi stai rendendo l'uomo più felice del mondo!"
Gli occhi di Catherine si riempirono di lacrime.
"No, amore, perché stai piangendo? Tu non sei felice?" gli chiese Jack, asciugandole le lacrime con i pollici con cui le incorniciavano il viso.
"Sì, lo sono eccome. Ma avevo paura che tu non lo saresti stato!"
"E perché mai non avrei dovuto esserlo? Sei il mio amore. E adesso mi darai il regalo più bello che una moglie possa dare ad un marito. Perché non dovrei essere felice?"
"Perché hai sempre detto di non volere marmocchi, ricordi? Anche quando quella Amelia si è presentata a te dicendo di essere incinta le hai chiuso la porta in faccia"
Il sorriso rassicurante di Jack si allargò, capendo i dubbi delle moglie. Facendo il più piano possibile, salì sul letto e si stese accanto a lei, facendole appoggiare la testa sul proprio petto.
"Amore mio, sai che ti ho sempre detto che non ho mai voluto legarmi a nessuno. Credevo fosse un peso avere delle persone a cui badare e io cercavo solo la libertà. Ma quando ti ho conosciuto hai scombussolato la mia vita e hai cambiato le mie convinzioni, le mie priorità. Ti ho voluta così tanto nella mia vita da diventare quasi matto. E quando, finalmente, sei diventata mia mi sono sentito per la prima volta una persona completa. Non posso vivere senza di te. E se c'è qualcosa che mi poteva rendere più felice, oltre al fatto di averti per tutta la vita, è quella di avere un figlio nostro. Amelia era una bugiarda. Sapevo benissimo che non era incinta e, anche se lo fosse stata, non era sicuramente mio. Il nostro bimbo, invece, è frutto del nostro amore. Non potevo chiedere di più. È il regalo più bello che potessi farmi"
Ormai Catherine non cercava più di trattenere le lacrime. Le aveva detto delle parole bellissime. Era incredibile quanto quell'uomo fosse cambiato da quando lo aveva conosciuto.
"E per te va bene diventare duca di Whickford e rinunciare alle tue avventure nei vari paesi del mondo?"
"Ho passato tutta la vita sulla Black Panther. Adesso la mia avventura... siete voi" rispose posandole una mano sul ventre "E poi non rinuncio a niente. Farò Steve nuovo capitano e io baderó all'aspetto contabile e amministrativo della nave. Quando il piccolo crescerà potremmo concederci qualche viaggetto da qualche parte"
Catherine rise "Hai già programmato tutto, eh?"
Jack le mise le labbra sulla fronte "Pensi che non abbia mai tenuto in considerazione l'eventualità che saremo diventati genitori, prima o poi?"
Catherine si strinse maggiormente a suo marito "È da quando ti conosco che non so cosa pensare. Abbiamo avuto tantissimi alti e bassi e spesso ho paura. Paura di tutta questa felicità. Invece, da quando ci siamo sposati, mi stupisci sempre!"
"Da quando ho capito che era inutile combattere contro l'amore che provo per te non riesco a starti lontano" le accarezzò il ventre "e, quando crescerà, faremo di lui un piccolo marinaretto!"
"Senza far spaventare la mamma però" lo riprese Cat.
Sì diedero un lungo bacio pieno di amore. Poi Jack si staccò e le accarezzò il viso
"Ti amerò per sempre, principessa"
"Ti amo anch'io"

Amore tra le ondeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora