Capitolo 9

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Finalmente, dopo giorni e giorni di navigazione, vengono raggiunte le coste della Spagna.
Quando fu avvistata la terra tutti i componenti della nave si affacciarono contenti per ammirare lo spettacolo.
Catherine sorrideva ai suoi amici. Tutti già stavano urlando e progettando cosa avrebbero fatto non appena approdati.
Alzò il viso verso il capitano, che si trovava poco lontano. Anche lui la guardò e si sorrisero a vicenda.
In quei giorni Jack aveva mantenuto la sua promessa. Si era limitato ad avere un rapporto maturo con lei attraverso dei contatti amichevoli. Sebbene più volte aveva notato il suo sguardo indugiare voglioso sul suo corpo, era riuscito a trattenersi.
Cat continuò a guardarlo da lontano. Una parte di lei doveva ammettere che, in effetti, le mancavano quelle vecchie attenzioni. Ogni tanto ricordava il calore di quelle labbra sulle sue...
Si tolse immediatamente quei pensieri dalla testa. Ma cosa pensava??? Voleva finire nei guai?
In quel momento Sara le venne incontro e si gettò felice su di lei. Cat la prese in braccio. "Finalmente Cat!!! Potrò giocare con altri bambini del paese!"
"Non ti annoierai più come su questa nave, vero?"
"Sì, qui passo il tempo solo a studiare" sbuffò la bambina.
Cat rise di gusto stringendola a sé.
"E noi donne potremmo, finalmente, fare un bagno come si deve. Non vedo l'ora" terminò la signora Finn, venendo verso di loro.
"A chi lo dici!!!" annuì Catherine "mi manca la sensazione di immergermi in una bella vasca ricolma d'acqua calda e profumata"

Nel frattempo Jack la stava ancora fissando.
Vederla così sorridente, con quell'adorabile bambina in braccio, gli fece sentire dei sentimenti strani. Era bellissima, luminosa, come sempre, e, vederla così felice gli faceva provare una strana sensazione alla bocca dello stomaco.
Cosa gli prendeva?
Qualcuno gli diede una pacca sulla spalla.
"Finalmente terra, vero capitano?" disse soddisfatto il suo marinaio Sigmund.
Jack gli sorrise "La prima tappa è arrivata, a quanto pare"
"E stasera ci divertiremo con le donne spagnole!"
Jack annuì, continuando a guardare Catherine che si rivolgeva sorridente ai suoi compagni.
Sigmund seguì il suo sguardo "Ma forse voi non ci farete compagnia..."
Jack lo guardò stupito "No no... Certo che sarò dei vostri"
Lo sguardo di Sigmund era dubbioso "Come credete"
Jack si avvicinò ai suoi ospiti circensi che, nel frattempo, aveva iniziato a suonare una chitarra e a cantare in allegria. Erano così loro, si era abituato ormai.
Appena lo vide mr. Finn gli si avvicinò.
"Ohhh, capitano! Scusate l'eccessivo entusiasmo ma siamo felici di poter finalmente toccare una nuova terra"
Jack gli sorrise "No, non è un eccessivo entusiasmo! Anzi è un piacere per me vedervi così. Con voi a bordo la nave è sempre più viva!"
"E non sapete di cosa siamo capaci di fare durante uno spettacolo!!!" esclamò entusiasta Jacob.
"Lo scoprirà! Sarete nostro ospite ufficiale per la prima serata che il sindaco ci permetterà di fare" disse mr. Finn mettendogli una mano sulla spalla "E non accetto un no come risposta"
Jack annuì "Sarà un piacere per me vedervi tutti all'opera" disse, lanciando uno sguardo a Catherine. Lei arrossì all'idea.
Aveva visto spesso le prove, ma uno spettacolo era tutt'altra cosa.
Pazienza, doveva fare finta che fosse uno spettatore come tutti gli altri!

Quando finalmente attraccarono Catherine rimase immobile vicino la balaustra. Respiró a lungo l'aria del nuovo paese. Guardò il panorama del nuovo paese ammirando i colori più caldi e vivaci. Non vedeva l'ora di  scendere finalmente dalla nave e ammirare un pezzettino di Spagna.
Sentì qualcuno che le si mise accanto.
"Posso avere l'onore, principessa?" disse Jack porgendole un braccio.
Catherine lo guardò sorridente.
"Siete un vero gentiluomo... Chi l'avrebbe detto?"
Jack rise "Al momento giusto e con la persona giusta posso anche diventarlo"
Cat posò la mano sul suo braccio e, insieme, scesero dalla nave.
Si guardò intorno, addentrandosi nel mercato vicino al porto. Era tutto così diverso dall'Inghilterra. Le persone parlavano in modo allegro ed si comportavano in modo molto espansivo tra loro. Era proprio un'altra cultura.
Jack la guardò mentre osservava il nuovo ambiente in cui si trovava.
Sembrava una bambina che scopriva qualcosa di nuovo.
"Più tardi, se ti va, possiamo fare un giro nel paese" le propose.
Catherine gli fece un gran sorriso "Mi piacerebbe molto. Non ho mai visto un posto così"
Jack le diede un buffetto sul naso.
"Sembri proprio una bambina che scopre un giocattolo nuovo"
Catherine sbuffò "Non mi importa. Non voglio mostrarmi diversa di ciò che sono. L'ho già fatto per molto tempo. Quindi non mi vergogno di dimostrare sentimenti che provo, come lo stupore"
Il sorriso di Jack si allargò "Infatti non devi mai vergognartene... Sei perfetta così" rispose, guardandola ammirata.
In quel momento si avvicinò Peter.
"Cat, il capo ci vuole con lui per organizzare gli spettacoli che presenteremo"
"Arrivo" disse Catherine, poi si voltò verso Jack "Devo andare"
Jack annuì. Lei levò il braccio dal suo e se ne andò via con il suo amico. Jack sentì come un freddo su quella parte del corpo in che lei aveva lasciato vuota. Mentre la guardava allontanarsi col suo amico, quasi provò fastidio nel vederla con un altro uomo.
Scosse la testa. Ancora queste strane sensazioni. Basta! Sicuramente aveva bisogno di una donna, ecco perché sentiva quei strani sentimenti. Quella notte sarebbe andato con i suoi compagni a divertirsi in qualche bordello e, finalmente, tornare in sé.

Il sindaco del paese diede l'ok a mr. Finn per sistemare il tendone vicino al porto in un grande spiazzale.
Fecero scendere l'attrezzatura e gli animali, sistemandoli nello spazio a loro riservato.
Avrebbero impiegato un paio di giorni per montare tutto e sarebbero rimasti per la settimana successiva, appena in tempo per la partenza.
Quella sera alloggiarono in una locanda vicino al porto. Finalmente Catherine poté godersi un lungo bagno rilassante e profumato.
Quando scese per la cena si sentiva un'altra.
Vide una gran tavolata in cui, come al solito, si era riunito il suo gruppo con i marinari. Ormai erano diventati una grande famiglia.
Jack si trovava tra di loro. Appena lui la vide arrivare rimase qualche secondo immobile ad ammirarla da lontano. Poi si alzò e le fece segnale di raggiungerlo e sistemarsi nella sedia accanto a lui.
Appena la fece accomodare le sussurrò "Sei un incanto, principessa.... E profumi anche di buono"
Catherine arrossì e sentì un forte calore dentro di sé a causa di quel complimento.
"Intendete che prima facevo cattivo odore?" tentò di scherzare.
"Assolutamente no. Ho sempre apprezzato tutto di te. Intendevo che hai un profumo più buono del solito..."
"Ho usato dei sali di produzione locale che vendono qui"
Jack sorrise "Capisco..."
"Allora, a quando la prima serata dello spettacolo?" chiese il giovane Patrick che si trovava di fronte a loro.
"Tra un paio di giorni. Tempo di montare il tendone e fare le prove di sicurezza"
"Sarà bellissimo! Non ho mai visto un circo in vita mia!"
"Non è il classico circo" lo riprese il nano Michael "Noi siamo degli artisti a 360 gradi. Non sono i classici spettacoli a cui siete abituati!"
"Non ti agitare, Michael!" lo rimproverò la moglie.
Catherine rise, vedendo Patrick diventare rosso per la gaffe.
"Non preoccuparti, vedrai con i tuoi occhi quanto è particolare lo show!" lo consoló Cat.
Cenarono, come al solito, tra batutte e risate, godendosi un'allegra serata tutti insieme.
Poi, verso la fine della serata, gli animi si scaldarono. Delle cameriere iniziarono ad avvicinarsi ai tavoli provocando gli uomini presenti. 
"Questa sí che è la fine perfetta di una gran bella serata" disse Glen, uno dei marinai più giovani che teneva sulle gambe una cameriera molto scollata.
La maggior parte delle donne del gruppo si era già ritirata, a quel punto Catherine pensò che fosse anche il suo turno. Guardò il suo amico Peter per salutarlo. Lo vide mentre si stava divertendo a bere con Patrick e due belle ragazze e non voleva disturbarlo. Così si alzò e decise di salire nella sua camera da sola.
"Aspetta" disse Jack afferrandola dal polso "Dove credi di andare dal sola?"
"Dove credete che vada? Nella mia stanza!"
Jack si alzò e le fece spazio "Andiamo, ti accompagno"
"Che??? Neanche per sogno. Cosa penserebbero gli altri?"
"Sicuramente si accorgeranno della nostra assenza..." disse sarcastico indicando i compagni troppo presi dai loro drink e dalle loro donne. Poi le si avvicinò "Fammi questo favore. Sarei molto più tranquillo"
Catherine lo guardò titubante. Poi alzò gli occhi al cielo "Va bene, come volete!"
Jack le fece strada fino alla scala e la scortò al piano di sopra.
Quando giunsero davanti alla porta della sua stanza lei si voltò "Soddisfatto adesso?"
Jack le si avvicinò pericolosamente "Non proprio" le sussurrò avvicinandosi pericolosamente alle sue labbra.
"Cccosa fate?" balbettò Cata appoggiando la schiena alla porta.
"Ti ho promesso che non ti avrei toccato sulla nave. Ma qui è terraferma... E io non riesco a resistere" le passò il naso sul collo, assaporando il suo profumo.
"È tutta la sera che mi inebri con questo profumo. Mi stai facendo impazzire!"
Catherine chiuse gli occhi. Non poté fare a meno di godendersi quella carezza.
Le labbra sfiorarono sensualmente il suo collo e, piano piano si spostarono all'altezza delle sue labbra, avvicinandosi ma senza sfiorarle.
"Mia principessa... Allevia le mie pene... Passa questa notte con me..." le sussurrò ad un soffio delle sue labbra.
Catherine aveva il respiro corto.
Gli mancava. Ambiva quel bacio da troppo tempo. Voleva le sue mani su di sé, su tutto il suo corpo. Voleva lasciarsi andare.
Poi ebbe un momento di lucidità.
Cosa sarebbe successo dopo?
Sarebbe stata solamente una delle sue tante conquiste.
Sì sforzò di recuperare quel poco di raziocinio che le era rimasto.
"Non posso" gli disse.
Sì voltò verso la porta, la aprì e vi si rifugiò dentro.

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