L'articolo

1K 23 0
                                    

Nicolò oggi aveva gli allenamenti e io sono al lavoro, quando ricevo prima uno strano messaggio da parte di Benedetta

"Ciao Giulia, hai dato uno sguardo ai giornali per caso oggi?"

"Ciao Benny, no, perché me lo stai chiedendo?"

"No niente, era così per curiosità"

"C'è qualcosa che dovrei vedere o sapere?"

"No, nulla di che , le solite cose, te l'ho detto era così solo per sapere"

Mi sembra alquanto bizzarro che mi abbia fatto una domanda del genere e non credo che me la racconti giusta, non posso fare a meno di pensare che ci sia qualcosa sotto, mi insospettisco immediatamente, pensando che magari stasera quando esco dall'ufficio un salto dal giornalaio ce lo faccio di sicuro, così magari mi tolgo ogni possibile dubbio. Ma non faccio in tempo a finire di formulare quel pensiero che mi arriva una chiamata da parte di mia madre, non mi telefona mai al lavoro, così rispondo subito

<<Mamma, come mai mi hai chiamato? E' successo qualcosa? Papà sta bene, state tutti e due bene?>>

Mi metto subito in allarme ma lei mi tranquillizza

<<Tesoro, stiamo tutti bene, non preoccuparti, ti ho telefonato per un altro motivo>>

<<Sarebbe?>>

<<Giulia non so come dirtelo, tuo padre è passato in edicola stamattina come fa tutti i giorni per comprare il suo quotidiano e ha visto questa rivista>>

<<Mamma di che rivista stai parlando?>>

La interrompo

<<Fammi finire ora ti dico tutto>>

<<Ok, scusa, vai avanti>>

<<Ti dicevo ha visto questo giornale dove in copertina c'eravate tu e Nicolò, così lo ha comprato e lo ha portato a casa, lo abbiamo aperto per leggere l'articolo che vi riguardava e vorremmo non averlo fatto...tuo padre si è infuriato tantissimo e anch'io, tesoro mi dispiace>>

<<Mamma ti dispiace di cosa? Che c'è scritto nell'articolo?>>

Stavo iniziando ad innervosirmi

<<Diciamo per usare un eufemismo, che non hanno avuto parole molto gentili nei tuoi confronti>>

<<Beh ma non è mica la prima volta che esce qualche pezzo su di noi, saranno sempre le solite cose>>

<<No Giulia, stavolta hanno calcato la mano su di te e sulla vostra storia, per questo io e tuo padre ce la siamo presa tanto e ho pensato che fosse giusto avvertirti, prima che lo scoprissi da sola>>

<<Grazie mamma, credo in pausa pranzo, andrò a prendere questa rivista perché voglio vederlo con i miei occhi quello che hanno scritto e qualsiasi cosa sia, credo di essere in grado di poterlo sopportare, solo che io adesso dovrei rimettermi a lavorare, altrimenti va a finire che mi licenziano>>

<<Ok, tesoro, ascolta però, perché stasera tu e Nicolò non passate da noi?>>

<<Mamma, vi ringrazio che vi preoccupiate per me ma starò bene>>

<<Va bene, però almeno chiamaci stasera, ok?>>

<<Ok, ci sentiamo più tardi, ciao mamma, saluta papà>>

<<Ciao tesoro, ti manda un bacio anche lui>>

Mi rimetto al lavoro anche se ormai la curiosità di sapere ha preso il sopravvento e non vedo l'ora di staccare per pranzo per poter uscire di lì e andare dal giornalaio. Appena ne ho la possibilità mi fiondo fuori dall'edificio e mi precipito alla prima edicola, il giornale in questione è in bella mostra, quindi non è difficile individuarlo, ne prendo una copia, pago e vado via, mi siedo su una panchina lì di fianco, sfoglio la rivista alla ricerca del pezzo su di noi e lo trovo. Inizio a leggere e man mano che vado avanti sono sempre più scioccata su quello che i miei occhi stanno vedendo, più che altro sono schifata per tutta la serie di cazzate che hanno scritto su di me e sulla mia storia con Nicolò, facendola passare come qualcosa di squallido, io poi vengo descritta come la classica ragazza senza cervello, nulla facente e nemmeno tanto bella, tanto che si meravigliano pure di come lui possa stare con una come me, una donna arrivista che si vuole accalappiare il calciatore famoso per i suoi soldi per poter fare la mantenuta a vita. Sono davvero senza parole, vorrei scaraventare quell'immondizia il più lontano possibile, ma mi trattengo dal farlo, mi alzo e torno nel mio ufficio, non ho nemmeno mangiato, mi è passato l'appetito, mi rimetto al lavoro o perlomeno ci provo ma con scarsi risultati, in qualche modo riesco ad arrivare fino al momento di tornare a casa. Entro nel nostro appartamento, mi siedo sul divano, prendo dalla borsa la rivista e rileggo di nuovo quella specie di articolo, con il giornale sulle gambe, rimango a fissare il vuoto, persa nei miei pensieri ed è così che mi trova Nicolò, poco dopo, quando scende di sotto, non mi sono nemmeno preoccupata di controllare se fosse già tornato o meno, noto subito che si è di nuovo fatto biondo ma ora non ho tempo né voglia di pensare a quello

Storia di un grande amore - Nicolò ZanioloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora