Capitolo 7

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Nei giorni successivi il gruppo cercava di adeguarsi ai ritmi che vigevano sulla nave, stando attenti a non dare intralcio con le prove che dovevano fare giornalmente.
Erano riusciti a  trovare un organizzazione perfetta che consentiva a tutti di allenarsi ad ogni orario del giorno.
Catherine e Peter si allenavano intorno al tramonto, cosicché i raggi del sole non desse fastidio all'allenamento andando loro negli occhi.
Montavano le attrezzature adatte all'albero maestro e facevano due ore di prove.
Cat aveva notato varie volte il capitano che li osservava durante le prove, cosa che a lei non faceva per niente piacere. Non riusciva a concentrarsi bene sapendo che lui passava il tempo a guardarla. Si sentiva a disagio sentendo i suoi occhi smeraldo addosso e, puntualmente, finiva per distrarsi.
Perché quell'uomo, che conosceva appena, la turbava tanto?
Mai nessuno l'aveva fatta sentire così a disagio ma, allo stesso tempo, felice. Quando la baciava, non poteva fare a meno di pensare di fare la cosa giusta.
Sapeva, tuttavia, di dover stare attenta. Aveva capito che tipo di uomo fosse: il classico marinaio che sapeva usare sapientemente l'arte dell'amore e con essa riusciva ad incantare varie donne.
Se avesse ceduto l'avrebbe usata per poi gettarla via come una carta usata. E lei non doveva cascarci. Doveva essere forte.
"Cat, mi stai ascoltando?" chiese Peter attirando la sua attenzione.
Lei scosse la testa, cacciando via quei pensieri.
"Scusa, stavi dicendo?"
Peter scoppiò a ridere "Se continui così mi farai cadere e avrai la mia morte sulla coscienza!"
"Tranquillo, non ti farei mai cadere. Mi ci vorrebbe troppo tempo per trovare un sostituto e addestrarlo come si deve" disse Cat con un'alzata di spalle.
"Meno male! Comunque credo che sia meglio che per oggi interrompiamo. Mi sembri alquanto... distratta"
Catherine sospirò "Sono solamente stanca"
Peter iniziò a slacciare i lacci appesi.
"Faccio finta di crederti!"
Catherine gli lanciò un'occhiataccia.
"Che c'è??? Come se non ti conoscessi. So quando qualcosa ti turba... o qualcuno" insinuò Peter.
Catherine sbuffò "Ti dico che va tutto bene"
Peter alzò le spalle "Come vuoi..."

Mentre Cat si avviava verso la sua cabina qualcuno le si affiancò.
"Già finito, principessa?"
Catherine si voltò verso di lui "Si..."
Jack annuì "Bene, appena in tempo. Vieni con me"
"Dove?" chiese Cat titubante.
Jack le prese dolcemente la mano "Fidati, piccola" le rispose sorridendole.
A Catherine saltò un battito del cuore guardando quei suoi occhi verdi luminosi.
Sapeva che non doveva fidarsi di lui, ma qualcosa nel suo sguardo la portò ad annuire e seguirlo.
Jack la portò in un punto della nave che non aveva mai notato.
La vista sul mare era migliore e in quel momento i colori del tramonto si stagliavano all'orizzonte.
Catherine rimase stupita "È... Meraviglioso"
Jack le strinse ancora di più la mano e rimase a lungo in silenzio guardando l'orizzonte.
"La mia nave... con il suo odore di legno... la perfezione del mare... il profumo della salsedine... questo splendido tramonto... non c'è niente di meglio! Questo è il senso di libertà... secondo me"
Catherine lo guardò stupita. Non se lo aspettava da lui. Stava condividendo con lei qualcosa di più di una bellissima vista. Stava condividendo un sentimento profondo che provava.
"Vi capisco" disse lei piano.
Jack si voltò verso di lei.
"È quello che provo io quando mi trovo in alto. Librarsi nell'aria dà un'emozione così profonda! Ti senti come se fossi il padrone del mondo" spiegò Cat.
Jack le si avvicinò e le accarezzò una guancia con la mano.
"Forse... siamo più simili di quanto credi..."
Le si avvicinò pericolosamente pronto per baciarla, ma al momento del bacio lei voltò la testa di lato.
"Forse sì... ma non significa che potete prendervi gioco di me"
"Prendermi gioco di te?"
"Non sarò vostra solo perché abbiamo qualche pensiero comune"
Jack le mise una mano sulla guancia e le voltò il viso verso di lui.
"Senti quello che sento io?"
Catherine rimase in silenzio.
"Dal primo momento che i nostri occhi si sono incrociati l'attrazione è stata immediata. Non nego questo fortissimo sentimento, per cui non ti prendo in giro... Ti voglio... Ti voglio veramente tanto. Ma non è solo questo. Non riesco a pensare a nessun'altra. Mi vieni sempre in mente tu, i tuoi splendidi occhi dorati, i tuoi capelli, la tua pelle morbida... Non riesco a starti lontano"
Catherine non sapeva cosa rispondere. Si sentiva confusa. Fino a quel momento aveva pensato che la volesse solo per gioco, per vendicarsi del favore che stava facendo loro. Ma c'era qualcosa di più.
Certo non le aveva fatto una dichiarazione d'amore, ma sentiva come se ci fosse altro di più profondo in quella semplice attrazione. Dopotutto anche lei provava gli stessi sentimenti.
Jack si avvicinò nuovamente puntando alle sue labbra.
La tensione era palpabile e lo desideravano entrambi.
Catherine rimase immobile mentre le labbra di lui sfiorarono lentamente le sue assaporandole. Non era mai stato così dolce con lei.
Cat si lasciò andare e, per la prima volta, gli mise volontariamente le braccia intorno al collo, godendosi ogni singolo istante.
Il cuore le batteva forte in petto e le emozioni che stava provando erano uniche, mai sentite prima.
Lui le mise una mano tra i capelli, provocandole dei brividi dal collo lungo tutta la colonna vertebrale.
Quando si staccarono erano entrambi senza fiato.
Lui sorrise e appoggiò la fronte alla sua.
"Adesso prova a dire che non provi lo stesso"
Catherine lo fissò per un momento. Aveva provato un'emozione forte, ma doveva rimanere coi piedi per terra. Era il tipo di uomo da portarsi a letto una donna e lasciarla il giorno dopo senza farsi più vedere. Per quanto quegli occhi verdi l'attraessero non poteva rischiare di farsi spezzare il cuore.
"È vero, non posso negarlo..." Catherine si staccò lentamente da lui "Ma so come vanno queste cose..." si allontanò da lui "e io non ci sto! Non sono il tipo di donna che amate frequentare!"
Si voltò e se ne andò rifugiandosi nella sua cabina.
Era stato così strano. Si sentiva così attratta da lui che temeva di commettere una sciocchezza. Doveva toglierselo dalla testa e concentrarsi sul suo lavoro.

I giorni successivi cercò di evitarlo in tutti i modi possibili. Approfondí le conoscenze con tutti i marinai che si dimostrarono molto amichevoli con lei.
L'unico con cui non riusciva a legare era Richard il cuoco. Odiava tutti gli 'ospiti' della nave per chissà quale strano motivo.
Così spesso Cat andava in cucina, con Peter o qualche altro suo collega, con la scusa di aiutarlo a cucinare.
"Non ho bisogno di aiuto! Cucino per questa banda da molto prima che voi nasceste"
"Vogliamo soltanto darti una mano" disse Peter ignorandolo e tagliando una carota.
"Una mano??? Volete dire che non vi piace come cucino?"
"Assolutamente no! È che, capiamo di essere molti a bordo e magari non ce la fai a preparare per tutti. Volevamo contribuire" intervenne Catherine.
Richard sbuffò "Dite la verità: volete cucinare quello che volete voi!"
Peter iniziò a ridere "Se lasciassimo fare a Cat moriremo tutti di dissenteria"
"Heyyyy!" lo sgridò lei.
Il capitano entrò in cucina in quel momento.
"Che succede qui? Richard, hai ospiti?"
"Se così vogliamo definirli" borbottò il cuoco, continuando a cucinare "Io li chiamo invasori"
Jack spostò lo sguardo verso di lei. Cat abbassò lo sguardo, tagliando un pomodoro e cercando, come sempre, di ignorarlo.
"Capitano, avete preferenze per il pranzo? Ditecelo ora, prima che questa frana dia fuoco a tutto" scherzò Peter indicando Catherine.
"Ancora???" ripeté Cat.
Persino il burbero cuoco iniziò a ridacchiare.
Jack sorridendo disse "Se volete posso provare a salvarvi da questo disastro annunciato"
Catherine posò il coltello.
"Non serve, devo andare ad aiutare il capo a dare da mangiare agli animali" disse uscendo velocemente dalla cucina.

Jack sospirò guardandola scappare, per l'ennesima volta da lui.
Si voltò verso Peter e Richard.
"Bene, problema risolto" tentò di scherzare "Buona continuazione" disse uscendo anche lui dalla cucina.
Quanto la faceva impazzire quella ragazza??? In tutti i sensi.
Desiderava quel corpo come se non avesse mai avuto una donna in vita sua. Non gli era mai successo. Quando la vedeva il suo testosterone saliva alle stelle. Cosa non avrebbe fatto pur di averla nel suo letto?
Ma non era solo quello, c'era qualcosa in più in lei che l'attirava. Qualcosa che non sapeva spiegare neanche a sé stesso.
Non poteva non pensare a quel sorriso unico che aveva, un sorriso che si allargava, soprattutto, quando si trovava coi suoi compagni di lavoro... In modo particolare con quel Peter.
Per non parlare del suo sguardo quando si allenava. Si vedeva quanto amasse quello che faceva! L'aveva osservata molte volte mentre si allenava solo per cogliere quello sguardo...
'Ma cosa gli prendeva???' pensò Jack.
Lui non perdeva tempo a pensare ai sorrisi delle ragazze o ai loro sguardi... Non si soffermava a pensare al perché cercavano di ignorarlo.
Certo, era pur vero che nessuna donna lo ignorava mai. Solo quella ragazzina!

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Ciao a tutti!
Non è mia abitudine scrivere i miei pensieri in mezzo alla storia, ma stavolta ho deciso di farlo!
Spero che vi piaccia la mia nuova storia.
Se vi va mettete una stellina alla fine dei capitoli ⭐
Colgo l'occasione per fare gli auguri ad una delle mie lettrici più dolci e fedeli.
Buon compleanno Lucrybooks 😘❤️😍
Questo capitolo è dedicato a te!

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