La pioggia crea della dolce musica picchiando sulla finestra. Un lampo si fa spazio nel cielo, seguito da un rumoroso tuono. Le goccioline sulla finestra fanno a gara a chi arriva prima in basso. La pioggia diventa più forte, il vento si infuria, gli alberi cercano invano di opporsi alla sua potenza. Le nuvole che regnano in cielo diventano sempre più scure e scaricano la loro energia, la loro rabbia, la loro tristezza. Sarebbe bello essere una nuvola, volare sempre nel cielo spensierata e poter far vedere al mondo intero quando si è arrabbiati o tristi. La pioggia crea pozzanghere di diverse dimensioni, i lampi e i tuoni aumentano sempre di più.
Prendo il telefono che segna le 8 e sul display vedo un messaggio di Leonardo:
-Buongiorno principessa.
Prima piccola depressa, ora principessa, in che altro modo mi chiamerà?
-Ora sono una principessa? Non ero una piccola depressa?
La risposta non tarda ad arrivare.
-Beh diciamo che il tuo nomignolo non è ancora deciso.
-Chiamarmi solo Elisa è troppo?
-Solo Elisa è troppo classico, te l'ho detto che sono uno a cui piace la creatività.
-Stupido.
Un mezzo sorriso appare sul mio volto, il problema è che non so il perché. Poso il telefono e mi metto con la testa sotto le coperte mentre il rumore contrastante della pioggia e dei tuoni mi risuona nelle orecchie come musica pura. Però questa melodia non riesce a contrastare totalmente il rimbombo continuo di quei nomignoli nella mia testa. Piccola depressa. Principessa. Io come potrei soprannominarlo? Pensa testa, pensa. Leo troppo semplice. Leone lo chiameranno già in tanti. Lavora testa, lavora. Potrei fare qualche nomignolo riguardo il suo aspetto fisico, ma no è perfetto, cioè nel senso potrebbe prendersela. Sforzati Elisa, sforzati. Ma poi esattamente cosa ci fa sveglio alle 8 del mattino? Boh vabbè. Meglio continuare con la mia ricerca mentale. Allora. Forse ce l'ho! Riprendo il telefono e digito:
-Ma come mai già sveglio piccolo psicologo?
Non è il massimo lo ammetto, ma per il momento va bene, me ne verrà in menta qualcun altro.
-Facciamo a gara di nomignoli? Perché se è così, sappi che non mi batterai mai.
-Ahah simpatico, però ammetti che la mia creatività ha già superato di un bel po' la tua.
-Mhh non direi proprio, comunque sto andando con mio padre ad una seduta con una pattinatrice artistica che dopo una caduta in pubblico, ha perso la voglia di pattinare e di uscire di casa.
Wow incontrerà una pattinatrice, sarà bello.
-Interessante, vabbè ti lascio al tuo lavoro piccolo psicologo ;-)
Sto per posare il telefono ma arriva subito un altro messaggio.
-No ti prego non lasciarmi, mi annoio alle sedute e magari con te il tempo passa più velocemente.
È pazzo, completamente pazzo.
-Mi dispiace che tu non possa godere della mia depressa compagnia, ma il letto è molto più invitante, addioo :-)
A quel punto metto il silenzioso e poso il telefono, vediamo se riesco a dormire un altro po'.
*****
Mi risveglio che sono le 9 e la prima cosa che faccio è prendere il telefono, c'è un messaggio di Leo:
-Proprio sicura di non volermi rallegrare questa seduta?
Mi alzo e mi siedo sulla poltrona, vicino c'è un vasaio con la colazione e un biglietto da parte di mia zia "Sono andata a fare un po' di spesa, torno presto". Guardo fuori dalla finestra, la vista è magnifica, mi piace il panorama che rimane dopo la pioggia. Ci sono pozzanghere, alberi e erba bagnata, piccoli raggi di sole che si fanno spazio tra le nuvole. Sul viale davanti casa vedi due bambini con gli impermeabili gialli che si divertono a saltare nelle pozzanghere, sembrano così allegri. Prendo il mio libro preferito e inizio a leggerlo mentre mangio metà cornetto.
Poco dopo sento la porta sbattere e mia zia che borbotta:
-La pioggia la odio, mi sono bagnata le scarpe e per di più una macchina mi è passata accanto e-
Si ferma a fissarmi sulla soglia della porta.
-E?
Sono davvero così ridotta male che è rimasta a bocca aperta? Poi noto che i suoi occhi diventano lucidi, che le prende ora?
-Ha-hai man-mangiato.
Balbetta. In effetti nemmeno me ne ero accorta, ho toccato cibo dopo non so quanto tempo.
-Ah sì.
Si avvicina e mi abbraccia forte. Poi esce in silenzio e si chiude la porta alle spalle. Io chiudo il libro e mi perdo tra i miei pensieri. Chissà come se la starà passando Leonardo. Incontrare una pattinatrice artistica è una cosa così bella e lui la trova noiosa. Quel ragazzo è strano. Forse dovrei rispondere. Lui è così carino con me. Chissà che intenzioni ha. Secondo me mi sta sfruttando per fare bella figura col padre. No dai ma che dico. Però non mi convince. O sono io che non voglio convincermi. Ok, sto impazzendo peggio di prima. Mi arriva una notifica. Parli del diavolo e spuntano le corna.
-Ancora a nanna?
Forse dovrei rispondergli. Ma sì dai, in fondo perché non dovrei?
-Appena svegliata, come procede la seduta?
-Ma di nuovo buongiorno principessa, comunque una noia mortale.
A quel punto non so più che dire, così poso il telefono e prendo il latte, che ancora non avevo bevuto. Passano circa 10 minuti che mi arriva un altro messaggio:
-Allora? Ti decidi a farmi compagnia? Mi sto annoiando a morte. Dai principessa.
A momenti sputo il latte, le mie guance si colorano leggermente di rosso e sento una sensazione strana nello stomaco.
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ᴘᴇʀ sᴇᴍᴘʀᴇ?
RomanceÈ così straziante quando ti viene levato ciò a cui tieni di più, un minuto prima ce l'hai e l'altro no, nemmeno il tempo di rendertene conto, dal nulla non hai più ciò che avevi. È proprio ciò che è successo a Elisa, un'adolescente dall'animo dolce...