Diciotto

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Volare. Forse ho sentito male, perciò gli chiedo:

-Hai detto volare? 

-Volare. 

Ripete come se non ci fosse niente di strano. Solo io potevo trovarmi una persona così pazza. 

-Volare nel senso che inizierai ad andare superveloce e quindi finiremo o per schiantarci e poi volare in cielo oppure cadere nel vuoto più totale? 

-Esatto. 

Risponde con così tanta sicurezza che quasi ci credo e sentendosi i miei occhi spalancati puntati addosso dice:

-Dai rilassati, scherzavo. Non sono così matto. 

Tiro un sospiro di sollievo. 

-I fatti dimostrano che sei molto matto. 

-Sei tu che mi rendi matto, piccola. 

Sussurra. Credo di aver sentito male. 

-Che hai detto? 

-Che siamo quasi arrivati. 

Bene, così vedrò cosa intende con questo volare. 
Ferma la macchina e scendiamo. Mi guardo intorno ma non trovo niente che possa darmi un indizio, niente di niente. 

-Dobbiamo fare un piccolo pezzo di strada a piedi. 

Mi prende per mano e iniziamo ad andare verso una meta a me sconosciuta, fin quando non arriviamo in un posto, ma ancora non vedo niente, solo montagne, strada e alcune persone che guardano tutte in una direzione, così volgo anch'io il mio sguardo in quella direzione e… No. Cosa!? No, mi starò sicuramente sbagliando. No, non può essere così pazzo. 

-Ti avevo detto che ti avrei portato a volare. 

Sgrano gli occhi, più incredula che mai. 

-Cosa!? 

Esclamo. 

-È proprio come pensi, siamo qui per questo. 

Credo di non sentirmi più le gambe, il battito del mio cuore è arrivato a mille. Avevo detto che il mio grande desiderio era volare, ma non così. 

-No, tu sei davvero pazzo. 

Gli lascio la mano e tento di scappare lontano da qui, ma mi cinge in vita con un braccio e mi riporta alla posizione iniziale. 

-Io non lo faccio! 

Può scordarselo, non lo farò. 

-E invece si. Fidati sarà bello. 

-Tu l'hai già fatto? 

-No, ma guarda è fortissimo. Dai andiamo. 

Mi trascina contro la mia volontà. Devo ricordarmi come ho fatto a ritrovarmi con un pazzo del genere, per essere figlio di uno psicologo, è davvero fuori di testa. 

-Sai che potremmo morire appesi a quel coso!? 

Non riesco a capire come faccia ad essere così tranquillo, di fronte alla pazzia che stiamo per compiere. 

-È per questo che si chiama volo dell'angelo. 

Lo guardo incredula e terrorizzata e lui scoppia a ridere. 

-Ma come ti è venuta questa idea così folle? 

-Beh allora vediamo, sono geniale e creativo, il tuo sogno è volare, poi sei un angelo. Ho messo insieme tutte queste cose ed eccoci qui a fare questo volo dell'angelo. 

ᴘᴇʀ sᴇᴍᴘʀᴇ?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora