Catherine si svegliò con un forte mal di testa, dopo la nottataccia passata a piangere.
Quell'uomo un momento la rendeva la donna più felice del mondo e il momento dopo la buttava giù.
Dovrebbe allontanarlo definitivamente dalla sua vita. Sarebbe tutto più semplice se non lo desiderasse così tanto!
Quella notte aveva quasi fatto l'amore con lui! E lo voleva, lo voleva con tutta sé stessa.
Non era però solamente questione di desiderio. Amava passare il tempo con lui. Gli piacevano i loro battibecchi e il loro modo di punzecchiarsi. Riusciva a farla ridere come neanche Peter era mai riuscito. Si sentiva completa con lui. Ma, alla fine di tutto, era solo e sempre lei a soffrire.
Non poteva continuare così!
Doveva riuscire a tornare alla sua idea iniziale ed ignorarlo.
Doveva proteggersi!
Una parte di lei era cosciente del fatto che quello che diceva lui era reale: prima o poi sarebbero finiti a letto insieme. E quello che era successo la notte scorsa ne era la prova.
Doveva stargli assolutamente alla larga.
Sebbene fosse una tortura per lei, doveva proteggere il proprio cuore.Quel pomeriggio Jack stava osservando, da lontano, le prove di Catherine e Peter.
Lei sembrava molto più concentrata del solito. Evitava di incrociare il suo sguardo e si concentrava solo ed esclusivamente sul suo lavoro.
Era ben chiaro, dopo quello che era quasi successo la notte scorsa, che tentasse nuovamente di evitarlo. Forse, in fondo, era la decisione migliore per entrambi.
Aveva una buona opinione di Catherine.
L'aveva conosciuta approfonditamente come mai aveva fatto con una donna.
Dalle loro chiacchierate aveva capito quanto fosse una donna forte ed indipendente, ma, allo stesso tempo, era affascinante e piena di grazia. Per non parlare del fatto che fosse bella come una sirena. Ammirava ogni lato del suo carattere. Meritava un uomo che la amasse incondizionatamente, che la riempisse di attenzioni e che le dasse i figli che tanto desiderava.
All'idea della sua Catherine tra le braccia di un altro uomo, magari a letto, fu investito da una dolorosa stretta al petto.
Era gelosia?
Scosse la testa ricacciando quel pensiero.
Lui geloso di una donna? Una donna con cui non aveva passato neanche una notte?
Anzi una, effettivamente, l'avevano passata insieme... La notte prima della partenza. Lei aveva bevuto molto, anche per colpa sua.
Nessuno dei suoi compagni era sobrio, così, l'aveva portata nella sua cabina, l'aveva spogliata e l'aveva tenuta stretta tra le sue braccia per tutta la notte. Mai aveva sentito un tale senso di protezione verso un'altra persona. Prima di addormentarsi era rimasto immobile a guardarla dormire sul suo petto. Era stupenda. Ed era lì, solo per lui.
Un dolce calore gli era salito dal ventre a quel pensiero.
Non era solo attrazione. Era qualcosa che non aveva mai provato... E sentiva quella sensazione ogni volta il suo sguardo si posava su di lui, ogni volta che le concedeva uno dei suoi meravigliosi sorrisi e, persino, quando si arrabbiava.
Ma lui non era fatto per quei sentimenti. Non sapeva cosa fosse l'amore e non intendeva provarlo.
Non voleva innamorarsi e fare la fine di suo fratello!
Per fortuna l'indomani avrebbero attraccato in un altra città e si sarebbe distratto con qualche bella prostituta.Appena attraccati scesero tutti per visitare il paese. Si trovavano nel sud della Spagna.
Sarebbero rimasti solamente tre giorni per cui non valeva la pena montare il tendone.
Peter e Catherine, dopo aver passato la mattina al mercato del paese, a pranzo si ritrovarono per pranzare in una locanda insieme ai componenti del loro spettacolo.
Mr. Finn stava tranquillamente leggendo il giornale, finché un articolo attirò la sua attenzione.
Chiamò Catherine e Peter e gli chiese di avvicinarsi a lui. Era molto teso.
"Catherine... Non vorrei farti agitare, ma c'è un articolo che potrebbe interessarti"
Le porse il giornale e lei lesse uno degli articoli presenti in prima pagina.Continuano le ricerche sulla duchessina Catherine Whickford.
Da fonti attendibili si è scoperto che la duchessina Catherine Whickford, di cui non si hanno più tracce da più di un anno, sia stata rapita da un gruppo circense che ha, da qualche mese, lasciato l'Inghilterra.
Le ricerche proseguono seguendo le tappe del Great Show, la compagnia che tiene la giovane imprigionata, magari costringendola ad esibirsi con loro.Catherine non riuscì a continuare a leggere l'articolo e alzò lo sguardo irato su John.
"Cosa??? Ma sono tutte bugie!!!"
John appoggiò i gomiti sul tavolo tenendo le mani sotto il mento.
"Cosa vuoi che ti dica? La storia in effetti regge. Molti circhi circoscrivono bambini o giovani appassionati per farli andare via con loro e avere più gente nella compagnia"
"Ma è assurdo!" disse Peter " Ma poi, scusate, come fanno a sapere di noi? Conoscono persino il nome del nostro gruppo!"
"Forse un testimone che ha visto lo spettacolo o che ha avuto, in qualche modo, contatti con noi. Qualcuno di voi è stato avvicinato da qualche uomo o qualche donna che ha fatto delle strane domande?" chiese John ai suoi compagni. Molti negarono.
"Un momento! L'ultima notte a Dover si era unita una donna al tavolo, ricordate???" disse Jeff.
"Io non ricordo quasi niente di quella notte" rispose Cat abbassando il viso e arrossendo al ricordo.
"No tu eri già andata via!" continuò Jeff "e questa donna si è seduta con noi per bere gratis, dato la quantità di birra che il capitano aveva ordinato. Era una bella bionda, molto appariscente. Chiedeva del capitano. E, siccome aveva visto che eri andata via con lui, poi aveva iniziato a chiedere informazioni anche se di te"
Catherine ebbe un flashback. Ricordò la donna biondo platino che era piombata l'indomani mattina nella cabina di Jack.
"Amelia?" si limitò a chiedere Cat.
"Siiii! Mi pare che si chiamasse proprio così. Ma la cosa strana è che nessuno, ovviamente, ha pronunciato il tuo nome. Come faceva a sapere chi fossi in realtà?"
Catherine sospirò e chiuse gli occhi al ricordo del capitano che la presentava come sua fidanzata. Tutto tornava.
"Ora ho capito... È stata lei... Ci ha venduto ai giornali. Probabilmente per vendicarsi del capitano" posò le mani sulla faccia "Non è possibile!"
John le mise una mano sulla spalla.
"Cat, stai tranquilla. In ogni caso non sarà facile per nessuno trovarci dato che ci spostiamo in continuazione con la Black Panther"
Catherine negò con la testa "Non è così difficile come sembra. Il mio patrigno avrà ingaggiato i migliori agenti a disposizione per trovarmi. Si starà avvicinando sempre più. E la cosa che mi preoccupa di più è che si ripercuoterà anche su di voi. Potreste finire tutti nei guai... per rapimento. Anche se dicessi la mia versione non è detto che mi credano"
John le mise le mani sulle spalle "Hey... Piano con la fantasia. Intanto ribadisco che non sarà così facile trovarci. Ci troviamo al sud della Spagna, per Dio! Molto lontani dall'Inghilterra. Anche se dovessero arrivare in Spagna non ci potranno trovare. Per di più tra un paio di giorni ripartiremo" le alzò il viso verso di lui "E, in ogni caso, siamo una famiglia... Qualsiasi cosa accada la affrontiamo insieme, senza paure e timori"
Gli occhi di Catherine si riempirono di lacrime "Io non voglio che vi mettiate nei guai per colpa mia"
"Avresti dovuto pensarci prima di farti così ben volete da noi" scherzò Jacob.
Tutti annuirono e le sorrisero con calore.
"Stai tranquilla, cara" la consoló Janet passandole una mano sulla schiena.
Catherine guardò Peter, il quale sorrise felice ed annuì.
Anche lui pensava che fosse la cosa giusta da fare.Quella sera, a cena, guardava tutti loro mentre ridevano e brindavano.
Erano felici. Era la sua famiglia da più di un anno. Una piccola parte di Catherine, dentro di sé, non se la sentiva di mettere tutti in pericolo. Amava ognuno di loro come un fratello o una sorella. Non si sentiva così bene da quando suo padre era morto.
Passò lo sguardo sui marinai. Degli amici appena conosciuti ma a cui già teneva molto. Se li avessero scoperti anche loro sarebbero finiti nei guai per colpa sua. Erano complici dopotutto.
Infine guardò Jack, dall'altra parte del tavolo. Con lui diverso. Sebbene lo facesse soffrire col suo comportamento, non poteva negare il forte sentimento che li legava.
Sentendosi osservato, Jack si voltò verso di lei e mantenne il contatto visivo.
Si fissarono per qualche istante e, poco dopo, Catherine abbassò lo sguardo.
Non poteva far rischiare tutti per causa sua.
Non lo avrebbe permesso.
Sarebbe fuggita senza lasciare tracce, così allontanandosi dal circo non avrebbero più sospettato di loro.
E questa volta sarebbe partita il prima possibile! Guardò Peter. Era il suo migliore amico, era stato la sua ancora di salvezza fino ad allora. Non voleva più coinvolgerlo nei suoi problemi. Non voleva che rischiasse anche lui per colpa della loro amicizia. C'era sempre stato negli ultimi vent'anni della sua vita. Adesso era arrivata l'ora di cavarsela da sola.
E avrebbe attuato subito il suo piano.
L'indomani stesso!
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Amore tra le onde
Historical FictionCatherine è la duchessina di Whickford. La sua famiglia era una delle più importanti del Sussex. Dopo la morte della famiglia si ritrova a dover sottostare alle regole del suo precettore, nonché patrigno. Egli vuole costringerla a sposare un uomo or...