Leonardo
La felicità, quella vera, una scintilla che parte dal cuore e si dirama per tutto il corpo, a volte essa può scaturire da un oggetto, da una persona, da un momento, da un hobby. Cambia di persona in persona, è una delle tante cose soggettive che noi esseri umani proviamo. Per me la felicità è lei, solo e soltanto lei. Prima di incontrarla pensavo di essere felice, ma non era così, mi camuffavo solo dietro a dei sorrisi, ma sorridere non vuol dire essere felice. Lei è la mia perfetta descrizione di felicità e cazzo, quanto sono felice che adesso è ufficialmente mia, la posso sfiorare, guardare, baciare, coccolare. Inizialmente ero un po' titubante, avevo il timore che mi rifiutasse, magari mi vedeva solo come un amico e invece non era così. Credo di non aver mai amato così tanto la vita come ora.
-Leo forza!
Mio padre mi risveglia dai miei pensieri. Vado in cucina a prendere un caffè. Con mio grande, anzi grandissimo dispiacere, Margaret si è già svegliata e inizia a parlarmi.
-Buongiorno Leo, tutto bene?
Mi scappa un piccolo sorriso per come si comporta, mi fa così pena, a quanto pare solo ora le interessa come sto. Basta ignorarla, prima o poi si arrenderà. Preparo il mio caffè ma ovviamente si intromette:
-Se vuoi faccio io.
Ma esattamente chi gliel'ha chiesto? Tutta questa sua finta gentilezza finirà per mandarmi fuori di testa, ma non voglio rovinare la felicità che provo e soprattutto non per lei che è stata la prima a distruggermi.
-Faccio da solo.
Dico nel tono più acido di cui sono capace e lei ritira le mani come se le avesse tenute troppo tempo su un fuoco ardente. Bevo il mio caffè guardando altrove ma sento il suo sguardo puntato addosso, spero vivamente che si renda conto di che persona orribile è e di come io sia lo stesso cresciuto, sia esternamente che internamente, senza la sua minima presenza. Non vedo l'ora che questa settimana finisca così da non rivederla mai e dico mai più.
-Papà sono pronto!
Urlo uscendo dalla cucina. Mio padre mi raggiunge e usciamo da questa, ormai maledetta, casa. Ovviamente da finta madre dispiaciuta qual è, ci raccomanda di far attenzione, ma non ottiene risposta da nessuno dei due. Penso a quante volte io non abbia avuto una madre che mi raccomandasse di fare attenzione anche alle più piccole cose, solo perché teneva tanto a me, a tutte le volte da bambino che veniva a prendermi sempre mio padre invece di mia madre, a tutte le volte che al parco vedevo famiglie felici con genitori felici mentre io e mio padre combattevamo contro un'assenza causata da una persona vigliacca. Cerco di scacciare quei pensieri, non voglio rattristarmi, ora sto con Elisa e questa è l'unica cosa che conta davvero.
-Come stanno Elisa e sua zia? Sei andato a trovarle ieri giusto?
Mi domanda d'un tratto mio padre mentre siamo in macchina.
-Si, tutto bene. Alla fine non era niente di gravissimo.
-Già per fortuna.
Vedo che vuole chiedermi dell'altro, che ha una domanda pronta sulla lingua, ma che non tira fuori. Per fortuna siamo arrivati ed ecco che ad aprirci è Kathrine, che indossa un tubino nero con quei fottutissimi tacchi a spillo. Vorrei che si rompessero solo per il gusto di vederla cadere e non vedere più quei tacchi, ma scommetto che ne ha a migliaia. Forse si concia così ogni giorno solo per sembrare qualcosa che in realtà non è, come facciamo un po' tutti d'altronde, ma lei in modo esagerato, molto probabilmente indossa solo una misera maschera per sembrare agli occhi di tutti una donna perfetta.
Entriamo nella stanza di Isabelle e io mi metto nel solito angolino, tiro fuori il telefono e mentre loro parlano invio un messaggio alla mia ragazza:-Buongiorno piccola.
Passa mezz'ora ma ancora nessuna risposta, mio padre esce dalla stanza per andare in bagno e io rimango solo con Isabelle che mi fissa in modo inquietante.
-Si lo so che sono bello, ma mi sciupi.
Cerco di sdrammatizzare, ma rimane seria.
-Come fai ad essere felice?
Mi domanda d'un tratto ed io rimango un po' spiazzato.
-E tu come fai a non esserlo?
Ribatto e lei mi guarda sorpresa.
-Sono caduta in pista nel bel mezzo di una gara importante e c'era un pubblico enorme che mi ha deriso. Ti rendi conto di che figuraccia ho fatto? Sono una nullità, ecco perché non posso essere felice.
Incredibile. Ha tutto: soldi, una casa enorme, una madre, fama e si lamenta per una misera caduta. Mi domando cosa avesse fatto se si fosse trovata nella stessa situazione di Elisa.
-Credi che una caduta sia tutto? Sei caduta? Ok bene, non fa niente, ti rialzi e fai l'esibizione meglio di prima. Trovo alquanto ridicolo che ti demoralizzi in questo modo per una cosa da niente e poi visto che ti interessa tanto l'opinione del pubblico, cosa credi che stia pensando ora? Che quella misera Isabelle invece di tornare in pista e far vedere a tutti di cosa è capace, si arrende alla prima difficoltà. È questo quel che vuoi? Che la gente pensi che tu non sei all'altezza?
Rimane spiazzata e mi guarda in modo indecifrabile riflettendo sulle mie parole. Sono stato troppo diretto? La prossima volta meglio se sto zitto.
-Grazie.
Mi dice in un sussurro e poi, con mia grande sorpresa, mi salta addosso per abbracciarmi.
-Grazie le tue parole sono state davvero rincuoranti, hai ragione non devo permettere a nessuno di dirmi che non sono all'altezza.
Si stacca da me e in quel momento arriva un messaggio di Elisa:
-Buongiorno amore, oggi ci vediamo?
È bastato un suo semplice messaggio per farmi comparire un enorme sorriso sul volto che non sfugge a Isabelle, la quale incuriosita mi domamda:
-Sei fidanzato vero?
-Si, si chiama Elisa.
Si accomoda sul divanetto stringendosi le gambe al petto.
-Mi parli di lei?
Non capisco come mai sia così curiosa ma voglio assolutamente parlarle di Elisa e descriverle ogni singola cosa che amo di lei. Sto per iniziare però mio padre rientra nella stanza. Isabelle non perde un secondo per alzarsi e annunciare:
-Robert la ringrazio ma non ho più bisogno del suo aiuto, sono pronta a tornare in pista.
Mio padre mi rivolge uno sguardo interrogativo ed io alzo le spalle. Dopo esserci congedati ce ne andiamo e rispondo ad Elisa:
-Mi dispiace piccola, oggi sono impegnato :(
Il telefono vibra poco dopo:
-Mh va bene, oggi starò senza il mio ragazzo :'(
Quanto la amo e vorrei passare ogni singolo minuto della mia vita con lei ma oggi non posso.
Mi arriva un altro messaggio, prendo il telefono convinto di vedere il nome di Elisa sul display, ma invece è un numero sconosciuto. Apro il messaggio:-Sta lontano da Isabelle o te ne pentirai.
E adesso chi è? E soprattutto chi si crede di essere per dirmi ciò?
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ᴘᴇʀ sᴇᴍᴘʀᴇ?
RomanceÈ così straziante quando ti viene levato ciò a cui tieni di più, un minuto prima ce l'hai e l'altro no, nemmeno il tempo di rendertene conto, dal nulla non hai più ciò che avevi. È proprio ciò che è successo a Elisa, un'adolescente dall'animo dolce...