Epilogo

459 28 20
                                    

La gravidanza di Catherine proseguì nei mesi successivi tra alti e bassi, come tutte le gravidanze del resto.
Da quanto aveva scoperto che sua moglie era incinta, Jack la riempiva di coccole e attenzioni. Cercava di organizzare il lavoro in modo da passare il più tempo possibile con lei. E quando non si sentiva bene il marito la obbligava a stare a letto o su di un divano a riposare. Spesso, quando poteva farle compagnia, si stendeva con lei e accarezzava il suo addome, ponendogli dolci baci e parlando con il bambino. Il piccolo, sentendo la voce del padre, spesso scalciava e si faceva sentire.
Nel frattempo anche la storia tra Peter e Rachel andava avanti. Di frequente la giovane si confidava con Catherine su come procedeva la sua storia d'amore così, il tempo passato insieme, aveva avvicinato le due ragazze facendo nascere tra loro una splendida amicizia.
Mr. Harris, com'era prevedibile, aveva tentato di impugnare il testamento, ma la legge, aveva alla fine dato ragione a Catherine, confermando la proprietà di tutta la sua eredità.
Nel frattempo i mesi passarono e la gravidanza andò avanti fino ad arrivare al momento tanto atteso da Jack e Cat.

Una mattina di Aprile Catherine teneva finalmente in braccio il piccolo che aveva partorito poche ore prima. Era stata una lunga notte di dolore in cui Jack le era stato sempre vicino, nonostante le convenzioni volessero gli uomini lontano quando una donna partoriva. Finalmente, intorno alle 5.00 di mattina il bambino era nato.
Adesso era mattina inoltrata. Mamma e figlio erano stati lavati e sistemati.
Jack stringeva la piccola manina di suo figlio, mentre lo dondolava lentamente tra le braccia.
"Non è perfetto?" chiese Cat stesa tra i cuscini.
Jack si sedette accanto a lei e le diede un bacio sui capelli "Lo siete entrambi!" guardava con amore il piccolo "Mio figlio... È incredibile!"
Catherine lo guardò felice. Poi divenne seria "Hai... scritto alla tua famiglia?" gli chiese preoccupata.
Dopo un minuto di silenzio finalmente Jack si decise a rispondere "Si"
Catherine alzò la testa dal cuscino facendo un gran sorriso "Ottimo! E verranno?"
Jack sospirò "Penso proprio di sì. Mia madre è entusiasta di conoscere suo nipote"
Catherine gli mise una mano sul braccio "E lo sarà anche tuo padre. Sicuramente farete anche pace"
"Non so se è quello che voglio..." borbottò Jack.
"Ma vuoi che tuo figlio abbia un nonno. E, anche se non condividi il suo stile di vita, è pur sempre tuo padre. Magari è anche cambiato"
"Vedremo..." disse vago Jack.
Il piccolo iniziò a lamentarsi tra le braccia di suo padre "Vuoi andare dalla mamma, piccolino? Lo so, lei è decisamente più carina di me" gli disse Jack passando il bambino a sua moglie.
Catherine rise "Ciao, amore mio. Ti sono mancata?" come se il bambino la capisse iniziò a fare versetti mentre la guardava negli occhi. Jack guardò con amore sua moglie e suo figlio e pensò che non ci fosse niente di più bello nella sua vita. Si sentì un uomo fortunato.
In quel momento qualcuno bussò alla porta.
"Sì può?" chiese Peter, socchiudendo la porta.
"Hey!!!" lo salutò Catherine con un gran sorriso, mentre lui e Rachel entrarono nella camera. Jack si alzò dal letto e andò loro incontro. Con Peter si scambiarono un abbraccio fraterno "Congratulazioni, vecchio mio!" gli disse Peter.
"Grazie" sorrise Jack.
"Sai, qualcosina ho fatto anche io..." commentò Cat, facendo finta di essere seccata.
Peter si sedette sul letto accanto a lei "Si, ma tuo marito è stato un santo a sopportarti" guardò il piccolino "Ma, come possiamo ben vedere, ne valeva la pena. Ciao piccolino!!!"
"È vero..." disse Cat, guardandolo anche lei con amore.
Peter le diede un bacio sulla testa "Sto scherzando. Sei stata bravissima Cat. Sono fiero di te!"
Anche Rachel si avvicinò al letto e guardò sorridente il nuovo arrivato.
"Avete già pensato ad un nome?" chiese Rachel.
"Volevamo mettere un nome italiano. Eravamo in Italia quando abbiamo capito di amarci, ed è lì che ci siamo sposati. Ci piaceva molto Gabriele" spiegò Jack sedendosi dall'altro lato del letto.
Catherine spostò lo sguardo su Peter, il quale stava ancora guardando il bambino con tenerezza "Avresti mai pensato, quando siamo scappati due anni fa, che saremo arrivati a questo punto?" chiese lei, facendo segno al bambino.
"Decisamente no" rispose Peter.
"Beh, se siamo qui adesso, il merito è tuo. Tu mi hai aiutato quando ne avevo più bisogno. Mi hai fatto fuggire e hai trovato il circo a cui unirci. In pratica, se non fosse stato per te, forse noi non ci saremmo mai incontrati" indicando Jack accanto a lei dall'altra parte del letto "Per questo abbiamo deciso che sarai tu il padrino del piccolo Gabriele"
Peter rimase sorpreso "Io... non so che dire..."
"Non devi dire niente. Abbiamo già deciso. Era giusto comunicartelo, in modo da ricordarti di essere vicini a noi, in chiesa, durante il battesimo" scherzò Jack.
Peter fece un grande sorriso "È un onore per me"
Rachel rise "È incredibile! Siete riusciti a lasciarlo senza parole!"
Peter rise e le diede un buffetto sul naso.
"Adesso che ne dici di prendere in braccio il tuo figlioccio?" chiese Catherine, passandogli il bambino.
Peter lo prese, un po' titubante, poi iniziò a cullarlo "Hey, piccolino! Come stai?"
"Non credo che possa risponderti" lo prese in giro Rachel, avvicinandosi al bambino e toccandogli una manina.
"Il mio figlioccio è intelligente. Già mi capisce!"
"Voglio che contattiamo mr. Finn per il battesimo. Li vorrei tutti qui" disse Cat.
"Già fatto!" disse Peter "Sono felici di montare il tendone al paese e rimanere per i prossimi tre mesi qui. Sono già in viaggio!"
Catherine sorrise felice "Che bello! Non vedo l'ora di vederli. Sono stati la nostra famiglia per così tanto tempo e devo ammettere che mi mancano molto"
Jack le mise un braccio dietro le spalle.
"Così potremmo presentar loro la nuova famiglia!"
Catherine si voltò verso di lui "Esattamente, amore mio"

FINE

Amore tra le ondeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora