Uno

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Oὐκ ἔστ'ἐραστὴς ὄστις οὐκ ἀεὶ φιλεῖ.
Non è amante, chi non ama sempre.
(Euripide)

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È così pieno di vita lui, o meglio esso, ha quella luce che mi attira ogni volta, quei colori così vivaci che danno un senso di serenità e sicurezza. È un essere inanimato eppure è più vivo di me. Ormai è diventato il mio migliore amico, il mio confidente, la cosa che guardo appena mi sveglio la mattina. Mi piace stare qui, dietro questa finestra a guardarlo vagando con la mente su un altro pianeta lontano da tutto e da tutti, lontano dalle sofferenze, dalle delusioni, lontano dal cuore che sanguina e chiede aiuto.

Ogni giorno dal letto, senza nemmeno vestirmi, vado sulla poltrona davanti a questa finestra e lo ammiro, ammiro la sua bellezza e la sua allegria, il cielo pieno di nuvole dalle mille forme che giace su di esso e ammiro quel sole che anche se è accecante, gli dà una luce unica... è un albero eppure vorrei essere come lui. Dopo la morte delle mie persone più importanti, esso è l'unica cosa che mi rimane di loro. Lo abbiamo piantato insieme, quando ero piccola e curato giorno per giorno, fino a quando non è diventato così possente e maestoso.

Ricordo che spesso giocavo lì a nascondino insieme a mia madre e facevamo anche ricche merende approfittando della frescura che donava. Poi, quando papà si liberava dal lavoro ci arrampicavamo a guardare incantati il tramonto, quel miscuglio di colori che ti riscalda il cuore e per un attimo ti fa dimenticare i problemi. Ahh che bei tempi che erano. Invece ora sono sola, qui, a cercare di dare un senso alla vita che mi è rimasta senza di loro, senza le persone che la rendevano unica.

Avete mai perso una persona così importante al tal punto da sentirvi vuoti quando la si perde? Beh, io mi sento proprio così ora, vuota, come se qualcuno avesse strappato parte del mio cuore e se lo fosse portato via...

-Posso?

Ero così immersa nei miei pensieri che non avevo sentito bussare.

-Va tutto bene?

Rimasi ferma a guardare fuori dalla finestra senza degnarla di uno sguardo, ma sentivo lo stesso i suoi occhi pieni di tristezza che fissavano il mio volto.

-Nemmeno oggi vuoi parlare? Piangere? Sfogarti?

È così dolce con me e io le rispondo raramente. Da quando se ne sono andati, cerca di starmi il più vicino possibile e si è praticamente trasferita qui, tenta di aiutarmi a superare questo terribile momento, ma in cuor suo sa anche lei che è tutto inutile, la mia esistenza non ha più senso e non sono ancora pronta ad affrontare le altre numerose sfide che il mondo mi porrà davanti.

-Ti ho portato qualcosa da mangiare. Potresti almeno sforzarti di prenderne un boccone.

Posa il vassoio che contiene una ciotola di riso e una mela sul tavolino vicino a me e poi si avvicina cercando di avere un contatto visivo, ma sono troppo immersa nei ricordi che mi suscita quest'albero.

-Elisa, io lo so che sei triste e hai il cuore in mille pezzi, ma non puoi continuare così, finirai per andartene anche tu.

In effetti non mangio niente da una settimana.

-Lo so che la vicenda e il loro ricordo è ancora fresco, so che pensi il mondo ce l'abbia con te. Col tempo ritroverai anche tu la felicità e io ti aiuterò, sono qui per questo.

Ha gli occhi lucidi ma trattiene bene le lacrime.

-Senza di loro non troverò mai più la felicità, erano tutto per me.

-Elisa guardami...

Ora sta letteralmente piangendo, anche se tra le due dovrei essere io a farlo.

-Devi reagire, non permettere che ciò non ti dia più modo di vivere. Se non lo vuoi fare per te, fallo per me, non ce la faccio a vederti così, ti prego...

Mi abbraccia e non smette di singhiozzare. Per un momento sentii qualcosa di familiare, quel calore che provavo solo con mia madre.

-Dal primo giorno in cui sei nata ho promesso a tua madre che ti avrei potretto qualunque cosa fosse successa, sarei stata una seconda madre.

Sento arrivare la sua sofferenza dritta al mio cuore. Io non ce la faccio ad andare avanti, non ora, ho bisogno di tempo e di tutto il suo sostegno.

-Io non ce la faccio, zia.

L'ho detto quasi sibilando, ma lei mi ha sentito e guardandomi dritta negli occhi dice:

-Tu sei forte, ce la farai eccome, anzi ce la faremo, a superare anche questo.

Guardo quegli occhi scuri pieni di lacrime e sento cadermi un'altra volta il mondo sulle spalle. Le voglio un bene indescrivibile, se avessi perso anche lei... No. Scacciai subito quel pensiero, non posso crollare, non ho versato una lacrima dalla morte di mia madre, mi sono sempre tenuta tutto dentro, come mio solito fare.

-Ti voglio bene, zia.

A quelle parole le lacrime cadono ancora più veloci sulle sue guance un po' rugose, questa volta accompagnate da un sorriso di gioia.

Dopo pochi minuti si asciuga e si alza:

-Non sai quanto te ne voglia io, più che nipote, sei una figlia per me, sei la parte rimasta di mia sorella.

E dopo poco aggiunse:

-Prenderò un appuntamento con Robert, sono sicura lui possa aiutarti.

Gira i tacchi e se ne va, lasciandomi lì di nuovo da sola con i miei mille pensieri per la testa.

Angolo autrice✨
Ciao a tutti! Questa è la prima storia che scrivo e pubblico su questa piattaforma quindi vi prego di essere clementi ahah. Spero che vi piaccia e arriverete fino all'ultimo. Mi scuso anticipatamente per gli errori che troverete, la storia non è ancora stata revisionata ma col tempo verrà fatto. Inoltre, se vi interessa ho un profilo Instagram dedicato alla storia e lì potete trovare anche il cast, mi chiamo come qui ossia _sognandotralestelle.

Buona lettura ❤️

Effe

ᴘᴇʀ sᴇᴍᴘʀᴇ?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora