Storia di un grande amore - Nicolò Zaniolo

Reazioni inaspettate

La mattina seguente quando apro gli occhi, trovo Nicolò che mi guarda, appena si accorge che sono sveglia, mi sorride dolcemente 

"Ciao piccola, buongiorno" 

Gli sorrido anch'io 

"Ciao amore, buongiorno, mi stavi fissando per caso Zaniolo?" 

“Sei talmente bella anche quando dormi che non ho proprio resistito” 

“E’ alquanto inquietante sai?” 

Esclamo facendo una smorfia divertita, ridacchia, si china verso di me e mi bacia dolcemente, per poi domandarmi pensieroso 

“Non sei pentita vero?”

“Di cosa?”

Gli chiedo aggrottando la fronte

“Di aver accettato di sposarmi” 

Allungo una mano per accarezzargli il viso e mi affretto a rassicurarlo 

“No amore mio, non sono affatto pentita” 

“Bene”

Sentenzia prima di baciarmi di nuovo

“Perché tu sei la mia vita, sei tutto per me e voglio passare il resto dei miei giorni a dimostrarti quanto ti amo” 

Mi sciolgo di fronte alle sue parole così sentite, il mio cuore perde più di un battito e ho gli occhi lucidi, Dio lo amo talmente tanto, gli passo una mano tra i capelli 

“Oh Nico, per me è lo stesso, ti amo tantissimo” 

Mi bacia di nuovo con maggiore passione, più tardi mentre stiamo facendo colazione, mi riferisce

“Stavo pensando che dovremmo comunicarlo alle nostre famiglie” 

Lo fisso pensierosa 

“Si, Nicolò, immagino che dovremmo farlo, ma non c’è nessuna fretta, voglio dire, non ci dobbiamo sposare domani” 

“Lo so ma voglio che lo sappiano, è una notizia talmente bella” 

Non è che io non volessi farlo sapere alle nostre rispettive famiglie, ma immaginavo già come avrebbero reagito i miei genitori quando lo avrebbero saputo, certo era vero non dovevamo sposarci il giorno dopo ma comunque temevo che, conoscendoli, non avrebbero accolto molto bene la novità 

“Hai ragione, lo faremo presto”

“Perché non stasera stessa? Li facciamo venire tutti quanti a cena da noi e glielo diciamo” 

“Nico, non lo so se sia una buona idea” 

Mi fissa accigliato 

“Ho l’impressione che tu non voglia dirglielo, che c’è pensi che cambierai idea poi?”

Replica piccato, sbuffo, alzando gli occhi al cielo 

“Nico non dire assurdità, non capisco solo perché non possiamo aspettare a dirglielo, dobbiamo metabolizzare noi stessi ancora la notizia” 

“E io non capisco invece perché tu voglia aspettare, sono le persone più importanti delle nostre vite e voglio condividere con loro questa gioia, ti sembra così assurdo?” 

Ribatte seccato, ovviamente non lo era affatto, ero solo io quella che aveva timore delle loro reazioni, non sapevo nemmeno come avrebbe preso quella notizia la famiglia di Nicolò, alla fine però cedo