Senza di lui

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La sera del giorno dopo, quando stacco dal lavoro vado a casa dei miei genitori, gli racconto quello che è successo, loro si dicono dispiaciuti per me, comprensivi e mi danno tutto il loro sostegno, mi chiedono se voglio trasferirmi da loro per un po', ma rifiuto perché preferisco stare nel mio appartamento, che anche se mi ricorda Nicolò in ogni angolo, è l'unico posto dove posso stare in pace con me stessa, per quanto voglia bene alla mia famiglia, ho bisogno di stare da sola, così resto a cena da loro e poi me ne torno a casa mia. Di solito non sono una persona che si piange addosso più del dovuto ed è quello che ho intenzione di fare anche stavolta, per cui, decido di reagire. Ormai è trascorsa qualche settimana da quando Nicolò mi ha chiesto una pausa di riflessione, non abbiamo avuto contatti in questo periodo, a volte la sua mancanza si fa sentire talmente tanto che mi sembra di non riuscire a respirare, anche se ormai ho finito le lacrime, ma mi manca tutto di lui, tutto, perfino quando si divertiva a prendermi in giro, quando faceva lo stronzo, quando era arrogante e sbruffone e quando mi faceva incazzare, resto attaccata alla speranza che mi chiami, che mi mandi un messaggio o meglio ancora che torni da me, ma passa il tempo e non succede nulla di tutto ciò. E' un sabato mattina, quando sento suonare alla porta, penso che siano i miei genitori che sono passati a trovarmi, ultimamente lo fanno spesso, sono preoccupati per me, invece mi trovo davanti l'ultima persona che mi sarei aspettata di vedere

<<E tu che ci fai qui?>>

<<Ciao anche te Giulia, ma che bell'accoglienza, non c'è che dire>>

<<Scusa Marti, ma non ti aspettavo davvero, non mi hai detto che saresti venuta quando ci siamo sentite ieri>>

<<Se te lo avessi detto che sorpresa sarebbe stata? Comunque hai intenzione di lasciarmi sulla porta o mi fai entrare?>>

<<Oddio scusa, certo vieni entra>>

Una volta dentro casa, mi abbraccia e io ricambio con tutto il mio affetto e la mia gratitudine, sono felice che sia qui, ne avevo bisogno ed è quello che le dico

<<Sono davvero felice che tu sia qui>>

<<Te l'avevo detto che appena avessi potuto sarei venuta, non ti avrei mai lasciata sola in un momento del genere>>

Si scosta per scrutarmi in viso per poi domandarmi

<<Come stai?>>

<<Sto bene>>

<<Giulia puoi mentire ai tuoi genitori ma non a me, lo sai, sei uno straccio, hai le occhiaie e sei pure dimagrita, quanto è che non mangi e non dormi decentemente?>>

<<Un po', comunque hai ragione sono a pezzi anche se sto cercando di reagire ma non è sempre facile>>

<<Posso immaginarlo, non oso nemmeno pensare se mi succedesse la stessa cosa con Andrea, quindi hai tutta la mia comprensione>>

<<Grazie>>

<<Ora però ci sono qua io e ti rimetterò in sesto, vedrai>>

<<Quanto ti fermi?>>

<<Due settimane>>

<<Sul serio e con il lavoro come fai?>>

<<Avevo delle ferie arretrate stai tranquilla>>

<<E Andrea?>>

<<Andrea ha capito perfettamente la situazione, sa che hai bisogno di me, non ha avuto nulla da obiettare>>

<<Sei fortunata>>

<<Si, lo sono e lo sarai anche tu, di nuovo e insieme a quel testone che non è altro>>

Storia di un grande amore - Nicolò ZanioloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora